In origine creati come deposito di stoccaggio di derrate alimentari, che poi sarebbero state vendute nei contigui Magazzini generali, i Silos Granai sono, in verità, abbandonati al degrado fin dagli anni ’80. Da allora il Comune di Messina, proprietario, tenta di venderli. Nei vari piani di dismissione i Silos Granai, negli anni hanno assistito ad un’altalena di valutazioni: dai 13,4 milioni ai 12 dopo la prima asta deserta, nel piano dismissioni del 2009 della giunta di Giuseppe Buzzanca, poi “messi a realizzo” a 8 milioni 560 mila euro dall’allora commissario straordinario del comune di Messina Luigi Croce e poi rivalutati a 10 milioni e 700mila euro dall’amministrazione di Renato Accorinti, che invece di venderli voleva riqualificarli esternamente (unica riqualificazione, in verità, è quella effettuata con i murales nell’ambito del progetto “Distrart”) .
Le novità più attuali sugli ex Silos Granai risalgono al 13 novembre del 2019, data di un sopralluogo effettuato dal sindaco Cateno De Luca e dell’assessore alle Smart City Carlotta Previti insieme con la squadra dell’ufficio programmi comunitari coordinata dall’ingegnere Giacomo Villari e dal responsabile di Mesmart Placido Accolla, L’idea della Giunta di allora era quello di riqualificare il complesso immobiliare (compresi i Magazzini generali) secondo i canoni dell’edilizia sostenibile, rendendolo autosufficiente da un punto di vista energetico, con l’obiettivo di realizzare una sede di start up e di multinazionali che delocalizzeranno le loro unità produttive per lo sviluppo delle imprese.
Dove dovrà sorgere l’I-hub per le imprese, per adesso, è abbandonato all’incuria, al vandalismo e al degrado. Gli agenti della polizia municipale, nei locali degradati, hanno trovato anche tracce di droga e di satanismo, sequestrando pure un’auto all’interno.