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Il senatore Germanà chiede agli Ordini professionali di informare il sindaco Basile sugli effetti collaterali del Ponte sullo Stretto. Note del comitato No ponte e di Cosimo Oteri

Con riferimento alle dichiarazioni del sindaco Federico Basile sull’acqua nei cantieri

A seguire la lettera trasmessa dal senatore Germanà agli Ordini professionali degli ingegneri, degli architetti, dei geologi ed al collegio dei geometri di Messina con riferimento alle dichiarazioni del sindaco Federico Basile sull’acqua nei cantieri del Ponte:

Egregio Presidente,

con la presente richiedo un’informazione che sarà mia cura notiziare al preoccupato sindaco di Messina sulla quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte. In particolare il riferimento è all’acqua destinata al calcestruzzo da realizzare in loco. Chiedo inoltre di volere illustrare al sindaco e ai cittadini le modalità costruttive del ponte, costituito da elementi prefabbricati per le torri e l’impalcato e acciaio per i tiranti. E’ importante avere rassicurazioni tecniche in merito anche per valutare eventuali interventi in caso di necessità, quali ad esempio navi cisterna o dissalatori, o se la situazione sia tale da non dover richiedere alcunché. Vista la perdurante siccità mi chiedo infine se le preoccupazioni di Basile siano state segnalate e/o approfondite al Tavolo Tecnico Permanente “Ponte sullo Stretto” istituito dallo stesso Sindaco per supportare l’amministrazione comunale e la città nelle fasi di costruzione del Ponte e inoltre se non sia opportuno che mi adoperi in tutte le sedi per fare interrompere sino a certezza del fabbisogno i cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina-Fiumefreddo, della Catania- Palermo, della metro di Catania, del viadotto Ritiro, quelli in corso per la manutenzione delle autostrade, e quello per la ferrovia per Trapani. Scusandomi per la banalità della richiesta ritengo sia indispensabile chiarire a chi è ignorante in materia che il problema dell’acqua di cantiere per il ponte è una bufala, anche per evitare che simili baggianate divengano virali e finiscano con il distorcere la verità.

Nota dei comitato NO PONTE CAPO PELORO:

Subsidenza, un altro danno “collaterale” del ponte sullo stretto a danno dei cittadini?

Una ulteriore pagina inquietante, per di più poco conosciuta, del devastante progetto definitivo del ponte sullo Stretto, è quella riguardante la subsidenza ed i danni che potrebbe causare.
Chi rischia di perdere la propria casa/terreno viene chiamato espropriando, chi abita nei pressi dei cantieri viene denominato frontista. E coloro che rischiano danni lievi o strutturali alle proprie abitazioni a causa dei lavori del tunnel ferroviario sotto la città come si chiamano?
Li potremmo chiamare “subsidenti” in quanto le loro case rischiano di avere danni a causa della “subsidenza” ovvero dello sprofondamento del terreno dovuto allo scavo dei tunnel.
Ma quanti edifici saranno interessati e con quale intensità di danno?
Sono 944 gli edifici analizzati in sede di progetto definitivo di cui 198 in zona “Faro”, 26 in zona “Le Fosse”, 75 in zona galleria “S.Agata” e 645 in zona galleria “S.Cecilia”.
Sulla base dei danni che potrebbero subire, gli edifici vengono classificati secondo classi di danno:
0 (crepa sottile) Fessure capillari
1 (danni molto lievi) Il danno è limitato agli intonaci delle pareti interne.
2 (danni lievi) Fessure anche visibili all’esterno
3 (danni moderati) Possibile blocco di porte e finestre. Rottura di tubazioni
4 (danni severi) I telai di porte e finestre si distorcono; percepibile pendenza di pavimenti.
5 (danni molto severi) Le travi perdono l’appoggio, i muri si inclinano fortemente. Pericolo di instabilità
Ma dove sono ubicati gli edifici sensibili?
Sono circa una trentina le tavole che evidenziano gli edifici sensibili da nord a sud di Messina. Quelli più a rischio si trovano nel tratto della circonvallazione compreso tra viale Europa e via T.Cannizzaro con un preoccupante numero di edifici a massimo rischio proprio in via T.Cannizzaro alto, all’altezza dell’Orto botanico (in allegato alcune tavole).
Il tema della subsidenza evidenzia l’ennesimo ed insostenibile danno “collaterale” che la città subirebbe a causa della costruzione del ponte, che si aggiunge agli innumerevoli danni documentati con le osservazioni presentate dalle associazioni ambientaliste e dai comitati noponte.
(le informazioni alla base di quanto sopra scritto  sono tratte dai documenti del progetto definitivo del ponte in visione sul sito del Ministero dell’ambiente, nelle tavole con le sigle SS0277-F0 e SF0133-F0).
Nota del Consigliere comunale Cosimo Oteri :

Prima Messina o prima Cateno?”. A chiederlo è il consigliere del Gruppo Misto Cosimo Oteri, dopo l’ennesimo voltafaccia di Cateno De Luca, che questa volta ha trascinato con sé, non si sa quanto obtorto collo, anche il sindaco di Messina e suo successore a Palazzo Zanca Federico Basile.

“La necessità di tutelare il territorio messinese -spiega Oteri- passa anche attraverso la realizzazione del ponte sullo Stretto, come peraltro in passato sia De Luca che Basile hanno ribadito più e più volte, facendone uno dei cavalli di battaglia delle campagne elettorali del 2018 e del 2022. Basile, che ha una laurea in economia e commercio, sostiene che più legge e studia il progetto e meno è convinto della bontà dello stesso. Su quali basi possa affermare ciò non è chiaro, a meno che, a nostra insaputa, non abbia preso una laurea in ingegneria in un’università online.

Ogni settimana -incalza Oteri- abbiamo tecnici di fama internazionale (come oggi il prof. Diana) che vengono in Commissione Ponte a spiegano la bontà e la sostenibilità del progetto. Ma tutto questo a Cateno De Luca e al suo fedele Federico non importa perché loro possiedono il Verbo e tanto basta. Resta da vedere, visto che hanno tradito la fiducia di migliaia di elettori che il ponte lo volevano e lo vogliono ancora e che solo grazie al 5,4% portato in dote dalla Lega gli è scattato il premio di maggioranza che poi, con la sua sconcertante politica, ha perso. Insomma, non vorremmo che dietro questa ostilità all’opera ci sia la delusione per il mancato inserimento del sindaco di Messina nella Stretto di Messina SpA. Se così fosse, sarebbe un comportamento imperdonabile che all’appuntamento di giugno gli elettori non potranno dimenticare”.   

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