Invece del ponte e i cittadini che si battono per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto non sono coinvolti, e non saranno mai coinvolti, in nessuna azione di violenza e rigettano il tentativo di strumentalizzare o, peggio, criminalizzare un movimento di popolo pacifico e nonviolento e di occultare l’insostenibilità e l’inapprovabilità del ponte sullo Stretto di Messina.
A parlare contro il ponte non sono petardi e scritte sui muri: è una Città che ama il suo territorio e che, quanto più diventa consapevole dell’assurdità di questo progetto tanto più ne esprime il rifiuto.
Il rigetto di ogni forma di violenza è per Invece del ponte imprescindibile.
I fatti accaduti alla sfilata di carnevale, cui alcune parti sia dell’informazione che della politica locale danno ormai da cinque giorni spazi inusuali, tendono a trasformare la questione e il dibattito sul ponte sullo Stretto in un problema di ordine pubblico. Nulla di più falso e fuorviante.
Falso, perché il contrasto allo scellerato progetto del ponte, da oltre 20 anni, è condotto da una società civile ampia, aperta, trasversale, non politicizzata, e non appropriabile da alcuno schieramento o bandiera. Con una partecipazione mai vista in città di donne, uomini, famiglie con bambini, abbiamo sempre manifestato in modo pacifico e nonviolento contro un progetto sbagliato, distruttivo, dannoso per l’ambiente, la società e l’economia.
Fuorviante, perché occulta i reali contenuti di un dibattito da cui emergono criticità sempre più evidenti. I ritardi e gli appuntamenti regolarmente mancati per l’approvazione del progetto definitivo testimoniano gravi problemi tecnici e incertezze procedurali del progetto, malgrado le continue forzature normative imposte dal Governo.
È da queste evidenze che si vorrebbe distogliere l’attenzione della Città.
