Chiudendo il confronto pubblico sul waterfront di Messina il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto Mario Mega aveva preannunciato che si sarebbe dovuta fare una riflessione approfondita sull’appalto in corso nell’area della ex Fiera per la trasformazione del padiglione da ultimo utilizzato come spazio teatrale in un edificio destinato ai nuovi uffici per l’Ente oltre a sale multifunzioni per congressi ed eventi.
Da un lato infatti era emersa una netta spaccatura della città sulla opportunità di dare seguito al progetto ideato nel 2009 ed alla fine approvato nel 2018 dalla soppressa Autorità Portuale di Messina che prevede la ricostruzione dell’edificio nella stessa posizione di quello preesistente disposto longitudinalmente alla linea di costa ritenuto troppo impattante dal punto di vista della fruizione della vista del mare, e nello stesso tempo non si era manifestata alcuna preferenza a conservare in tutta l’area oggetto di intervento la funzione per uffici/terziario preferendo quelle previste dal nuovo Piano regolatore e cioè quelle culturali, ricreative e turistiche.
L’Autorità di Sistema Portuale, inoltre, prendendo atto che dopo le esclusioni disposte per diverse ragioni dei primi due RTI nella graduatoria di gara non è stato possibile aggiudicare l’appalto nemmeno alla terza classificata, che ha ritenuto i prezzi di contratto non più remunerativi alle attuali condizioni del mercato dei materiali e dei lavori, ha disposto nei giorni scorsi la revoca della procedura di gara ritenendo a questo punto il progetto non più sostenibile dal punto di vista economico per le imprese di costruzione che vi avevano partecipato.
L’Ente avrebbe potuto procedere all’aggiornamento dei prezzi ed alla pubblicazione di una nuova gara di appalto confermando la volontà di realizzare l’opera progettata e già provvista di tutte le autorizzazioni necessarie ma ha ritenuto che questo sarebbe andato in conflitto con le aspettative diffuse emerse durante il confronto con la cittadinanza e preferito lasciare al concorso di progettazione, che si svilupperà nei prossimi mesi, valutare sia la posizione che la destinazione funzionale del volume edilizio da ricostruire nell’ambito della complessiva riqualificazione di tutta l’area.
Nel contempo, tuttavia, era necessario riavviare un percorso per la realizzazione di nuovi uffici per l’Autorità portuale oggi ancora più necessari rispetto al momento dell’avvio del progetto oggi sospeso per l’importante percorso di crescita avviato che porterà quasi a triplicare il proprio personale nei prossimi anni.
Da qui la scelta di incaricare un affermato studio di progettazione internazionale, con sede anche a Pace del Mela (ME), di elaborare un progetto di fattibilità tecnico-economica per realizzare, in un area demaniale di zona Falcata prontamente utilizzabile allo scopo, un edificio dove insediare le funzioni già previste con l’intervento nell’area della ex fiera oltre a spazi destinati agli operatori portuali per attività sia di rappresentanza che per lo sviluppo e gestione della portualità e dei servizi connessi.
Il Presidente Mega ha così commentato questa nuova iniziativa dell’Autorità portuale: “L’importante fase di confronto con la cittadinanza e le istituzioni svoltasi nell’ambito della procedura per l’avvio del concorso di progettazione del waterfront tra i torrenti Boccetta ed Annunziata aveva fatto emergere delle situazioni che non potevano lasciarci indifferenti. Questa attuale scelta conferma in pieno la volontà del nostro Ente di procedere per una reale riqualificazione di tutta l’area nord dell’ambito portuale di Messina sviluppando le funzioni previste dal Piano Regolatore Portuale vigente senza tuttavia comprimere le esigenze di crescita del nostro Ente ma anzi rilanciandole con la previsione di consentire anche lo svolgimento di ulteriori funzioni a servizio della crescita del porto. In più la scelta di intervenire nella zona Falcata vuole essere un segnale di grande attenzione verso quell’area che dovrà nel futuro tornare ad essere un luogo di aggregazione e di sviluppo della portualità in piena sinergia con le funzioni urbane che la centralità dell’area comporta.”