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Cultura

Successo di Madama Butterfly al Teatro Antico di Taormina nel centenario della morte di Puccini

Sicilia Classica Festival, con la regia di Chris Catena

Domenica 18 agosto è andata in scena con successo al Teatro Antico di Taormina l’Opera “Madama Butterfly” firmata Sicilia Classica Festival, con la regia di Chris Catena.

Diffondere la cultura musicale e letteraria italiana attraverso l’Opera e grandi eventi musicali, è l’ambizioso progetto che il Sicilia Classica Festival, col suo Direttore Artistico Nuccio Anselmo e il suo Presidente Francesco Ciprì, porta avanti da tanti anni e, quest’anno, nel centenario della morte di Giacomo Puccini, il Sicilia Classica Festival ha arricchito e potenziato il proprio progetto culturale, proponendo al pubblico “Madama Butterfly”, con una particolare e innovativa interpretazione registica dell’Opera.

Il regista, Chris Catena, che ha già messo in scena l’Opera di Puccini negli USA e in altre città del mondo, facendo scelte innovative e coraggiose, per il Teatro Antico di Taormina ha voluto dotarla di un allestimento creato ad hoc da Francesco Ciprì in collaborazione con La Bottega Fantastica e arricchirla con le bellissime coreografie di Stefania Cotroneo.

L’Opera inizia con un ballerino che introduce la storia vestito da marinaio che danza con una valigia in mano.

Benjamin Franklin Pinkerton, giovane ufficiale della marina degli Stati Uniti, sbarcato in Giappone, impersonato dal bravissimo tenore David Banos, si unisce in matrimonio con Cio Cio-san, appena quindicenne, dichiarando di volerla sposare secondo la legge giapponese, con il diritto di ripudiarla anche dopo un mese.

Perfetta l’ambientazione: quadri di grande effetto propongono delle geishe sulla scena, delle signorine farfalla, e sono le danzatrici a rappresentarle, muovendosi nei loro bellissimi kimono e danzando con deliziosi ombrellini. All’inizio le geishe camminano in gruppo vicine l’una all’altra, coperte da una sorta di velo che ondeggia e simboleggia, oltre la loro purezza, anche la fragilità e la caducità della vita.

Il ruolo di Madama Butterfly (Cio-Cio San) è stato affidato alla splendida voce, all’espressività, alla bellezza ed eleganza del soprano Renata Vari, splendida, in questo ruolo, del quale ha grande padronanza.

La donna è innamorata di Pinkerton e questo amore attira su di lei l’ira dello Zio Bonzo, che la accusa di aver rinnegato la sua cultura e la famiglia. Nella visione del regista Chris Catena l’interazione tra le diverse culture e la figura dello Zio Bonzo, bene interpretato da Angelo Sapienza, acquistano una valenza importante che, in un inaspettato finale dell’opera apre il campo a profonde riflessioni.

Sempre nel I atto due bravi danzatori-marinai giocano tra loro tra acrobazie e divertissement.

Bellissimo il duetto tra Butterfly e Pinkerton nel I atto con i magnifici Renata Vari e David Banos. Viene la sera… e Bimba dagli occhi pieni di malìa … sono melodie coinvolgenti, che mettono in luce la diversità e l’incomunicabilità tra i due. Emergendo chiaramente il contrasto tra la sensualità superficiale di Pinkerton e l‘autentico sentimento di Butterfly, quest’ultima finisce per invocare Vogliatemi bene, un ben piccolino…

L’apertura del II Atto vede le danzatrici muoversi  attorno alla toeletta di Butterfly con moto circolare. La circolarità simboleggia e accentua il pensiero fisso, compulsivo e ossessionante verso Pinkerton che sempre accompagna Butterfly e ritorna spesso nei pezzi danzati.

Nel II Atto Butterfly è vestita con una minigonna di jeans e maglietta. Ma l’abito inconsueto, frutto di una scelta registica, che si spiega con il fatto che la giovanissima sposa aveva sposato non soltanto l’uomo, ma anche la sua cultura e il suo mondo, non toglie alcunché all’Opera.

E tutta la magia permane ed è evidente nella famosa aria “Un bel di vedremo”, che reca con sé tutto l’amore di Butterfly per Pinkerton e la fede incrollabile in quell’amore, espressi dalle parole conclusive “io con sicura fede lo aspetto.” Sulla scena danza un ballerino che simboleggia l’alter ego di Pinkerton e tiene in mano una barchetta di carta.

Dopo una lunga attesa, un giorno al porto approda una nave americana, ed è proprio quella di Pinkerton. Butterfly la identifica col cannocchiale e, commossa, corre felice sul terrazzo seguita dalla sua ancella e canta “Scuoti quella fronda di ciliegio…”, adorna la casa di fiori, indossa le vesti nuziali e veglia tutta la notte in attesa dell’arrivo di Pinkerton. Di grande bellezza nel II atto è anche la scena del “Duetto dei fiori”, danzato da due brave danzatrici con  eleganza, coordinazione e sincronia sulle coreografie di Stefania Cotroneo.

Nell’intermezzo c’è in scena solo il corpo di ballo, le danzatrici simboleggiano le geishe, l’amore, la morte, l’alter ego di Butterfly, che viene metaforicamente pugnalata. La liberazione dal suo  “peccato” viene raccontata in seguito nella parte strumentale con un inaspettato nudo prima di uscire di scena. Nel corso dell’Opera una danzatrice nel non facile ruolo di Kabuki rappresenta il paradosso e racconta, a latere della scena, quel che accade al centro del palcoscenico, mimando e simboleggiando eloquentemente il contrasto e la lotta contro il male.

Il finale voluto dal Regista Chris Catena, vede una Madama Butterfly che più volte desiste dall’uccidersi e alla fine getta a terra il pugnale, sentendo la voce del suo amato chiamarla con insistenza, ma l’infausto destino si compie comunque, ineluttabilmente.

Marco Angellotti, Giada Arena, Gabriele Cardella, Francesca Gennuso, Aurora Giordano, Marika La Bianca, Jacopo Lazzaro, Giada Minissale, Miriam Nuzzo e Paola Saribas sono i danzatori che hanno arricchito questa Madama Butterfly danzando sulle eleganti coreografie di Stefania Cotroneo, che conferma, anche in quest’occasione, la sua competenza e bravura.

È un Cast di artisti internazionali quello della Madama Butterfly del Sicilia Classica Festival, del quale fanno parte anche il baritono Giovanni Palminteri bravissimo nel ruolo di Sharpless, Gabriella Aleo (Suzuki), Francesco Ciprì, (Goro) e Christian Magrì (Principe Yamadori).

A dirigere magistralmente la Catania Philarmonic Orchestra e il Coro Lirico Mediterraneo è stata la prestigiosa bacchetta del  M° Francesco Di Mauro.

Accurati acconciature e trucco di Alfredo Danese, belli i costumi di Fabrizio Buttiglieri e le luci affidate al Light Designer Vincenzo Cusumano.

Mirabile la Fotografia di Giuseppe Bellomare.

Una rappresentazione teatrale che insegna che anche un’Opera lirica classica quale Madama Butterfly, può subire degli ammodernamenti, al fine di avvicinare la lirica ai giovani, come voluto dal meritorio e pregevole progetto che il Sicilia Classica Festival porta avanti con determinazione e impegno.

Ester Isaja

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