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Cronaca

Risanamento, Gioveni: si valutino anche il ritorno del “progetto Capacity” e la soluzione del “project financing”

Più soluzioni ci sono in campo per il sub Commissario per il Risanamento

Più soluzioni ci sono in campo per il sub Commissario per il Risanamento, meglio è per raggiungere l’obiettivo di sbaraccare nei tempi stabiliti dalla legge, e fra queste soluzioni non si possono non considerare, in aggiunta agli attuali percorsi posti in essere, sia il progetto Capacity sia il project financing”.

Il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, rilancia all’attenzione della struttura commissariale la concreta valutazione di queste altre due opzioni per il raggiungimento degli obiettivi di legge in tema di Risanamento.

Il percorso del progetto Capacity – ricorda Gioveni – aveva già dato importanti risultati a decine di famiglie di Fondo Saccà e a qualcuna di Fondo Fucile che hanno scelto di acquistare un alloggio di proprietà avvalendosi di un contributo economico “una tantum” pari al 75% del costo dell’appartamento (fino a un massimo di 80.000 euro), facendosi carico del restante 25%, rappresentato o da un processo di autorecupero, o da un finanziamento ipotecario.

Posso tranquillamente testimoniare – prosegue il consigliere – che vi sono dei nuclei (soprattutto del rione Taormina che è di fatto la baraccopoli più numerosa) che, pur di realizzare il sogno di vivere in una casa dignitosa, auspicano proprio questa soluzione rappresentata dai capitali di capacitazione; ecco perché credo che, anche alla luce delle ingenti risorse a disposizione o interagendo direttamente col Governo nazionale per averne altri con questa finalità, si debba pensare anche a questa soluzione.

Così come ribadisco, avendolo proposto già in passato – insiste l’esponente di FdI – l’importanza di valutare concretamente la soluzione del “project financing” (strumento previsto peraltro nello Statuto di Arisme, soggetto attuatore di cui si avvale il sub Commissario), che darebbe modo ai privati di investire nel nostro territorio realizzando alloggi, servizi e infrastrutture, attraverso lo strumento a costo zero della “permuta”, che genererebbe risvolti positivi  anche sul versante sociale, in quanto, oltre allo sviluppo occupazionale nel campo dell’edilizia, permetterebbe anche quella necessaria integrazione sociale fra famiglie di diversa estrazione socio-culturale.

Mi auguro, quindi – conclude Gioveni – che oltre alle apprezzabili scelte già messe in campo dell’acquisto degli alloggi sul libero mercato e dei progetti già finanziati della “qualità dell’abitare”, si intervenga anche attraverso queste altre due soluzioni, una delle quali peraltro già efficacemente collaudata.

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