La Corte dei Conti ha assolto dall’accusa di danno erariale l’on. Pietro Navarra in qualità di ex Rettore, l’ex sindaco di Messina Renato Accorinti e il prof. Dario Latella, liquidatore e amministratore unico di InnovaBic (società partecipata, dichiarata fallita a luglio 2021). Il procedimento era stato avviato in seguito a un esposto dell’attuale amministrazione universitaria, con l’ipotesi di danno erariale, smentita dall’odierna sentenza.
“Di fronte a un verdetto – afferma l’on. Navarra – che rappresenta un’ulteriore prova della correttezza del mio operato, al sentimento di soddisfazione si affianca quello della speranza. Da mesi, infatti, la vicenda InnovaBic viene volgarmente strumentalizzata dall’ex sindaco in fuga Cateno De Luca.
Sfruttandola per la sua squallida strategia di sciacallaggio, egli ha costruito una narrazione, a uso e consumo di quel populismo da lui tanto amato, secondo cui la mia esperienza da Rettore ha rappresentato un esempio di mala amministrazione.
Da volgare demagogo senza principi e morale, proponeva una versione dei fatti in cui i processi si concludono prima ancora di iniziare, cosicché l’apertura di un procedimento rappresenta già di per sé una sentenza.
Eppure, proprio lui su questo punto dovrebbe essere particolarmente sensibile, visto che lo ricordiamo sbraitare contro i magistrati, mentre si trovava agli arresti domiciliari.
Fino a stamattina, ha propinato sul mio conto clamorose bugie. Ha parlato di concorsi truccati, senza specificare alcuna circostanza che vede me protagonista prima, durante o dopo il mio mandato di Rettore. Qualora fossi realmente a conoscenza di particolari che mi riguardano personalmente e di cui sono responsabile, caro ex Sindaco in fuga, dichiarali pubblicamente e recati in Procura a denunciarlo. Diversamente, evita di dire fandonie.
Vorrei che tutti i messinesi prendessero atto di questa sentenza, non per autoincensarmi, ma perché spero che possa servire a svegliarli dal sonno ipnotico in cui questa sorta di pifferaio da quattro soldi ha fatto precipitare una città e l’ha tenuta in ostaggio.
Come recita un proverbio: se un pagliaccio entra in un castello non diventerà re, ma trasformerà quel castello in un circo.
Per carità, il circo è forma d’arte, espressione culturale, ma serve per divertirsi, ridere e passare un pomeriggio piacevole.
L’amministrazione è cosa ben più seria, il sindaco di tutti non è quello che si ingozza di arancini e focaccia dalla mattina alla sera a uso e consumo dei like social, ma quello capace di portare rispetto per l’intera comunità che rappresenta. Rispetto per chi, come me, esprime idee diverse; rispetto per chi, sentendosi abbandonato, lo critica; rispetto per chi da un politico chiede contenuti diversi e non i quotidiani spettacolini conditi da rutti e insulti.
Per questo, con più forza che mai, dico ai messinesi: è arrivato il momento di prendere coscienza del bluff, di pensare al ‘castello Messina’ e non al ‘circo Messina’, di scegliere la persona che a quel castello può dare dignità e che da quel castello può governare nell’interesse di tutti i cittadini.
Per me, quella persona è Franco De Domenico”.