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Cronaca

Esplosione alla centrale elettrica di Suviana : tra le vittime accertate Vincenzo Franchina di Sinagra (Messina). Cgil e Uil di Messina: lo sciopero generale di Giovedì 11 aprile dedicato alla memoria. Nota della Siracusano

Dalle  prime informazioni diffuse dalle agenzie di stampa una turbina sarebbe esplosa all’ottavo piano sotto lo zero

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Ennesima strage sul lavoro. Grave tragedia ieri pomeriggio nel comune di Camugnano, in provincia di Bologna, dove intorno alle 15, una esplosione ha devastato la centrale elettrica di Enel Green Power della frazione di Bargi, costruita sul lago artificiale di Suviana, causando morti e feriti. Ancora provvisorio, purtroppo, il bilancio che investe anche la provincia di Messina, con una vittima. Si tratta di Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra, morto nel gravissimo incidente.

Dalle  prime informazioni diffuse dalle agenzie di stampa una turbina sarebbe esplosa all’ottavo piano sotto lo zero, innescando prima un incendio dove poi è seguito l’allagamento del nono piano, con il conseguente crollo di un solaio. Nell’esplosione e nel successivo crollo sono rimasti coinvolti ben 15 tecnici, tutti di ditte esterne, di cui uno che a quanto pare era un ex dipendente Enel impiegato come consulente per queste società, che lavoravano a degli adeguamenti della centrale. Tre di loro, che si sarebbero trovati all’ottavo piano, sono morti sul colpo e sono stati individuati i corpi: si tratta di Pavel Petronel Tanase, nato in Romania, di Settimo Torinese, di 45 anni, Mario Pisano, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe (Taranto), 73 anni e – come detto – Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra. Altre 5 persone sono rimaste gravemente ferite. Sono state soccorse e ricoverate negli ospedali di Parma, Cesena, Bologna e Pisa, mentre 3 sono rimaste miracolosamente illese.

Sul posto dodici squadre dei vigili del fuoco, di cui due di sommozzatori e due specializzate nella ricerca sotto le macerie: stanno lavorando ininterrottamente fino a 40 metri sottoterra, su 70 complessivi di profondità della centrale, per recuperare i dispersi, che sono 4. Si spera e si prega che possano aver trovato riparo, dopo l’esplosione e di trovarli vivi. Non è possibile, al momento, ipotizzare le cause dell’incidente, viste le condizioni dei luoghi. Saranno fondamentali le testimonianze di chi era sul posto al momento dell’esplosione. Uno dei piani coinvolti è allagato a causa dell’acqua di raffreddamento fuoriuscita dal trasformatore. I locali sono sommersi e i soccorsi complicatissimi. Impossibile, quindi, al momento effettuare sopralluoghi per comprendere le cause del terribile incidente.

Sul luogo del disastro il prefetto di Bologna Attilio Visconti e il procuratore capo della Procura di Bologna, Giuseppe Amato. “Adesso è il momento della ricerca, poi sarà il momento di capire che cos’è successo”, ha detto alla stampa. “In questa fase stiamo cercando di capire che cos’è successo, faremo un’iscrizione di natura tecnica del fascicolo nei prossimi giorni per eseguire gli accertamenti urgenti che sono in primo luogo quelli sulle salme, verificheremo se è necessario o no procedere alle autopsie e poi dopo faremo gli approfondimenti” ha tenuto a precisare.

 Alla luce dell’ennesima strage sul lavoro Cgil e Uil hanno incrementato da 4 ad 8 ore lo sciopero già indetto per giovedì 11 aprile che coinvolgerà tutti i settori, pubblici e privati, in tutta l’Emilia-Romagna, con una manifestazione a Bologna che prevede un concentramento in piazza XX settembre.

Cgil e Ui di Messina l: sciopero generale dedicato al ricordo e alla memoria

“Nell’ambito dello sciopero generale di giovedì 11 aprile, articolato in 4 ore per tutti i settori privati e di 8 ore per l’edilizia, proclamato per rilanciare il tema della salute e sicurezza al fine di raggiungere Zero Morti sul Lavoro, per una giusta riforma fiscale e per un nuovo modello sociale di fare impresa, il presidio previsto domani alle ore 10.00 in piazza Unione Europea, a Messina, assume un valore fortemente simbolico in quanto abbiamo deciso di dedicare la giornata di mobilitazione alla memoria e al ricordo di Vincenzo Franchina, lo sfortunato lavoratore di Sinagra morto nell’ennesima strage avvenuta a seguito dell’esplosione della centrale di Suviana, e di tutti i morti sul lavoro” lo hanno dichiarato Pietro Patti e Ivan Tripodi, segretari generali di Cgil e Uil Messina.

“La mattanza non si ferma e le responsabilità del silenzio del governo nazionale sul tema della salute e sicurezza sono enormi. Dobbiamo, infatti, registrare che, nonostante la strage che quotidianamente miete vittime innocenti, nel solo anno 2023 in Italia sono morti sul lavoro 1.041lavoratori, i provvedimenti assunti dal governo Meloni sono assolutamente insufficienti poiché, evidentemente, non si vuole affrontare con forza, decisione e convinzione una tematica che si è, ormai, trasformata in un dramma sociale. E’ inammissibile uscire di casa per andare a lavorare e perdere la vita. Anche per questo domani scenderemo in piazza, a Messina e in tutta Italia, e rilanciamo una piattaforma basata su questioni e proposte di buon senso che riguardano la vita quotidiana delle persone e dei lavoratori. L’appuntamento è a Piazza Unione Europa lle ore 10” hanno così concluso Pietro Patti e Ivan Tripodi.

Nota della Siracusano

“Era di Sinagra, in provincia di Messina, uno degli operai rimasti uccisi ieri a seguito della drammatica esplosione nella centrale idroelettrica di Suviana, nel bolognese.
Vincenzo Franchina aveva 36 anni, era un giovane siciliano che come tanti lavorava, da trasfertista, fuori dalla sua Regione d’origine.
Sincero cordoglio alla famiglia, al sindaco Nino Musca e a tutta la comunità sinagrese.
In queste ore tragiche il pensiero va alle vittime, ai dispersi, a coloro che sono rimasti feriti. Grazie ai soccorritori, impegnati in una corsa contro il tempo.
Contro le tragiche morti sul lavoro occorre un impegno bipartisan – con la partecipazione del governo, delle forze politiche di maggioranza e opposizione, delle istituzioni e dei sindacati – per rafforzare la legislazione vigente e per introdurre nuove misure”.
Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata siciliana di Forza Italia.

 

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