Cerca articoli o argomenti

Attualità

Giornata mondiale della desertificazione e siccità: Puccio si intervenga con un PNRR dedicato

Stiamo andando verso la desertificazione della Sicilia e l’Europa con la sua politica non ci aiuta.

In occasione della Giornata mondiale della desertificazione e della siccità, nel salone delle Bandiere a palazzo Zanca, è stato possibile ritirare la cartolina celebrativa ed usufruire del servizio di annullo filatelico di Poste Italiane, nell’ambito dell’evento nazionale “Giornata di Studio”, patrocinato dal Comune di Messina e promosso da FIDAF (Federazione Italiana Dottori in Scienze Agrarie e Forestali) e SIGEA-APS (Società Italiana di Geologia Ambientale APS).

La cartolina celebrativa è stata consegnata simbolicamente all’Amministrazione comunale. L’evento gode anche, tra gli altri, dell’Alto Patrocinio del Focal Point Mondiale #UNCCD e dell’assessorato regionale del Territorio e dell’ambiente.

Nella stessa giornata si è svolto nel salone delle Bandiere a palazzo Zanca e in contemporanea a Roma, una Giornata di Studio sul 30simo anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD). La Giornata della desertificazione e della siccità di quest’anno, celebrata il 17 giugno, si concentra sul futuro della gestione del territorio. Ogni secondo, l’equivalente di quattro campi da calcio di terreno sano viene degradato, per un totale di 100 milioni di ettari ogni anno.

Al momento di confronto è intervenuto, oltre a molti esperti e luminari, il direttore generale del Comune di Messina, Salvo Puccio, che ha illustrato le attività poste in essere a Messina per la mitigazione del rischio siccità.

I cicli che accompagnano le variazioni climatiche del nostro pianeta non sono tangibili, dice Puccio, di norma sono ventennali, trentennali e sessantennali. In realtà, quello che sta accompagnando il processo di desertificazione in Sicilia e nel Sud Europa, soprattutto nella fascia bassa del Mediterraneo è invece qualcosa che riusciamo a percepire nel nostro quotidiano, è qualcosa che sta cambiando con noi e, questo è un qualcosa di preoccupante, evidentemente c’è un’estremizzazione dei fenomeni che vanno ad accompagnare poi il processo di desertificazione complessivo, che sta interessando le nostre vite, le nostre colture, il nostro suolo. Questo perché purtroppo c’è stato un incremento di quelli che sono i fenomeni di basse precipitazioni e assenza di precipitazioni. Quelli che fino a qualche tempo fa chiamavamo bombe d’acqua, eventi di piccola durata, ma con forti pluviometrie, da qualche anno non ci sono più. Da due anni non ci sono eventi compensativi che influiscono sulla raccolta delle acque, ovvero quelle raccolte per le risorse idriche per i campi e per la vita di tutti i giorni. Una volta la carenza di precipitazioni di gennaio, di febbraio e di marzo, veniva compensata con gli eventi di precipitazioni durante il cambio di stagione, anche per compensazione numerica. Per tutto il 2023 e 2024, invece, non ci sono stati eventi di precipitazioni a compensazione. Non ce lo auspichiamo ovviamente, questo è solo un esempio per far capire come, l’assenza di questi eventi e di periodi freddi ha determinato quelle che sono, negli ultimi 3 anni, delle depressioni pluviometriche particolari. Tra l’altro noi avevamo anche delle isoiete che erano delle curve molto felici nella pluviometria, superavamo i 1200 millimetri l’anno, per contro delle curve pluviometriche che nel resto della Sicilia prendeva 600 millimetri, nella zona dell’agrigentino e di Caltanissetta. Queste negli ultimi anni si sono abbassate notevolmente, si sta conformando tutto il settore medio nel Mediterraneo. La linea di desertificazione, si sta alzando in maniera significativa. Da un punto di vista quotidiano lo vediamo anche dall’assenza di precipitazioni nevose sulle punte più alte, sull’Etna. Esse, per noi di Messina, rappresentano una risorsa fondamentale, ovvero il 60 percento delle risorse idriche. Noi abbiamo un acquedotto che  capta le acque da piè di monte, ovvero capta le acque da Fiumefreddo e per caduta le porta in città. Circa 950 l/s, su un totale di 1500/1600. Si ha una condizione mai registrata prima. Ribadisco, quindi, continua Puccio, come l’assenza di precipitazioni non solo pluviometriche, ma anche nevose, che nel versante ionico-etneo avevano determinato isoiete felici, negli ultimi due anni non si sono verificate. Queste mancanze stanno determinando una crescita unica di desertificazione, sia nel periodo estivo, ma anche le simulazioni di settembre/ottobre 2024 non prevedono nulla di buono e ci fa toccare con mano questo fenomeno di siccità e di conseguente desertificazione per il territorio di Messina, che era un’isola nell’isola felice dal punto di vista delle precipitazioni. Cosa bisogna fare in questa situazione? E’ chiaro che l’evoluzione climatica tende ad un picco che non sappiamo qual è e non sapremo qual è. e non sapremo quali sono i cicli. Questo, probabilmente, è un ciclo e purtroppo seguiranno dei cicli che ci faranno stare più tranquilli. In realtà, come ci dicono gli scienziati, questi cicli vanno guardati in modo più distaccato, con numeri che devono farci riflettere su una tendenza e questo non lo può smentire nessuno, si va verso una desertificazione. Non credo si possa dare ascolto a chi dice che l’anno scorso ha piovuto di più, rispetto a dieci anni che ha piovuto di meno. Ormai è scientificamente provato che si va verso una desertificazione della Sicilia. Adesso, quindi, serve la gestione corretta delle risorse idriche, serve la gestione corretta delle infrastrutture. Servono infrastrutture, servono collegamenti degli stoccaggi delle risorse idriche, manutenzione continua di queste strutture e l’utilizzo parsimonioso, ma anche virtuoso, anche nel riutilizzo delle acque reflue stesse. L’acqua, infatti, nella sua qualità di utilizzo, perché ci sono vari tipi di utilizzo, non può essere sprecata. Quello che serve, quindi, è il completamento della rete delle depurazioni con l’utilizzo delle acque reflue in agricoltura e nelle irrigazioni. L’utilizzo di acque come quelle che ha la Fontalba e quelle di ottima qualità, come uso per l’acqua potabile, ma con una certa coscienza e valorizzazione ambientale. Dobbiamo valorizzare l’acqua, sia perché ce n’è poca, sia perché li dove c’è non serve. Da questo punto di vista, difatti, il sistema infrastrutturale deve essere legato ad un sistema di interscambio che ci permette di utilizzare l’acqua dove serve e quando serve. Quello che stiamo tentando di fare a Messina è ridurre le perdite dell’acquedotto, noi eravamo al 59% ed ora siamo scesi al 53/52%. Siamo riusciti ad ottenere dei finanziamenti per ridurre ulteriormente il livello. Si è vero potremmo prendere altre acque dalle falde, ma si abbasserebbe poi il livello, perché questo ha i flussi limitati e anche loro devono vivere. E’ chiaro che le risorse idriche nel momento in cui vengono trovate, devono essere canalizzate nei siti di stoccaggio, che sono i serbatoi per essere distribuite. E’ molto più semplice andare a cercare quelle perdite, quelle risorse idriche che già hanno prodotto un consumo energetico particolare, per essere captate ed essere portate nei serbatoi. Noi abbiamo un appalto per circa 45 milioni di lavori in corso, per la messa in sicurezza di Fiumefreddo, ma stiamo facendo progetti anche sulle reti idriche cittadine e quelle terziarie, per eliminare le varie perdite, al netto degli allacci abusivi, ma quelli non li considero nemmeno. Questo deve essere lo spirito col quale i governi centrali e regionali devono finanziare le opere. Oltre che per le situazioni emergenziali, l’ultima delle quali è stata individuata in Sicilia e per le quali sono state stanziate poche risorse, ma del resto probabilmente di più non si poteva, bisogna pensare all’istituzione di un piano Marshall, indipendentemente dalla presenza o meno di un PNRR o della presenza o meno di un gestore. L’acqua è pubblica e al netto della considerazione o meno del gestore, deve essere come un  bene primario come l’aria. Bisogna, quindi, pensare a rinnovare, come è successo nel ’94, ad un rinnovo delle terziarie, poiché è li che si vedono le risorse ed è li che si può intervenire con un minor consumo di risorse idriche e di energia nel suo complesso in generale. Questo è quello che stiamo facendo a Messina, ma non è detto che basterà. Sento di erogazione dell’acqua ad Agrigento una volta a settimana, a Caltanissetta hanno avuto diversi problemi e stanno intervenendo sugli invasi molto interrati e poco utilizzati, ovvero avevamo delle dighe che non erano collegate tra di loro, solo ultimamente si sta provvedendo a questi collegamenti. Ogni giorno sentiamo che la cittadinanza si lamenta, sulle colture, anche il turismo ne risente, che è “un’industria” molto importante per la Sicilia. Io credo che una politica sull’acqua non possa aspettare più, non si può, infatti, tenere conto di una politica europea che preveda fondi extra bilancio solo lì dove c’è un gestore, bisogna intervenire a livello centrale in maniera verticale e orizzontale su tutte le realtà. Non  esiste  che nel sud Italia e in particolare in Sicilia dove ci sono delle eccellenze queste siano schiave di politiche europee che non guardano alle situazioni. Noi, come Messina, stiamo mettendo in campo degli interventi importanti, ma non ce la faremo da soli, lo stesso vale per città come Palermo e Catania. Ribadisco stiamo intervenendo, ma sarà difficile da soli se non avremo altre risorse, anche pensando ad un PNRR dedicato, perché una volta che perdiamo terreni coltivabili e li facciamo desertificare, sarà difficile tornare indietro, conclude Puccio, portando i saluti dell’amministrazione.

Martedì 18 giugno è prevista l’audizione degli specialisti e dei volontari nella commissione consiliare Ambiente a palazzo Zanca, per approfondire i temi attuali della crisi climatica.

Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LEGGI ANCHE

Cronaca

Le attività tecniche di verifica per la pronta risoluzione della problematica rilevata

Cronaca

Stiamo lavorando, per risolvere un problema che non dipende da noi, come abbiamo sempre fatto, gli altri in trent'anni dove sono stati.

Cronaca

Il turismo a Messina, ad oggi, risulta legato ai mesi degli eventi, come: i "Natali della rinascita", la festa della musica, ecc., ma le azioni che...

Cronaca

L'augurio di Mons. Accolla: "Avere occhi nuovi per cercare Cristo nell’altro"

Advertisement

Copyright © 2024 | Testata giornalistica on-line d'informazione | Registrazione Tribunale di Messina n.12/2002 | P.I. IT02680760838 | Direttore Editoriale: Lillo Zaffino | Direttore Responsabile: Dario Buonfiglio