A seguire la nota di Franco Tiano:
Intorno al referendum sulla nascita del Comune Montemare vi è molto fermento, tanta confusione, polemiche e discussioni più o meno costruttive non solo da parte della cittadinanza, ma adesso, a ridosso delle elezioni, ovviamente anche nelle varie forze politiche soprattutto in quelle che in tutti questi anni son state totalmente inadempienti e hanno così consentito lo svuotarsi di questi splendidi e ridenti villaggi (oggetto del referendum), per la totale mancanza di infrastrutture e servizi, nonché di valorizzazione adeguata che avrebbe consentito e consentirebbe anche la creazione di posti di lavoro, soprattutto nel settori turistico, ricreativo e culturale. Va da sé che sorga il legittimo dubbio che questi partiti stiano rispolverando il loro interesse verso questa problematica per accaparrarsi le simpatie (e i voti) dei quasi diecimila abitanti di queste zone, ma la cosa che lascia perplessi è che nemmeno in questa evenienza riescono ad abbracciare in toto e con chiarezza questa giusta causa. Infatti, quello che emerge è, innanzi tutto, il solito non decidere e non schierarsi totalmente da parte dei politici, per non perdere alle prossime amministrative i consensi dei cittadini che potrebbero essere contrari. Si tracciano i temi sulla separazione del territorio, sciorinando al vento tonnellate di politichese dal significato incerto, per non essere ingabbiati nella totale rinunzia al voto da parte dei cittadini residenti di questi meravigliosi luoghi. Il problema è chiaro e non ci possono essere delle diverse interpretazioni. Le periferie di Messina, che sono molto belle e potrebbero diventare delle risorse economiche ed occupazionali, oltre dei paradisi degni di essere vissuti, sono lasciate al degrado, all’abbandono e all’incuria più totali da una politica ultra- ventennale, che ha prediletto interessi oltre lo Stretto di Messina, trascurando in toto quelli della nostra isola e della nostra città, sempre vissuta e trattata da costoro come luogo di transito e null’altro (e, quindi, con tutti i difetti e il senso di abbandono di questo genere di città “di frontiera”).
Il sottoscritto, pertanto, non ha certo il problema di dover celare dietro arzigogoli lessicali il proprio pensiero in merito, né ha motivi d’interessi personalistici e si schiera senza possibilità di fraintendimenti con gli abitanti di questi villaggi e di queste frazioni di Messina che meritano cure, attenzioni, crescita e amore, non solo nell’interesse di chi vi abita, ma della stessa città metropolitana tutta: infatti, facendo di esse un nuovo Comune, queste zone avrebbero fondi da amministrare e attenzioni ben diverse e di gran lunga superiori da parte delle autorità regionali e nazionali, con una ovvia e consequenziali ricadute positive e crescita di tutto il territorio sia del neo-comune che della città metropolitana, che certamente non solo non perderebbe questo status, ma ne uscirebbe ulteriormente più forte e valorizzata. Già solo per questo è il caso di appoggiare questa iniziativa. Sono, dunque, a favore della nascita del nuovo comune Montemare ricco di bellezza, tradizioni e cultura, incastonato tra i panorami mozzafiato dei cristalli blu dello Stretto e dello smeraldo dei boschi dei Peloritani. Mi batterò, pertanto, perché quei luoghi diventino attrattori turistici, a prescindere da quale sarà il risultato elettorale delle prossime elezioni amministrative.