Federico Basile sindaco di Messina “senza se e senza ma”. Continua l'”Era Cateno”
Al primo turno, il candidato prescelto, che molti hanno voluto forzatamente rappresentare come l’”avatar” di Cateno De Luca, ha stravinto sugli avversari, superando largamente il 40% dei voti necessari a conquistare Palazzo Zanca. Basile è riuscito a “personalizzare” la sua campagna elettorale. Non ha rinnegato nulla dell’esperienza De Luca, dove peraltro ha giocato un ruolo di primo piano da direttore generale. Ha riconfermato la linea della continuità con la precedente amministrazione confermando anche la squadra degli assessori. Eppure la sensazione che i cittadini hanno avvertito è stata evidenziata dal “bon ton”, “il galateo politico” che il nuovo sindaco naturalmente esprime nei rapporti sia con i sostenitori che con gli avversari. Gli analisti politici stanno tentando di comprendere quello che è accaduto. Si cercherà di spiegare, sondando i flussi elettorali più reconditi. Alcuni indicheranno il vantaggio lasciato a Basile, che è partito quindici giorni prima nella campagna elettorale. Altri sottolineeranno la divisione del centrodestra causata dalla scelta del candidato a primo cittadino. Taluni ricorderanno l’irrilevanza numerica dei cosiddetti “candidati minori” che molto al di sotto delle aspettative non sono riusciti a erodere il vantaggio di Basile sugli altri e portarli al “ballottaggio”.
Ma forse, la verità è più semplice di quello che si vuole fare apparire: i messinesi hanno scelto di ridare fiducia a Cateno De Luca e al suo disegno politico. Un progetto che prevede il più importante step nel prossimo autunno: l’elezione del presidente della Regione Sicilia.
Lillo Zaffino
