I villaggi in Sicilia in grado di offrire un servizio completo per un soggiorno balneare divertente e rilassante sono sparsi lungo tutte le coste dell’isola. Non potrebbe essere altrimenti viste le splendide spiagge presenti nella regione che ogni anno attraggono un numero sempre crescente di turisti.
Ma in Sicilia non ci si arriva solo per immergersi nelle acque cristalline o per stendersi al sole. La posizione centrale che l’isola occupa nel Mar Mediterraneo l’ha resa protagonista di diverse vicende storiche che hanno lasciato una traccia indelebile e preziosa nelle strutture architettoniche delle città e dei paesi. La loro importanza è stata ribadita anche dall’UNESCO, che negli anni ha riconosciuto ben 7 siti siciliani patrimonio culturale mondiale. Luoghi simili non possono non essere visitati.
Approfittando dell’inizio della bella stagione o del clima più fresco delle prime settimane autunnali, si potrebbe organizzare un viaggio di scoperta della Sicilia. Data l’estensione del territorio, se non si hanno a disposizione almeno due settimane di vacanza, sarebbe meglio dividere il tour.
Perché partire dalla Sicilia occidentale
Il viaggio di una sola settimana o di una decina di giorni può svolgersi o nella Sicilia occidentale o nella Sicilia orientale. Molti preferiscono partire dalla prima poiché desiderano ammirare Palermo, il tanto rinomato capoluogo. Sebbene i luoghi simbolo della città siano sparsi per tutta la regione (pensiamo all’Etna), a livello pratico potrebbe essere un buon criterio di scelta.
Partire da Palermo e arrivare ad Agrigento
Un tour classico della Sicilia occidentale dovrebbe partire da Palermoe terminare con una visita alla Valle dei Templi di Agrigento. In questo modo, si ha l’opportunità di scoprire sia l’anima barocca dell’isola sia quella più antica. Il passato come sede di alcune importantissime colonie greche è ancora visibile in Sicilia e un tributo ai templi così ben conservati è d’obbligo. Si consiglia di fermarsi anche al Parco Archeologico di Selinunte, uno dei più grandi di tutto il Mediterraneo.
A Palermo è doveroso fermarsi almeno un paio di giorni per visitare il Palazzo dei Normanni, la Cattedrale, i Quattro Canti, il Teatro Massimo e la Chiesa della Martorana. Non può mancare una gita nei mercati tradizionali della città, tra i quali c’è il famosissimo Ballarò. Non si può lasciare la città se prima non si è assaggiato l’arancino siciliano, street food caratteristico e rinomato in tutta Italia.
Le tappe intermedie: Erice, Trapani e Marsala
Invece di tagliare da nord a sud l’isola per andare da Palermo ad Agrigento, si potrebbe percorrere la costa occidentale fermandosi in alcuni luoghi molto interessanti, come ad esempio Erice. Questo borgo arroccato sulla montagna è da visitare non solo perché è tra i più belli d’Italia, ma anche perché è quello in cui si possono assaggiare le genovesi ericine, dei fragranti biscotti ripieni di crema. Poco distante da questo paesino si trova un’altra città rinomata della Sicilia: Trapani. Dopo aver gustato il couscous alla trapanese, è d’obbligo perdersi nelle strade della città e osservare i monumenti principali.
Marsala è una tappa tutta dedicata all’enogastronomia. Dopo aver visitato le saline locali, ci si può concedere una degustazione (o più) dei vini prodotti in zona.
Le soste naturalistiche: la Riserva dello Zingaro e l’isola di Favignana
Per non rinunciare completamente al mare, vista l’importanza che l’acqua ricopre in un’isola, ci si può concedere nel viaggio un paio di tappe naturalistiche in cui non è escluso un tuffo, se temperature e tempo lo permettono. Di tanti luoghi splendidi, quelli imperdibili sono la Riserva dello Zingaro e l’isola di Favignana.