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Cateno De Luca: “La mia metamorfosi per costruire il futuro della Sicilia”. Gli interventi dei rappresentanti politici presenti all’ARS e degli esponenti di Sud Chiama Nord. Il commento di Franco Tiano

“La Sicilia ha bisogno di un piano di rinascita, di una visione chiara che la renda il baricentro del Mediterraneo

Un’assemblea partecipata, un momento di svolta, una trasformazione che segna un nuovo capitolo per Cateno De Luca.

Di fronte circa duemila partecipanti giunti da tutta la Sicilia per l’evento di Sud Chiama Nord al San Paolo Palace di Palermo, De Luca ha annunciato la sua metamorfosi politica, lasciando il ruolo di segretario nazionale del partito per dedicarsi a un nuovo percorso.

“Oggi segno una svolta nel mio percorso politico: esco di scena come segretario nazionale di Sud Chiama Nord. Lascio la guida a Danilo Lo Giudice e Laura Castelli, che continueranno il cammino che abbiamo tracciato insieme. Non è un addio, ma una trasformazione. Perché io non smetto di fare politica, anzi, voglio dedicare il mio tempo a ciò che conta davvero: portare nei palazzi della politica la concretezza dell’amministrazione.”

De Luca ha annunciato che il 18 marzo verrà presentato “Ti Amo Sicilia”, un progetto che rappresenta il cuore della sua nuova visione politica.

“La Sicilia ha bisogno di un piano di rinascita, di una visione chiara che la renda il baricentro del Mediterraneo. Noi siamo e resteremo all’opposizione di questo governo di centrodestra, senza ambiguità e senza giochi di palazzo. Ma ai cosiddetti progressisti dico: se davvero volete costruire un’alternativa, servono idee e metodo, non proclami e congiure di palazzo. Noi non siamo mercanti nel tempio, il nostro padrone è il popolo e solo a lui rispondiamo.”

De Luca ha ribadito che il suo obiettivo non è più la conquista di ruoli politici, ma la realizzazione di progetti concreti, mettendo a disposizione la sua esperienza amministrativa per costruire un nuovo modello di governo per la Sicilia.

“La mia metamorfosi è questa: da amministratore a stratega, da lupo solitario a costruttore di alleanze per amore della Sicilia. Voglio essere architetto e costruttore di un futuro che vada oltre le logiche di potere. La mia sfida è trasformare la politica in azione concreta.”

L’uscita di scena di De Luca dalla guida del partito non significa un indebolimento di Sud Chiama Nord, ma un rafforzamento della struttura sotto la leadership di Laura Castelli e Danilo Lo Giudice.

“Il nostro percorso non finisce qui, anzi, si rafforza. ‘Ti Amo Sicilia’ non è solo un progetto, è una filosofia di governo. Perché chi ama la Sicilia non la svende, ma la costruisce giorno dopo giorno. Ti amo Sicilia non è una nuova casa ma una nuova cosa!”

Con questa dichiarazione, De Luca sancisce la sua metamorfosi: non più leader di partito, ma promotore di un nuovo modello politico, capace di incidere realmente sul destino della Sicilia.

Tante forze politiche presenti all’evento :

L’Assemblea Costituente de “La Sicilia che Vorrei” non è stata solo un momento di confronto interno per Sud Chiama Nord, ma ha rappresentato anche un’occasione di dialogo con le altre forze politiche presenti all’Assemblea Regionale Siciliana. Dopo gli interventi dei rappresentanti del partito, hanno preso la parola diversi esponenti di partiti e gruppi parlamentari, contribuendo a un dibattito aperto e costruttivo sul futuro della Sicilia.

Tutti i rappresentanti intervenuti hanno riconosciuto a Cateno De Luca le capacità e le qualità di leader politico e amministratore, capace di costruire un movimento forte e radicato nel territorio. A Sud Chiama Nord è stata riconosciuta tenacia e determinazione, qualità che hanno permesso al movimento di affermarsi e rappresentare concretamente le istanze dei siciliani.

Le dichiarazioni dei rappresentanti politici presenti all’ARS

Giorgio Assenza (Capogruppo FdI all’ARS)

“Mi auguro che da questo percorso escano idee utili per la Sicilia. Le scelte vanno fatte, ma una volta prese devono essere applicate ovunque, dai singoli territori alla politica nazionale.”

Carmelo Pace (Capogruppo DC all’ARS)

“Siete davvero tanti, complimenti. Quando si riesce a portare così tante persone a un evento, il merito è della base. Cateno è uno dei più preparati in termini di manovra finanziaria all’ARS, ed è tra quelli che stimo di più. Non può esistere un siciliano di serie A e uno di serie B: la Sicilia che vorrei è una terra in cui tutti siano uguali.”

Marcello Caruso (Segretario regionale Forza Italia)

“Forza Italia, da sempre punto di riferimento dei moderati e dei liberali nel centrodestra, dimostra una grande capacità di ascolto e capacità di dialogo con tutte le forze politiche che nel rispetto reciproco delle proprie peculiarità e caratteristiche, vogliono concorrere al miglioramento della Sicilia”.

“Grazie alla guida del presidente Schifani, siamo riusciti a imprimere un cambio di passo fondamentale per la nostra regione”, ha sottolineato Caruso. “Il risanamento dei conti pubblici, la crescita del PIL, l’avvio delle procedure per la realizzazione dei termovalorizzatori e il miglioramento del rating economico-finanziario sono segnali inequivocabili di una Sicilia che sta cambiando.”

“È un lavoro importante, che deve continuare anche nella prossima legislatura con il Presidente Schifani per essere completato e perché le riforme siano compiute”, ha detto il coordinatore regionale degli azzurri.
“Forza Italia continuerà a sostenere questa azione di governo con convinzione. Non cerchiamo un semplice patto elettorale, ma di un patto con i siciliani per cambiare finalmente quest’Isola.”

Marianna Caronia (Deputata Noi Moderati all’ARS)

“All’ARS siamo spesso firmatari di emendamenti comuni. Cateno De Luca ha sempre dimostrato attenzione alla nostra terra. Una comunità politica con questa identità merita il rispetto istituzionale degli altri partiti. Dobbiamo trovare una sintesi su temi cruciali come sanità e rifiuti e affrontare le riforme necessarie, a partire da quella della burocrazia. C’è ancora tanto lavoro da fare per la nostra Sicilia.”

Nuccio Di Paola (Coordinatore regionale M5S)

 “Caro Cateno De Luca, ai siciliani servono strade, scuole, una sanità che funziona acqua nei rubinetti. Servono tutte quelle cose essenziali che oggi mancano anche per colpa di quei governi di centro destra che oggi tu hai iniziato ad adulare. Prima bollavi Schifani come ‘un ologramma’, oggi lo ritieni un padre nobile. Ti presenti a questa assemblea come un leader di un contenitore politico, ma un vero leader pensa ad aggregare, mentre se la tua pattuglia di deputati all’ARS è passata da otto a tre, vuol dire che sei in difficoltà. Hai bisogno di gestire potere ed evidentemente hai bisogno di dialogare col centrodestra per alimentare questo contenitore. Ma ti dico, guarda che un’alternativa è possibile e la si può costruire. Noi lo stiamo facendo, perché i siciliani meritano di vivere in un’Isola che deve uscire dal guado dove le politiche fallimentari del passato ci hanno portato, senza acqua, con dighe che scaricano al mare, senza strade e con i rifiuti per strada. Il Movimento 5 Stelle sta aggregando quelle persone che vogliono voltare pagina, per questo ritengo ogni giorno, prezioso per dialogare e convincere ciascun siciliano a prendere in mano il proprio futuro. Cateno De Luca, scegli da che parte stare. Poi invece se tu vuoi andare con chi ti offrirà un posto a Roma, alla Camera o al Senato, sappi che noi ti batteremo, batteremo Forza Italia e questo centro destra. Sono qui per darti una scossa, fai la tua scelta”. 

Nino Germanà (Segretario regionale Lega)

“Cateno De Luca non ha mai risparmiato nessuno nelle sue critiche, ma non ho avuto dubbi nel venire qui oggi. Sono felice di essere qui per augurare buon lavoro al vostro movimento. Seppur da posizioni diverse, a Messina stiamo collaborando su diversi fronti. Il presidente Schifani sta dimostrando autorevolezza nel governare.”

Pietro Rao (Sindaco MpA)

“Con Cateno De Luca c’è un rapporto di lunga amicizia e militanza politica. I fatti oggi gli danno ragione. Alle elezioni europee ha fatto bene ad andare da solo, dando visibilità a un movimento in crescita. C’è la politica del parlare e quella del fare: oggi è finito il tempo dei progetti costruiti sulle chiacchiere, è il momento di dare risposte concrete alle persone. È il tempo della responsabilità.”

Un confronto politico aperto sul futuro della Sicilia

L’evento di Sud Chiama Nord ha segnato un passaggio fondamentale nel panorama politico siciliano, aprendo un dialogo con tutte le forze presenti all’ARS. “La Sicilia che Vorrei” non è solo uno slogan, ma un percorso concreto per costruire un progetto politico capace di dare risposte reali alle esigenze del territorio e dei cittadini.

La cronaca 

Un successo di partecipazione per l’evento organizzato da Sud Chiama Nord all’Hotel San Paolo Palace di Palermo. Oltre 2mila persone hanno preso parte all’Assemblea Costituente del progetto “La Sicilia che Vorrei”, con 30 pullman giunti da tutta l’Isola, a testimonianza di un movimento sempre più radicato nel territorio e pronto a costruire un’alternativa politica concreta.

Lo Giudice: “Non accettiamo lezioni sull’affidabilità”

Ad aprire i lavori è stato il coordinatore regionale di Sud Chiama Nord, Danilo Lo Giudice, che ha ribadito la natura del movimento come forza politica vicina agli amministratori locali e ai cittadini:

Sud Chiama Nord è il partito dei sindaci e degli amministratori, di chi sta sul campo in prima linea per cambiare le cose. Cateno De Luca ha sempre lavorato per formare una classe dirigente, e io ne sono un esempio concreto. Tutto quello che abbiamo conquistato lo abbiamo ottenuto con impegno e con il sostegno dei nostri attivisti”.

Lo Giudice ha poi replicato al capogruppo del M5S all’ARS, Nuccio Di Paola:

Noi non accettiamo lezioni sull’affidabilità, e soprattutto non accetteremo mai che qualcuno da Roma venga a dirci cosa dobbiamo fare”.

Lombardo: “Una Sicilia che decide e realizza”

A seguire, gli interventi dei deputati all’ARS di Sud Chiama Nord, Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto.

Lombardo ha posto l’attenzione sui temi dei rifiuti e dell’acqua pubblica, sottolineando i risultati concreti ottenuti da Sud Chiama Nord:

“Abbiamo dimostrato con i fatti che un cambiamento è possibile. Messina oggi è un modello virtuoso nella gestione dei rifiuti, a differenza di città come Catania e Palermo. Vogliamo una Sicilia che se decide di fare una cosa, la realizza. E lo stesso vale per l’acqua: perché privatizzarla? La gestione deve rimanere pubblica, e questo deve essere il modello della Sicilia che vorremmo”.

Sciotto: “Sanità libera dalla mala politica”

Il deputato Matteo Sciotto ha invece posto l’accento sulla necessità di riformare il settore sanitario:

“Vogliamo una sanità basata sulla meritocrazia, libera dalle pressioni della mala politica. E voglio chiedere agli amici del centrosinistra: perché, dopo le richieste pubbliche di Cateno De Luca di fare le primarie per scegliere il candidato governatore, non abbiamo mai avuto una risposta? Forse per paura?”

Gallo: “Sì alla separazione delle carriere, il Ponte deve garantire prima le opere di compensazione”

A seguire, è intervenuto il deputato nazionale di Sud Chiama Nord Francesco Gallo, che ha ribadito la posizione del movimento su due temi chiave:

“Sulla separazione delle carriere siamo sempre stati favorevoli e coerenti, a differenza di altri. Sul Ponte sullo Stretto, invece, in Parlamento abbiamo ottenuto un risultato importante: è stato messo nero su bianco che le opere di compensazione dovranno essere realizzate prima dell’inizio dei lavori del Ponte”.

Castelli: “Sud Chiama Nord si rafforza con la militanza a punti”

La presidente di Sud Chiama Nord, Laura Castelli, ha evidenziato la solidità del movimento, nonostante le fuoriuscite di alcuni esponenti:

“Chi è andato via, non ha scalfito la struttura interna di Sud Chiama Nord, anzi ci ha resi ancora più forti. Per questo oggi lanciamo la militanza a punti, un sistema che premierà l’impegno di sostenitori e dirigenti. Si tratta di un’innovazione nazionale che valorizzerà la passione politica di chi si spende per il movimento”.

Castelli ha poi sottolineato il riconoscimento ottenuto a livello nazionale:

“Oggi Sud Chiama Nord si è affermato sulla scena politica italiana, e questo è il risultato di scelte coraggiose fatte sul campo. Cateno De Luca non ha bisogno di essere ‘incoronato’ in provetta: è già un leader di fatto, nella politica come nella professione”.

Basile: “Separiamo il ruolo istituzionale dalla dialettica politica”

A chiudere gli interventi dei rappresentanti di Sud Chiama Nord, il sindaco di Messina Federico Basile, in rappresentanza degli amministratori locali del movimento. Basile ha richiamato l’importanza di distinguere la dialettica politica dal ruolo istituzionale:

“I sindaci non possono essere vittime degli scontri politici. Noi vogliamo dialogare per ottenere risultati concreti. Cateno De Luca è l’esempio di chi dialoga per portare a casa obiettivi reali”.

Infine, ha voluto ribadire il lavoro svolto per il risanamento di Messina:

“Sul risanamento non accetto falsità: Cateno De Luca ha dato l’anima per ottenere questo risultato, e chiunque provi a negarlo sta mistificando la realtà”

Un evento che segna una svolta per Sud Chiama Nord

La straordinaria partecipazione all’Assemblea Costituente de “La Sicilia che Vorrei” conferma la crescita di Sud Chiama Nord e la volontà di costruire un progetto politico solido e inclusivo. L’obiettivo è chiaro: una Sicilia che decide e realizza, libera dai vecchi schemi e pronta a governare il proprio futuro.

Il commento di Franco Tiano

Cateno De Luca, leader del movimento “Sud chiama Nord”, ha annunciato un’importante evoluzione strategica per la sua formazione politica. Durante l’assemblea tenutasi a Palermo l’8 febbraio 2025, l’ex sindaco di Messina ha dichiarato di lasciare la segreteria nazionale del movimento per concentrarsi sull’attività parlamentare, definendo il movimento un “partito di governo” pronto a collaborare con altre forze politiche. La notizia è stata riportata da diverse testate siciliani. L’assemblea, dal titolo “La Sicilia che vorrei”, ha visto la partecipazione di oltre 2.000 persone, un segnale tangibile del forte radicamento del movimento sul territorio. In questa occasione, De Luca ha ufficializzato il passaggio di consegne della leadership del Movimento a Danilo Lo Giudice e Laura Castelli, esprimendo la volontà di “lavorare per la Sicilia che vogliamo”, annunciando così l’abbandono del periodo di opposizione “gridata e urlata nelle piazze e sui social”. Secondo quanto riferito da Strettoweb.com, questa nuova direzione segna un orientamento più pragmatico e collaborativo del movimento, con l’obiettivo di influenzare concretamente le decisioni politiche a livello regionale. L’assenza del Partito Democratico all’assemblea, inoltre, suggerisce una possibile apertura di “Sud chiama Nord” verso il centrodestra, con cui De Luca ha già avviato dei dialoghi. Questa mossa sembra segnalare una transizione da una politica di opposizione critica e irruenta a una più saggia e orientata al governo, che consenta a “Sud chiama Nord” di esercitare una maggiore influenza all’interno del panorama politico siciliano. L’obiettivo dichiarato è quello di ottenere un ruolo attivo nel processo decisionale, al fine di incidere sul futuro della Regione. Ma non tutti condividono questa scelta. Dafne Musolino, ex sostenitrice del movimento, ha criticato la mossa di De Luca, definendola un “tradimento” dell’elettorato e un fallimento del movimento che, proprio per la sua natura, si era distinto dalle consuete logiche politiche. Secondo Musolino, questa evoluzione rappresenta un tradimento delle aspettative di chi aveva scelto “Sud chiama Nord” come alternativa alle politiche tradizionali. La nuova strategia di Cateno De Luca, tuttavia, secondo l’umile parere di chi scrive, risponde a una necessità politica, quella di assicurarsi una leadership forte e centralizzata all’interno del movimento. L’ex sindaco sembra voler consolidare la sua posizione di vertice, puntando ad accrescere il suo peso specifico nella politica regionale e nazionale, per evitare che il suo movimento rischi di diventare una parentesi nel panorama politico italiano. La sua mossa sembra avere come obiettivo l’acquisizione di un posto sicuro in Parlamento, con un’attenzione particolare alla possibilità di ottenere un seggio al Senato, una poltrona che gli permetterebbe di garantirsi un futuro stabile all’interno della politica nazionale, lontano dal rischio di essere relegato a una figura marginale. In sintesi, la strategia di De Luca appare chiara: evolvere il movimento da un’opposizione critica a una proposta di governo concreta, per non perdere l’occasione di diventare un attore influente nelle decisioni politiche che contano, sia a livello regionale che nazionale. Il tempo dirà se questa nuova direzione riuscirà a consolidare davvero il movimento, ma di certo “Sud chiama Nord” si prepara a una stagione di alleanze e dialogo con altre forze politiche, in particolare, ma non è dato per scontato, nel contesto di un’alleanza con il centrodestra 
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