Il fiume tombato o tombinato è una delle principali cause delle alluvioni che colpiscono il territorio italiano. Incanalare e intubare un fiume, coprirlo con un solaio di cemento per costruirci sopra una strada, una piazza o una casa è un atto davvero irresponsabile. Quando arriva, l’acqua abbondante non vuole trovare limiti e ostacoli lungo il suo percorso. E se li trova sono disastri per le aree che attraversa. Purtroppo in Italia sono centinaia e centinaia i fiumi tombati. La prevenzione di protezione civile, che finora è mancata su questa materia, vuole adesso un censimento dei corsi d’acqua coperti per individuare possibili interventi e misure di precauzione. Ma intanto a Messina si va oltre, ovvero sopra i torrenti tombinati si costruiscono anche i parcheggi di interscambio con tutto quello che ne consegue in termini di sicurezza. Il 2024 è l’anno del primo cedimento strutturale di un parcheggio di interscambio costruiti su torrenti tombati che vanno tanto di moda nella nuova mobilità messinese. Lo scorso giugno è toccato al parcheggio “Gazzi-Socrate” dove il terreno sottostante i mattoni autobloccanti sembra aver ceduto proprio al centro dell’area di sosta in cui si è creato un avvallamento di un paio di metri. La causa è probabilmente dovuta all’erosione del suolo che potrebbe avere avuto diverse cause come un non adeguato massetto di sottofondo. Infatti, la stabilità del pavimento autobloccante ( insieme di blocchetti e mattoni in calcestruzzo, argilla, cotto o pietra naturale che vengono posati a secco sulla superficie che si decide di rivestire. Una volta posati gli elementi, vengono stabilizzati e sigillati con l’utilizzo di sabbia asciutta ) dipende fortemente dalle caratteristiche del terreno sottostante. Si ricorda che l’area impegnata dal progetto relativo al parcheggio di interscambio a raso per soste di breve e medio termine denominato “Gazzi-Socrate” è di circa 1.500 mq e sono previsti complessivamente n. 34 stalli per autovetture, di cui 1 per utenti con ridotte capacità di deambulazione e 2 per veicoli alimentati con energia elettrica. L’infrastruttura sarà controllata a distanza, dalla Centrale di monitoraggio remoto dei parcheggi, mediante il sistema di videosorveglianza installato all’interno del parcheggio stesso. Il progetto prevede la sistemazione dell’area da adibire a parcheggio mediante gli interventi di seguito elencati:
- Risanamento della sottostruttura stradale con recupero, consolidamento e/o ricostituzione del sottofondo, dello strato di collegamento e di quello di usura in conglomerato bituminoso;
- demolizione e rifacimento di parte dei marciapiedi attualmente esistenti attorno all’area in progetto con particolare riguardo alle zone di ingresso/uscita dal parcheggio e realizzazione di nuovi percorsi pedonali all’interno della stessa opportunamente segnalati con segnaletica orizzontale;
- realizzazione dell’impianto di smaltimento delle acque meteoriche;
- realizzazione dell’impianto di illuminazione stradale; segnaletica stradale verticale e orizzontale; realizzazione di recinzione ove necessaria e cordoli;
- realizzazione di aiuole e marciapiedi;
- posa in opera di una stazione di ricarica per una coppia di veicoli alimentati con energia elettrica.
Proprio l’esecuzione a regola d’arte del primo punto avrebbe evitato l’avvallamento del parcheggio di interscambio e di conseguenza la scrittura di una brutta pagina progettuale della nuova mobilità messinese
Giovanni MILELLA
3 Novembre 2024 at 15:16
Concordo con il Prof. il fatto che è irresponsabile coprire i corsi d’acqua e palese a tutti e non servono lauree per capirlo ma basta un briciolo di buon senso evitando di farsi accecare da finanziamenti facili. Se poi a questo aggiungiamo il fatto di aver costruito dei parcheggi sui letti di torrenti coperti…..andiamo oltre l’irresponsabilità. Purtroppo però non c’è più sordo di chi non vuole sentire. Il problema è che certe scelte ottuse e scellerate ricadono su tutti i cittadini.