Ne è un esempio la città di Bilbao che con il suo museo in stile moderno futurista ha avuto un enorme rilancio turistico ed economico.
Ieri nella sede di Ucdl l’architetto romano Giorgio Romoli, ordinario alla facoltà di architettura Valle Giulia della Sapienza di Roma, in collegamento da remoto, ha fatto un excursus sul connubio imprescindibile tra politica e architettura urbana.
“Un paese che si sta riprendendo economicamente dopo i guasti del Covid 19 – ha detto Romoli- per aiutare e aumentare la sua crescita, ha bisogno di una chiara e coraggiosa politica del territorio. I veri padroni del territorio non sono i proprietari, ma i politici. Sono loro che stabiliscono dove e quando fare i piccoli e grandi investimenti di una nazione, ma su come farli, non dico finanziariamente occorrono gli architetti. Investire su un territorio – ha proseguito- significa modificare quel territorio, per ogni modifica occorre un progetto, per fare un progetto ci sono gli architetti: ecco la necessità e l’importanza della unione fra politici e architetti.
Un buon progetto aumenta la rendita dell’investimento, un cattivo progetto la riduce. Questo crea una notevole responsabilità agli architetti e, prima che a loro, alle Università e agli Ordini degli Architetti.
Per questo i politici dovrebbero interessarsi maggiormente alle idee di questa categoria professionale e viceversa. Quando un grande politico e un grande architetto si incontrano e si capiscono, accadono grandi cose”
Romoli ha poi fatto riferimento a tre momenti storici che segnarono grandi svolte nella storia dell’Architettura Antica, Rinascimentale e Moderna, strettamente legati ai metodi e agli strumenti della progettazione.
Il primo relativo all’imperatore romano Ottaviano Augusto e di Vitruvio, il secondo dei papi e degli artisti rinascimentali e il terzo della citta’ di Bilbao e di F. O. Gehry, uno dei maggiori rappresentanti dello ‘star system’. In questi momenti storici accade qualcosa che rivoluziona fortemente il modo di concepire e fare politica e quindi di progettare l’architettura.
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