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De Luca stigmatizza l’assenza di educazione istituzionale del Commissario Santoro

“Rispetto all’attività portata avanti è evidente che Santoro ha confuso la normale amministrazione con quella straordinaria”

“Apprendiamo da un’intervista che il commissario Santoro ha vissuto intensamente questi 100 giorni a Messina. E apprendiamo anche che, a suo dire, avrebbe ottenuto risultati importanti per la città.  Noi eravamo troppo impegnati nella campagna elettorale per perdere tempo dietro a Santoro. Altrimenti avremmo avuto tanto da ridire sul suo operato e sulla sua assoluta mancanza di stile.”

Lo afferma il leader di Sicilia Vera Cateno De Luca.

“Inizio da quest’ultimo aspetto, prosegue De Luca, stigmatizzando l’assenza di educazione istituzionale da parte del commissario, che si è sottratto anche al rituale passaggio di consegne con il sindaco neoeletto.

Sì era presentato come il capitano che doveva salvate una nave destinata ad affondare e a fine corsa è scappato via come un viaggiatore clandestino.

Rispetto all’attività portata avanti è evidente che Santoro ha confuso la normale amministrazione con quella straordinaria. C’è da dire però che le sue dichiarazioni confermano la bontà dell’operato dell’amministrazione De Luca. Se alla base non ci fosse stato il nostro lavoro non avrebbe certamente avuto molto da raccontare oggi. Gli atti messi in campo in questi mesi dalla struttura commissariale rappresentano la naturale evoluzione dell’attività che avevamo portato avanti.

Nell’unica occasione in cui ci ha messo del suo, ovvero sui fondi del PNRR per impianti sportivi, ne è scaturita la bizzarra richiesta di ben quattro milioni di euro per un Pattinodromo al Cep; un progetto di per sé utile, ma molto meno necessario di tanti altri.

Quando Santoro parla di strumentalizzazione dell’attività commissariale da parte di qualcuno, forse dimentica che è stato lui il primo a strumentalizzare il suo ruolo e ad attaccare De Luca cercando di offrire alla città una fotografia non aderente alla realtà del Palazzo. Ci chiediamo ad esempio perché non abbia ritenuto di riferire l’esito dell’incontro con la Corte dei Conti. Forse perché avrebbe dovuto ammettere che avevamo ragione?

A nessun essere umano può essere chiesto di fare miracoli in cento giorni alla guida di un ente locale. La correttezza e la cortesia istituzionali, conclude De Luca, sono invece doverosi, specie quando si ricopre una carica per grazia ricevuta.”

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