A seguire la nota redatta dagli autori della Memoria tecnica sulle numerose criticità rilevate sul Progetto Definitivo 2011 del ponte
On. Giorgia Meloni , Presidente del Consiglio dei Ministri e Presidente del CIPESS – Roma
Oggetto: Progetto e ipotizzata realizzazione di un Ponte a luce unica sullo Stretto di Messina.
Gentile Presidente del CIPESS On.le Giorgia Meloni,
Le scriviamo in relazione all’attuale Progetto Definitivo di un ponte a luce unica di 3.300 m per
l’attraversamento dello Stretto di Messina, che la Società Stretto di Messina S.p.A. (SdM) ed il MIT
hanno comunicato di voler portare nei prossimi giorni alla sua attenzione in qualità di Presidente del
CIPESS, per la sua richiesta approvazione.
Tuttavia, tale progetto presenta numerosi e forti elementi di criticità e rischio che i sottoscritti
firmatari ritengono che non siano stati evidenziati nelle istruttorie del MIT e di SdM, ma che invece
sono reali, sinora irrisolti e pertanto pericolosi per il nostro Paese.
La spiegazione e le argomentazioni di tali criticità sono riassunte nella Memoria Tecnica, già a lei
trasmessa, predisposta in base ad un’accurata e indipendente analisi dell’attuale progetto, che
nuovamente desideriamo porgere alla sua attenzione e all’attenzione dei membri del CIPESS, per un
rinnovato riesame del complesso problema tecnico e in vista delle decisioni che dovranno
essere prese, evidenziando che tali argomenti sono ora anche condivisi da qualificati colleghi
ingegneri, architetti e geologi, da autorevoli scienziati e uomini di cultura, da persone della società
civile, che numerosi ci hanno confermato la loro adesione, come risulta dalle firme riportate in calce
a questa lettera.
In sintesi, come viene chiaramente sostenuto e argomentato nella Relazione Memoria Tecnica,
sussistono serie criticità tecniche, problemi irrisolti, situazioni di scarsa o insufficiente funzionalità
del ponte qualora venisse realizzato, nonché seri problemi di fattibilità tecnica legati all’enorme salto
dimensionale rispetto all’esperienza consolidata, che configurano l’operazione intrapresa come
estremamente azzardata. Di conseguenza l’approvazione del progetto attuale impegnerebbe l’Italia in
un percorso carico di incognite, di forti spese certe, ma di risultati incerti e per molti aspetti pericolosi.
Vale la pena ed è prudente pertanto, a parere dei sottoscritti firmatari, fermarsi e rivedere le scelte
finché si è in tempo.
Rimandando alla completa lettura del testo della Memoria e delle varie argomentazioni in essa
contenute, ci permettiamo tuttavia di anticipare, a titolo di esempio, un argomento molto significativo
e serio:
Il posizionamento del pilone lato Calabria posto proprio sopra una faglia attiva, come mostra il
disegno riportato, tratto dalla stessa documentazione del Progetto Definitivo, in particolare
l’elaborato n. PB_0010 (nella foto)
Il disegno mostra la fondazione della torre lato Calabria ubicata proprio in corrispondenza del tetto
della Faglia Cannitello, rappresentata dalla linea rossa, scelta progettuale peraltro vietata dalle Linee
Guida della Protezione Civile. La faglia è una grande fessura presente nel terreno, ossia una rottura
del terreno causata da un sisma passato e che verrà certamente messa in movimento da un sisma
futuro, con brusco e imprevedibile spostamento relativo tra le masse di terreno a contatto lungo la
superficie di faglia. Inoltre è una superficie di discontinuità che separa le due parti di terreno, quella
verso monte a sinistra e quella verso mare, a destra nel disegno: ed è evidente anche in termini di
senso comune che la fondazione si trova posta in un’area poco stabile, dove nessun responsabile
progettista di certo posizionerebbe la propria casa …: ma perché mai la Torre di sostegno di un ponte
di luce 3.300 m?
Se questo disegno venisse presentato ad un Congresso Internazionale di Ingegneria susciterebbe, tra
gli esperti e gli studiosi, una reazione ben poco edificante …
Per spostare la fondazione da quella posizione, del tutto contestabile e inaccettabile, si dovrebbe
cambiare integralmente tutto il progetto, e verrebbe forse messo in discussione lo stesso e intero
progetto: e forse questa è la ragione principale per cui tale necessario spostamento non è mai stato
finora concretamente considerato e affrontato da SdM e dal Progettista, pur essendo la faglia nota ed
evidente da tempo ad entrambi… Ma il CIPESS è ancora in tempo per fermare l’iter di approvazione
e considerare, in tutta la loro gravità, ciascuna delle criticità rilevate, tra le quali spicca quella sopra
richiamata.
Vi sono anche altre criticità importanti e tali da sconsigliare di andare avanti su questa strada, come
evidenziato nella allegata Memoria Tecnica, ma questa – il posizionamento su di una faglia di una
delle due Torri portanti dell’intera gigantesca struttura – è già da sola la criticità più evidente,
drammatica, fortemente preoccupante, dobbiamo ribadire! Lo dimostrano anche le firme di
adesione di importanti ingegneri, architetti, urbanisti, geologi e personalità nazionali che hanno deciso
di condividere le nostre fondate preoccupazioni, sottoscrivendo questa richiesta di sospensione della
approvazione dell’attuale progetto.
Comunque, richiamando in ultima sintesi gli altri importanti temi indicati nella Memoria Tecnica, e
limitandoci ai soli aspetti tecnici, pur non dimenticando quelli di ordine amministrativo nonché quelli
di carattere economico e ambientale, si può concludere che:
• Per un ponte stradale e ferroviario, come è previsto per l’attraversamento dello Stretto, le esigenze
di funzionalità e sicurezza per il transito di treni e veicoli appaiono mortificate se non
contraddette della elevata deformabilità e delle elevate vibrazioni della struttura sia al
passaggio dei treni che per gli effetti del vento. La elevata deformabilità per il passaggio di treni
e veicoli e per le variazioni di temperatura compromette e limita anche il pieno passaggio delle
moderne navi commerciali, passeggeri e militari. Le instabilità aerodinamiche prefigurate dalle
indagini finora svolte e la presenza di faglie sismiche in stretta prossimità alle fondazioni del
ponte contraddicono la fattibilità in condizioni di sicurezza del ponte.
• Le grandi difformità rispetto all’esperienza consolidata nella costruzione dei ponti sopra
richiamate comportano di per sé forti rischi, incertezze e presenza pressoché certa di problemi
anche ignoti.
• In definitiva, non si tratta e non si sta proponendo solo una normale opera pubblica di grandissima
spesa ed impatto, che naturalmente richiederebbe grandissima cautela e piena condivisione a
livello sociale proprio a causa della elevata spesa e impatto, ma di un’opera con elevati rischi ed
incertezze che, oltre a prefigurare aumenti di costi, comporta incertezze anche sulla sua sicura
fattibilità.
Per questi motivi tale operazione, nella attuale configurazione a luce unica, oltre a risultare non
conveniente dal punto di vista economico, appare anche risultare di incerta funzionalità,
oggettivamente azzardata dal punto di vista costruttivo e quindi di fatto non raccomandabile.
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E, sulla base della documentazione esaminata e qui presentata, è parere degli scriventi che non
sussistano le condizioni per l’approvazione di questo progetto, con l’invito a considerare con molta
attenzione gli elevati rischi che l’attuale soluzione comporta.
Restiamo certamente a disposizione per eventuali chiarimenti o delucidazioni, e confidiamo che
queste Note che inviamo con spirito diservizio e collaborazione vi siano utili per le vostre valutazioni,
certo difficili allo stadio in cui siamo arrivati, ma riteniamo sia ancora possibile fermarsi e ragionare.
E in attesa di un cortese riscontro inviamo molti
Cordiali saluti
Mario de Miranda
Ingegnere Progettista di Ponti
Studio DE MIRANDA Associati – Ingegneria Strutturale – Milano
Già Professore di Progettazione Strutturale allo IUAV Università di Venezia
Federico M. Mazzolani
Professore Emerito di Tecnica delle Costruzioni
Università di Napoli “Federico II”
Santi Rizzo
Già Ordinario di Scienza delle Costruzioni, Università di Palermo
Preside della Facoltà di Ingegneria, 1999-2004, Università di Palermo
Componente del Comitato Scientifico della Stretto di Messina, 2003-2005
