“Aspettando Godot” l’opera tragicomica di Beckett interpreta abbastanza bene l’assurda attuale situazione dell’Acr Messina: la città e le sue istituzioni, lo staff tecnico, i calciatori, gli sportivi e tifosi messinesi sono in attesa di qualcuno che deve assumersi la responsabilità della società, ma non si presenta e non dà né segnali né notizie. Ma il campionato non aspetta nessuno e inesorabilmente continua a disputarsi, oggi si gioca il derby della Sicilia.
Tra Messina e Catania la rivalità di perde nei tempi: la partita è sentita più di altre dalle due tifoserie, anche se oggi quella catanese deve rimanere a casa per punizione. I motivi del derby travalicano quelli dei punti in palio, pur importanti viste l’ambizione degli etnei e l’estrema necessità dei giallorossi a rischio retrocessione.
Sul terreno di gioco, la partita non appare esprimere forti emozioni. Sembra una gara di ordinaria amministrazione con le due squadre che giocano senza “infamia e senza lode” ….
In questo quadro, le sorti della partita sono affidate a particolari episodi: uno favorevole per i catanesi si registra al 17’ , quando Lunetta con un tiro dal limite, che attraversa una selva di gambe nell’area di rigore, infila la rete di Kaprikas , mentre nel secondo tempo al 50′ il neo entrato Tordini si vede negato il pareggio dalla traversa a portiere battuto.
In Sicilia, terra dell’immenso Pirandello, si potrebbe riassumere: Così è, se vi pare…
Nello sport però valgono solo i fatti e non le parole.
