Oggi siamo in presenza di un inverno demografico che si abbatterà inesorabilmente sulla scuola. A cominciare dalla primaria per poi proseguire alle scuole medie. Queste ultime, rispetto al presente, vedranno un calo totale di 900mila iscritti nei prossimi 10 anni. E nel 2042 l’ondata negativa investirà con forza anche le scuole superiori che – rispetto al 2022 – perderanno 726 mila studenti: ragazze e ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Infatti, Nell’ultimo quinquennio, gli studenti iscritti ai diversi ordini di scuola sono passati da più di 8,6 milioni a circa 8,2 milioni: più precisamente 403.356 alunni in meno. Significativa, soprattutto, la contrazione registrata nell’anno scolastico 2021-2022: ben 102.280 presenze in meno rispetto allo stesso periodo del 2020-2021. Il trend negativo emerge in tutta la sua evidenza alla scuola dell’infanzia, dove in cinque anni si segnala un calo delle iscrizioni dell’11,5% in meno. Il fenomeno però già investe anche la scuola primaria che – nello stesso periodo preso in esame – ha visto 227.325 banchi rimanere vuoti, di cui 61.651 solo nell’ultimo anno. In Sicilia assistiamo ormai da anni al drastico calo degli studenti, per nulla compensato dall’arrivo degli alunni stranieri. Dal 2019 a oggi l’Isola ne ha perso 38.863, mentre nell’anno scolastico in corso gli alunni non italiani che frequentano le scuole siciliane sono solo 26.647, ovvero il 3,3 per cento della popolazione scolastica regionale. Per concludere nel territorio peloritano l’Università degli Studi di Messina rischia di perdere circa il 30% rispetto gli iscritti attuali. Anche in questo caso non sarà un processo rapido ma continuativo, e vedrà raggiungere la soglia del 30% soltanto nel 2041. Sono questi alcuni dati esposti dal Prof Aldo Domenico Ficara in un suo intervento pubblicato all’interno del network Regolarità e Trasparenza nella Scuola
