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Cultura

Attraverso il divismo delle Maggiorate il Prof. Federico Vitella ricostruisce un pezzo della Storia del Paese nel suo ultimo libro presentato ieri da Feltrinelli

A dialogare con il Prof. Federico Vitella, grande Storico del Cinema e Docente al DAMS Messina, il Collega e amico Prof. Dario Tomasello

Una bellissima Sophia Loren guarda con aria di sfida l’obiettivo sul set de La bella mugnaia: è la copertina del libro di Federico Vitella, Maggiorate Divismo e celebrità nella nuova Italia. Il libro, edito da Marsilio, è stato presentato a Messina presso la Libreria Feltrinelli il 7 maggio.

A dialogare con il Prof. Federico Vitella, grande Storico del Cinema e Docente al DAMS Messina, il Collega e amico Prof. Dario Tomasello, il quale non ha mancato di sottolineare l’impronta significativa che il Prof. Vitella ha dato al DAMS Messina con la Storia del Cinema, citando anche i suoi pregevoli contributi a livello nazionale e internazionale.

In apertura dell’ incontro è stata evidenziato il desiderio che il libro venga letto da un ampio pubblico e non resti confinato in ambito universitario, ai soli professori e studenti.

Vitella ha tenuto a sottolineare che quando si decide di scrivere su un certo argomento è   innanzitutto perché si ritiene che quel tema sia importante ed è anche perché non si è soddisfatti di quanto esiste in circolazione sull’argomento.

Ed è un tuffo nella Storia, perché attraverso lo studio delle maggiorate si studia proprio la Storia del nostro Paese e il periodo storico attenzionato è quello che va dal film del 1949 “Riso amaro”, diretto da Giuseppe De Santis, sino al 1958.

Sono quattro le maggiorate: Sofia Loren, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano e Silvana Pampanini e sono Dive, Star, Celebrities e hanno un forte impatto sociale e attraverso loro viene esaminato anche il rapporto tra cinema e sessualità e tra cinema e società dei costumi.

Nel corso dell’interessante e piacevole conversazione il Prof. Tomasello ha posto l’accento sul fatto che in quegli anni il cinema era al proprio al centro del dibattito culturale e che questo libro si sofferma sul cambiamento dei costumi.

Vitella, ribadendo che il libro attraversa per intero gli anni ‘50  ha precisato che, con le maggiorate, nasce la sessualizzazione dell’industria cinematografica italiana e la sessualizzazione del corpo femminile da parte dei media.

“Pane e amore e… ” di Dino Risi, del 1955, con Sophia Loren e “La donna del fiume”, di Mario Soldati, del 1954, con Sophia Loren, sono espressione dei film di quel periodo, che ci propongono il décolleté della Loren che, nella società odierna, definita dai sociologi società pornografica, fa sorridere.

Il rapporto col neorealismo è certamente complesso e il racconto del neorealismo è quello del cinema che apre gli occhi e guarda la realtà.

L’Autore, ha raccontato al folto pubblico di attori, registi, sceneggiatori, docenti, e appassionati di Cinema, che gremiva la sala della Libreria Feltrinelli, quanto sia stato bello, durante la stesura del libro, dialogare con gli archivi e, l’Archivio Andreotti, è stato quello al quale ha maggiormente attinto per il puntuale confronto con la storiografia.

Vitella, ha riferito anche che via via che l’Italia si conformava al blocco americano, l’immagine del neorealismo cominciava a non essere più gradita e anche Andreotti manifestò a De Sica il suo disappunto. Arrivate le maggiorate, politicamente “rifanno la faccia al paese” e “si esportano” meglio: basta pensare che in quegli anni la Lollobrigida va in visita ufficiale dal Presidente degli Stati Uniti, poi si reca da Peron e anche dalla Regina Elisabetta e il dilagare del divismo delle maggiorate acquista una funzione di diplomazia politico culturale.

Alla domanda di Tomasello: Cos’è il divismo? Vitella risponde senza esitazioni che il divismo riguarda quel che circola in società sulla vita privata degli attori.

Negli anni ‘50 il Cinema era al centro dei media e il ‘55 è stato l’anno in cui  si sono venduti 820 milioni di biglietti, perché tutti in quel periodo andavano al cinema.

Le maggiorate davano un’immagine ammiccante agli uomini e anche il modo di consumare il cinema negli anni ‘50 cambiò, perché le maggiorate erano sesso puro  e i galatei del cinema si trovarono a dover scrivere ciò che non andava fatto al cinema.

Ma c’è un altro profilo che non va sottovalutato perché di grande importanza e cioè il fatto che, sui rotocalchi, attraverso le maggiorate si veicolavano anche discorsi importanti.

Le maggiorate erano donne di potere, donne forti e anche nel linguaggio corrente Gina Lollobrigida non è mai stata la moglie di Milko Škofič ma, al contrario, era Milko Škofič ad essere ritenuto il marito della Lollobrigida.

Dario Tomasello ha sottolineato, inoltre, il fatto che la maggiorata aveva una sorta di  diritto di prelazione su tutto, e giungeva sino a dire la sua su come il film doveva essere costruito. In definitiva, le maggiorate per il peso che esercitarono cambiarono la struttura del Cinema.

Vitella si è soffermato poi sui contratti degli attori, che è possibile estrapolare dall’Archivio centrale dello Stato-Fondo Turismo e Spettacolo, rilevando che dalla disamina di questi documenti si può facilmente evincere sino a che punto le maggiorate fossero donne di potere anche nell’industria cinematografica.

La critica cinematografica era al tempo maschilista e la rivista cinematografica Cinema nuovo, che era quella più nota, era contro le maggiorate. Nei contratti delle maggiorate vi sono tutti i privilegi delle dive e, inoltre, loro avevano l’ultima parola sul titolo del film e persino sulle sceneggiature, con la possibilità di avere persino uno sceneggiatore di fiducia.

L’Autore ha parlato poi dell’ importanza che rivestiva la prima sequenza del film in cui entrava in scena la maggiorata, e ha trattato l’argomento dei meccanismi di manipolazione delle attese degli spettatori, che venivano messi in atto. Infatti, l’entrata della maggiorata volutamente veniva ritardata e intervenivano retoriche di microsuspense, come quelle messe in atto da Soldati nei suoi film.

Vitella non ha mancato di ricordare quanto le maggiorate abbiano pure influenzato la moda e ha ricordato Il taglio di capelli anni 50 della Lollobrigida, che divenne una moda del tempo.

Indugiando sui molteplici aspetti di metanarratività delle maggiorate in questo libro il Prof. Vitella con garbo e competenza riesce a condurre abilmente per mano in un meraviglioso viaggio attraverso la Storia del Cinema italiano e del nostro Paese.

Storia che, come i suoi studi e le sue ricerche è avventurosa, e al tempo stesso affascinante come solo un libro scritto con la passione di un grande Studioso può essere.

Ester Isaja

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