Qualche giorno fa il capo dipartimento del ministero dell’Istruzione ha preso carta e penna e ha inviato una circolare a tutti i dirigenti scolastici delle scuole statali e paritarie e ai direttori generali degli uffici scolastici regionali per ribadire che nelle comunicazioni ufficiali “è imprescindibile il rispetto delle regole della lingua italiana. L’uso di segni grafici non conformi, come l’asterisco (*) e lo schwa (ə), è in contrasto con le norme linguistiche e rischia di compromettere la chiarezza e l’uniformità della comunicazione istituzionale”. “L’Accademia della Crusca – sottolinea il capo dipartimento del ministero nella circolare – ha, infatti, più volte evidenziato che queste pratiche non sono grammaticalmente corrette e che il loro impiego, specialmente nei documenti ufficiali, ostacola la leggibilità e l’accessibilità dei testi”. In conseguenza a tali prese di posizione gli esperti della Silicon Valley dello Stretto, coordinati dal Prof Aldo Domenico Ficara, stanno pensando di modificare il nome del loro prodotto denominato “ Superobotcamerierə “, aprendo un dibattito in merito all’uso della schwa in sperimentazioni didattiche in elettronica e automazione. A tal riguardo si vuole ricordare quanto scrisse nel gennaio del 2024 il quotidiano La Repubblica in merito al progetto didattico Superobotcamerierə: “ Il sistema automatizzato denominato “Superobotcamerierə”, è stato realizzato mediante l’uso di una stampante 3D, il prototipo rappresenta la prima fase di un progetto di automazione più ampio, che coinvolgerà aziende italiane e tedesche di settore. L’iniziativa didattica fa riferimento al progetto Maker@Scuola: Nuove Tecnologie per la Didattica, ponendo al centro dell’insegnamento della specializzazione in Elettrotecnica-Elettronica l’impiego della stampante 3D. Il professore Aldo Domenico Ficara sostiene che l’adozione di una metodologia didattica basata sull’utilizzo della stampante 3D permette agli studenti di progettare e realizzare modelli utili per racconti e narrazioni che vanno oltre le materie STEM. In questo caso, la narrazione riguarda le questioni di genere, attraverso l’impiego dello schwa, simbolo dell’alfabeto fonetico internazionale adottato dalla comunità non binaria come emblema del linguaggio inclusivo. In altre parole “Superobotcamerierə” vuole diventare un simbolo della parità di genere nello studio delle discipline STEM. È importante ricordare che il processo di stampa 3D parte sempre da un modello digitale tridimensionale, solitamente ottenuto mediante un software CAD. Tale modello viene successivamente elaborato da un software di slicing, che suddivide l’oggetto in strati bidimensionali sottili (layer) e lo converte in un insieme di istruzioni in linguaggio macchina (codice G) che la stampante può interpretare ed eseguire. Al termine del progetto, verrà realizzato un video di presentazione grazie all’ausilio delle intelligenze artificiali della Silicon Valley dello Stretto. Inoltre, sarà pubblicato un libro digitale sul portale Ebookservice.net, nel quale verranno illustrati tutti gli step progettuali.”
