Da un lettore riceviamo e pubblichiamo:
Si racconta da Nord a Sud che la sanità al Sud non funziona, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, c’è quella brutta ma anche quella buona. Per questo voglio raccontare un’altra mia esperienza, dopo quella vissuta nel mese di Giugno all’Ospedale Piemonte di Messina, ho dovuto fare un secondo intervento, mentre la prima e stata un’urgenza partendo dal pronto soccorso, la seconda è stata programmata prima del ricovero all’ospedale Papardo Chirurgia Vascolare, un problema riscontrato in precedenza. Anche in questa occasione ho riscontrato grande competenza, professionalità ed interesse dei dottori ed infermieri che mi hanno assistito. Si potrebbe pensare ad un caso isolato, invece non e’ così, visto che durante la degenza ho avuto modo di conoscere altre situazioni di pazienti entrati in ospedale quasi immobili ed usciti con le proprie gambe. Sicuramente, ci sono alcune carenze da ricercare le cause e colpe da un’altra parte e non alla inefficienza degli operatori sanitari. Però è vero anche che quando si entra in ospedale un paziente vorrebbe tutti a propria disposizione, infatti, al suono del campanello vorremmo l’infermiere dietro la porta, oppure, vedi passare un infermiere lo chiami pensi che ha fatto finta di non sentire, non è cosi, sicuramente, è già impegnato verso altri pazienti, e poi, se hai un dolore vorresti avere il dottore accanto a te. Per confermare l’idea di una Buona Sanita, facci il punto sulla mia esperienza, che parte da un breve percorso dal 4 ottobre quando sono andato in ambulatorio per la prima visita prenotata in precedenza, il dottore di turno, che non conoscevo, mi ha chiesto di lasciare il dischetto fatto con la Tac al Piemonte, ha pensato di studiare la mia situazione assieme ai suoi colleghi e decidere sul da farsi, sono ritornato giorno 7 per la risposta. Infatti, avevano stabilito il mio ricovero per un intervento, in questo secondo incontro ho parlato con un’altro dottore, anche questo a me sconosciuto, però, guarda caso era il dottore che mi avevano segnalato altri pazienti. Sicuramente, la sua tranquillità e sicurezza nel farmi capire la mi posizione mi ha dato fiducia, così non ho rinunciato ed ho accettato subito la sua proposta, in attesa di ricevere una telefonata per stabilire la data prevista per un pre-ricovero fatto giorno 15, a questo appuntamento mi sono presentato alle ore 8.00, fatte le prime visite in sala dove ho trovato personale competente, in un ambiente molto tranquillo, mi hanno mandato in altri reparti per altre analisi, mi hanno riferito che dovevo aspettare una telefonata per il ricovero, arrivata il 28 del mese, dove ho trovato un compagno di stanza con il quale ho preso subito amicizia e questo mi ha tranquillizzato. Gli infermieri si sono adoperati subito e aiutato a sistemarmi. Hanno iniziato la terapia per lintervento del giorno dopo, il 29 entro in sala per l’intervento ma qui ho avutto una piccola sorpresa, non c’èra il dotore che fino adesso mi aveva assistito, però, mi sono dovuto ricredere subito perchè i giovani dottori in sala sono stati molto gentili e fiduciosi, e poi, il dottore spesso veniva nella sala per informarsi e dialogare con gli altri, questo mi ha rassenerato. Il risultato è stato positivo come previsto dagli operatori sanitari. Non pensavo che questa esprienza si potesse risolvere in meno di un mese, infatti, giorno 30 sono tornato a casa. da tutto questo ho imparato che bisogna essere molto tranqulli ed avere fiducia nei dottori che fanno di tutto per salvare vite umane.
Biagio Cardia