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La Madre “illumina” la Notte Nazionale del Liceo classico “Trimarchi”

La scuola, dopo due anni di pandemia, torna a “vivere”

La scuola torna a “vivere”, gli studenti, dopo due anni di pandemia, si riappropriano dei loro spazi e di tutti quei momenti, di tutti quegli eventi che hanno sempre caratterizzato il regolare anno scolastico. E tra i “grandi ritorni” non possiamo certo non annoverare la Notte Nazionale del Liceo classico, ideata dal prof. Rocco Schembra, docente di Latino e Greco presso il Liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale. La tanto attesa kermesse di cultura classica, sostenuta dal Ministero dell’Istruzione, è giunta quest’anno alla sua VIII edizione. Un’edizione che ha, senza dubbio, un quid in più rispetto a tutte le altre dato dalla magia di ciò che anni addietro era considerato pura normalità, routine: celebrare e esaltare la cultura classica in presenza e non dietro un arido schermo.

Tra i 328 licei aderenti si distingue, in maniera particolare, il Liceo classico “Trimarchi” appartenente all’I.I.S “Caminiti-Trimarchi” di Santa Teresa di Riva. Il Liceo ha deciso di dedicare questa ottava edizione della Notte Nazionale alla celebrazione della figura materna, presupposto fisico e psichico di ogni figlio. Il ruolo della madre, infatti, non si esaurisce con l’atto generativo ma si esplicita nel provare quotidianamente il sentimento della Vita, inteso come prassi di ascolto, di cura, di pazienza. La Madre è un elemento unificatore del genere umano, presente in ogni cultura e in ogni tempo, è ciò che Jung definisce archetipo. Una figura che possiede, come ogni archetipo, una quantità pressoché infinita di aspetti.

Alla scoperta di questa figura ieratica che valica ogni limite spazio-temporale è stato dedicato il “viaggio” culturale del Liceo classico Trimarchi. L’incipit non poteva, ovviamente, non essere il mito. La serata ha avuto inizio, infatti, con una lunga sfilata di coppie di madri e figli che, con il loro essere e il loro agire, hanno lasciato un segno nel mondo della mitologia o della storia. Ecco che per le vie di Santa Teresa, da Villa Ragno fino al cortile del Liceo, si è snodato un lungo corteo che ha visto protagonisti alcune figure materne senza tempo come Teti con Achille, Penelope con Telemaco, Ecuba con Ettore, Andromaca con Astianatte, Aurelia Cotta con Giulio Cesare, Cornelia con i Gracchi, Agrippina con Nerone, Elena con Costantino, precedute da Mater Matuta, il “narratore” Apollodoro e un numerosissimo gruppo di ninfe . A dare corpo e voce a questi personaggi sono stati gli studenti del Liceo che si sono mostrati fieri di poter tornare a celebrare, degnamente, la cultura classica e i suoi valori. Abili e ineccepibili protagonisti dell’evento sono stati, infatti, proprio gli studenti che hanno avuto l’opportunità di dare libero sfogo al loro talento attraverso performance musicali o di danza come quella curata dalla prof.ssa Milena Freni, direttrice del “Centro Formazione Danza” di Santa Teresa di Riva. Non sono mancate, inoltre, sempre a cura degli studenti, brevi performance teatrali come quella dell’ “Antigone” di Sofocle o momenti di reading come quello della “Supplica a mia madre” di Pasolini affidato alla voce narrante di Patrick Terrana.

Il ruolo della Madre non poteva, certo, non essere esplorato attraverso la lettura dei testi letterari di ogni epoca. Tra i momenti più intensi della serata rientra, indubbiamente, l’interpretazione dell’“Inno a Demetra” di Omero affidato al noto attore Mauro Failla, o ancora la Recital pièce che ha visto gli studenti interpretare brani letterari non solo in lingua latina, greca e italiana ma anche in inglese, francese e spagnolo.

Il volto complesso della Madre è stato immortalato, nel corso del tempo, anche da numerosi artisti che hanno dato vita a veri e propri capolavori pittorici. E il Liceo classico “Trimarchi” non poteva dimenticare quanto di straordinario il mondo dell’arte ci ha consegnato. Ha reso onore a diverse opere pittoriche con la riproduzione di incantevoli “Tableaux vivants” come “La madre con bambino” di Picasso, “Madre e figlia” di Zandomeneghi, “Educazione a lavoro” di Lega, “La culla” di Morisot e “I senzatetto” di Kennington. Estremamente curati gli allestimenti dei Tableaux, corredati, peraltro, ciascuno da audio presentazione. Protagonisti indiscussi, anche in questa circostanza, gli studenti del Liceo, coordinati dai loro docenti.

L’VIII edizione della Notte Nazionale del Liceo classico ha rappresentato, quindi, come sottolineato in apertura anche dalla Dirigente dell’Istituto “Caminiti-Trimarchi”, dott.ssa Manuela Raneri, un ritorno alla tanto agognata normalità. Un ritorno che è avvenuto all’insegna della cultura classica e che ha coniugato l’esaltazione dei valori immortali di tale realtà con la celebrazione di una figura ieratica come quella materna, entità che dà origine e corpo al tutto. La Madre è quella figura alle cui mani, come afferma Recalcati, ci aggrappiamo per non precipitare, quell’essere nel cui volto il bambino può specchiarsi, può riconoscere la propria identità, può conoscere, per la prima volta, il volto del mondo. La Madre è quell’Altro che non ci lascia cadere nel vuoto, colei che dopo aver custodito in seno la vita del proprio figlio opera per consegnarlo al mondo, colei che dona amore in maniera spontanea e scevra da ogni interesse. È colei che ci insegna a donarsi senza conoscere limiti.

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