Cerca articoli o argomenti

Politica

Termina la campagna elettorale, al via le votazioni. Intanto passa il decreto aiuti bis

Ripercorriamo tappa per tappa l’ultima settimana di avvicinamento al voto di domenica

 

Quello appena passato è stato il weekend delle #elezioni in Italia; lo scacchiere politico italiano è pronto a trasformarsi da come lo conosciamo. Ripercorriamo tappa per tappa l’ultima settimana di avvicinamento al voto di domenica. Il decreto Aiuti bisvedrà finalmente la luce dopo l’approvazione definitiva in Senato, grazie a 178 voti a favore e nessuno contrario (più 13 astenuti). Dopo l’eliminazione alla Camera della deroga al tetto degli stipendi dei manager pubblici, era necessario che anche il Senato approvasse il nuovo testo. Si può dire che questo sia stato l’ultimo provvedimento emanato dal governo corrente a guida Mario Draghi, mentre il prossimo si insedierà in un periodo particolarmente complicato, vista – innanzitutto – l’imminente (e necessaria) discussione sulla legge di bilancio, da approvare entro fine anno e sempre parecchio complessa da sbrogliare. La Commissione Europea necessita di documenti preliminari già dalla fine del mese corrente, di conseguenza – non appena verrà formato un governo (processo mai troppo semplice) – sarà necessario lavorarci dal giorno 1. Tuttavia non c’è solo la legge di bilancio: bisognerà mettere mano ai sussidi per ridurre il prezzo della benzina e l’aumento delle bollette, una possibile nuova campagna vaccinale con al centro la seconda dose booster anti-covid (il ministero della Salute ha ufficialmente aperto le prenotazioni) e – forse – una nuova riforma fiscale. A questo proposito, non sono bastati praticamente due anni di discussioni per approvarne una, al punto che il disegno di legge questa settimana non è stato messo nemmeno ai voti per la mancanza di un accordo vero e proprio. Al suo interno era previsto un taglio dell’IRPEF, l’eliminazione graduale dell’IRAP, una revisione del catasto, insieme ad altri mezzi per contrastare l’evasione fiscale. La Lega, in particolar modo, aveva chiesto di approvare la riforma insieme ai provvedimenti sull’equo compenso e l’ergastolo ostativo, oltre a essere fermamente contraria a rivedere il sistema catastale. Il tutto mentre la campagna elettorale viaggiava verso il termine e la destra sembrava avere in pugno la vittoria. Giovedì scorso a Roma i tre partiti (Fratelli d’Italia, Forza Italia e – appunto – la Lega) hanno tenuto un comizio finale pre-elezioni. A rubare la scena, come prevedibile, la leader della coalizione Giorgia Meloni, che ha tenuto un discorso molto duro sulle condizioni attuali dell’Italia. Dietro FdI la lotta dovrebbe essere tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, che hanno chiuso venerdì 23 la campagna elettorale. Il #M5S guidato da Giuseppe Conte sembra poter ribaltare il calo di consensi partito nel 2019, mentre il #PD teme che un risultato intorno al 20% possa significare la necessità di prendere le distanze da Enrico Letta (esattamente come accadde nel 2018 dopo il 19% raggiunto da Matteo Renzi).

Maurizio Russo

Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LEGGI ANCHE

Attualità

Sulla sicurezza strutturale dei parcheggi di interscambio

Attualità

Ho invocato le dimissioni di Maurizio Croce da consigliere comunale pubblicando un post in data 7 marzo 2024.

Società

Premessa Messina è una città che può generare turismo. Lo può fare perché è già potenzialmente turistica. Bagnata da due mari, con delle coste...

Attualità

L’Università, è chiamata a giocare un ruolo fondamentale

Advertisement

Copyright © 2024 | Testata giornalistica on-line d'informazione | Registrazione Tribunale di Messina n.12/2002 | P.I. IT02680760838 | Direttore Editoriale: Lillo Zaffino | Direttore Responsabile: Dario Buonfiglio