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Ponte, nota di “Invece del ponte” relativa alle mancate risposte della SDM alla Commissione VIA

L’acqua necessaria per i cantieri sponda Sicilia sarebbe pari ad almeno il 10% dell’intera fornitura con cui oggi vive/sopravvive la città di Messina

La  nota di “Invece del ponte” relativa alle mancate risposte della SDM alla Commissione VIA

La Società “Stretto di Messina” risponde “celermente” (con proroga di quattro mesi) alle richieste di
integrazioni della Commissione VIA e fa …un buco nell’acqua.
Decine e decine di pagine nelle quali, invece di chiarire, specificare, correggere, integrare, rispondere alla
precise richieste della Commissione VIA, di Associazioni e cittadini, riesuma documentazione vecchia e
superata, balbettando soluzioni imprecise e spesso fuori traccia.
Una su tutte colpisce, perché legata alla crisi idrica che ha messo in ginocchio i nostri territori in questi mesi:
la risposta alla richiesta di: “dettagliare i quantitativi di risorsa idrica necessari per le attività previste nelle
attività di cantiere per la realizzazione di tutti gli interventi progettuali, individuando in dettaglio le fonti di
approvvigionamento utilizzabili”.
SdM invece che “dettagliare” si limita a elencare alcune idee eventualmente da sviluppare in progetto,
secondo il copione reiteratamente recitato in questi anni: non sappiamo cosa fare ma lo studieremo.
Emergono comunque dati strabilianti: l’acqua necessaria per i cantieri sponda Sicilia sarebbe pari ad almeno
il 10% dell’intera fornitura con cui oggi vive/sopravvive la città di Messina !
Per recuperarla, SDM immagina di realizzare un campo pozzi a 30-40 Km a Sud della città, con chilometri di
condutture per rifornire i cantieri. E immagina anche, eventualmente, la realizzazione di dissalatori nella
zona di Torre Faro o nella zona Falcata o a Paradiso.
Dunque, la valorizzazione turistica del paesaggio dello Stretto per pontisti e Ministro passerebbe dalla
costruzione di dissalatori che si affaccerebbero sul più bel panorama del mondo!
A parte l’insensatezza di alcune proposte, si tratta solo di idee e non esiste alcun elaborato progettuale, né
alcuna stima dei costi.
Cosa farà adesso la nuova Commissione VIA? Si esprimerà su idee progettuali, alcune delle quali potrebbero
anche essere oggetto di una apposita VIA? Ricordiamo che per legge la Commissione deve esprimersi su
progetti definitivi la cui composizione è fissata dalle normative vigenti ai fini del rilascio del provvedimento
di VIA.
Intanto il dato certo è che sul tema dell’acqua (e non solo) le risposte sono le solite “non risposte”: vedremo,
cercheremo, faremo… Non siamo di fronte a integrazioni di progetto, ma a ipotesi e rinvii.

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