A seguire la nota di Tonino Genovese Responsabile Risanamento Rete civica Partecipazione:
“Il risanamento va avanti” dichiarano il sub commissario ed il comune di Messina. Ma a quale prezzo? Quello dell’esclusione e della mortificazione!!
Dopo la vicenda dei fragili, declassificati ed esclusi, comunque confinati alla logica dello sbaraccamento per area o di porzioni di essa, scelta ad insindacabile giudizio dei signori dello sbaraccamento, ecco che un’altra perla si aggiunge al nuovo corso.
La denuncia delle 31 famiglie del rione Taormina, costretti ad accettare le abitazioni senza neanche vederle ma solo attraverso una visione planimetrica è emblematica.
Vergognosa ed incomprensibile. Scrive una pagina buia sul risanamento. Manifesta un pregiudizio di fondo. Riporta allo stigma sociale le famiglie che abitano in aree di risanamento. Negare il diritto di poter visionare gli appartamenti loro destinati e magari dare la possibilità di poter scegliere quello più consono alle esigenze ed alle attese delle famiglie è indegno di una società inclusiva. Si nega tutto ciò che è stato fatto negli ultimi anni. Si nega il processo di risanamento come fattore sociale, di coinvolgimento, partecipazione, emancipazione e riscatto. Non è questa la nostra Messina, non è questa la nostra visione. Non si costruisce futuro con la forza e la mancanza di rispetto e cittadinanza. Ci affianchiamo alle famiglie del rione Taormina e ne rivendichiamo ragioni e diritto. Invitiamo Comune e struttura Commissariale a rivedere le scelte operate e ritornare alle buone prassi degli anni appena trascorsi.
La casa è vita e non solo mattoni e burocrazia.
La replica del sub commissario al risanamento Santi Trovato:
“E’ davvero scandaloso speculare sulle sofferenze di 31 famiglie che tra qualche mese potrebbero vivere in un alloggio dignitoso e non in una baracca”.
E’ quanto dichiara il sub commissario al risanamento delle baraccopoli di Messina ingegnere Santi Trovato che si sofferma sui dati relativi alle 31 abitazioni, acquistate dalla struttura commissariale nel mercato immobiliare, e destinate ai nuclei familiari che vivono nella baraccopoli di via Quinto Ennio.
Gli alloggi sono stati attribuiti tenendo conto delle diverse tipologie abitative, della distribuzione territoriale e delle esigenze dei singoli nuclei familiari.
Tipologia degli alloggi assegnati:
22 appartamenti di grande dimensione (oltre 90 mq)
4 appartamenti di media dimensione (tra 70 mq e 90 mq)
5 appartamenti di piccola dimensione (tra 45 mq e 70 mq)
Suddivisione territoriale:
Gli alloggi sono ubicati nelle seguenti zone del comune di Messina:
Zona Nord n. 5 appartamenti
Zona Centro n. 10 appartamenti
Zona Sud n. 16 appartamenti
Caratteristiche degli alloggi:
Tutti gli appartamenti sono stati completamente ristrutturati prima della consegna e risultano:
Dotati di tutti i comfort abitativi, compresi impianti moderni, servizi igienici efficienti e finiture di buona qualità;
Allacciati ai pubblici servizi, inclusi rete idrica, rete fognaria, energia elettrica e gas;
Conformi agli standard di abitabilità e sicurezza previsti dalla normativa vigente.
“Come si può vedere si tratta di alloggi decorosi, all’interno di palazzi e condomini, ristrutturati quando necessario,in regola con le normative in materia. Eppure tutto questo- dichiara il sub commissario Santi Trovato– secondo alcune dichiarazioni sbalorditive viene definito risanamento che non rispetta le persone e che tratta anziani e bambini come numeri…..”
ArisMe entro giovedì 8 maggio trasmetterà all’ufficio commissariale l’elenco delle manifestazioni di gradimento delle nuove case da parte dei 31 nuclei familiari. Da lunedì 12 a lunedì 19 maggio le famiglie potranno visitare le nuove abitazioni e dal 20 maggio il sub commissario trasmetterà l’elenco al Comune di Messina che procederà con la consegna degli appartamenti. Dal momento della consegna gli assegnatari avranno 45 giorni di tempo per il trasloco.
“A fronte di tutto questo imponente lavoro spiace leggere in un comunicato diffuso questa mattina una serie di affermazioni del tutto fuorvianti- prosegue il sub commissario Trovato– E’ falso che le famiglie siano state costrette a firmare le manifestazioni di gradimento; è grave inoltre l’utilizzo, nel comunicato, del termine ricatto; è falso che non sia stata data la possibilità di vedere fisicamente l’abitazione, dal momento che, come detto, a conclusione della fase di preventiva accettazione seguirà la visione delle case, nella settimana dal 12 al 19 maggio. Lo sbaraccamento di via Quinto Ennio è il primo, dal 2019, che coinvolge 31 nuclei familiari contemporaneamente, consentendo il concreto risanamento di una parte importante del rione Taormina”.
L’ingegnere Trovato nel ricordare che ogni attività della struttura è in applicazione di quanto previsto dalla legge speciale sul risanamento 44/2021, sottolinea come valutazioni di tipo politico non attengano ai compiti dell’ufficio e che pertanto il sub commissario terrà sempre fuori le analisi politiche da una tematica così delicata.
E’ quindi incredibile leggere dichiarazioni prive di fondamento rilasciate da chi, pur non vivendo a Messina, arriva ad affermare che un’operazione così importante come quella del risanamento abbia subito uno stop o un rallentamento.
“Chi sostiene che il risanamento si è fermato- conclude Trovato– oltre ad essere lontano anni luce dalla verità si assume la responsabilità di creare un clima di tensioni sociali e allarme tra le famiglie e tra chi opera quotidianamente per liberare Messina dalle baraccopoli. Questo ufficio non risponderà più ad alcun attacco strumentale sui media e sui social al fine di preservare l’attività del commissario al risanamento da becere strumentalizzazioni che hanno il solo scopo di ritardare o bloccare le attività finalizzate a dare a centinaia di persone che oggi vivono in baracca, un alloggio dignitoso. Forse darà un dispiacere a qualcuno, ma il risanamento non si è fermato e non si fermerà, è un impegno doveroso nei confronti della città”.
