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Restyling Villa Mazzini. Il Comune pensa ai giochi ma non sono inclusivi

Nota di Eleonora Urzì Mondo, membro del think tank Messène

MESSINA – “È stato pubblicato un avviso di affidamento per la
fornitura e la posa in opera di giochi per bambini, da collocare a Villa
Mazzini. Non abbiamo potuto non notare che le richieste espresse non
riguardano strutture adeguate alle esigenze di ogni bimbo allo stesso
modo”, così Eleonora Urzì Mondo, membro del think tank Messène.

“Per contrastare l’emarginazione e la ghettizzazione, la
realizzazione di spazi ludici completamente inclusivi, nei quali ogni
bambino possa sentirsi a suo agio, è certamente un passaggio
importantissimo dotare un parco di strutture idonee a tutte le esigenze.

Se oggi si ha l’opportunità di investire su spazi ludico ricreativi,
è assurdo non prevedere che rispondano alle capacità di fruizione di
tutti. Questo però, si badi, non significa, dal nostro punto di vista,
dotare il playground 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 di giochi adatti a bambini con
disabilità, bensì immaginare che 𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐨
𝐩𝐚𝐫𝐜𝐨 sia dotato di strutture superaccessibili, prive
di qualsivoglia barriera nonché adeguate alle necessità di stimoli che
sono fondamentali per tutti i piccoli.

Si tratta semplicemente di un modo diverso -e decisamente più civile-
di intendere l’area gioco. Percorsi sensoriali, ad esempio, sono
infatti importanti non solo per quei bimbi con disturbi o deficit, ma
per ogni minore che, attraverso il gioco, viene stimolato in modo
funzionale”, prosegue.

“Questa riflessione vale per una moltitudine di attrezzature che siamo
così abituati a vedere al punto da non renderci conto di quanto possano
essere ghettizzanti ed esclusive, giacché precluse a quei piccoli che
hanno disabilità motorie, cognitive o sensoriali.

Non solo, dunque, chiediamo che vengano riviste le richieste
dell’appalto espresse dal Comune, sostituendo le forniture presenti
nell’avviso del “Dipartimento servizi ambientali, servizio verde
pubblico e decoro urbano”, con più adeguate e totalmente inclusive
strutture, ma altresì che d’ora in avanti si prenda in considerazione
ogni iniziativa possibile (investimenti pubblici, partecipazione di
privati, adesione a progetti finanziati) per rendere pienamente incusiva
ogni area gioco attrezzata in città. Dall’avviso pubblico non
emergono infatti rischierate specifiche che virino in questa direzione.

I bambini non possono categoricamente subire alcuna forma di
discriminazione e la miopia con cui nei decenni si sono affrontate certe
tematiche è certamente da cancellare una volta per tutte”, conclude
Urzi Mondo.

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