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Martedì 22 ottobre al Marina del Nettuno si presenterà il volume di Giuseppe Martino: “Porto, privilegi e pulici. Commerci marittimi e prevenzione sanitaria a Messina nel Settecento”

Al Marina del Nettuno si parla del porto di Messina nel ‘700

Al Marina del Nettuno si parla del porto di Messina nel ‘700

La location è quanto mai azzeccata per parlare del libro “Porto, privilegi e pulici. Commerci marittimi e prevenzione sanitaria a Messina nel Settecento”: il Marina di Nettuno Yachting Club. Qui si presenterà il volume di Giuseppe Martino martedì 22 ottobre 2024, alle ore 17.

Il benvenuto sarà dato dal “padrone di casa” l’imprenditore Ivo Blandina. Poi si confronteranno con l’autore del libro, pubblicato da Giambra, Marcello Mento e Giuseppe Restifo.

La conversazione offrirà diversi spunti per parlare della situazione della città e del suo porto nel ‘700, con lo sguardo allargato al Mediterraneo, di cui Messina è punto focale.

La città nel corso di quel secolo dovette affrontare diversi momenti altamente critici, dall’invasione delle cavallette alle guerre dinastiche, dalla peste alla carestia, al terremoto del 1783. Grazie alle sue doti di resilienza, e puntando sul suo porto, riuscì a presentarsi all’avvio dell’Ottocento pronta a cogliere le opportunità offerte dal cosiddetto “decennio inglese”. Il volume di Martino si inserisce pienamente nella nuova storiografia messinese, attenta alle vicende del Portofranco, agli scontri militari e ai mutamenti urbanistici.

“Le libere città sul mare avevano le loro istituzioni e le loro forme di governo, le leggi e le prigioni, i cittadini e i sudditi, i diplomi e gli stemmi, le bandiere e i sigilli: la civiltà del Mediterraneo. Distinguiamo in questo caso le città col porto dalle città-porti: nelle prime i porti vennero inseriti per necessità, nelle altre si sono creati per la natura dei luoghi; qui sono il centro e l’inizio, là una mediazione o un completamento; certi porti restano per sempre soltanto degli approdi o degli ancoraggi, altri diventano mondi a parte. In questi ultimi si raccoglie di tutto e le cose giungono da ogni parte, si possono raggiungere da terra e vi si accede dal mare, dai diversi mari e dalle varie parti del mondo: si tratta di porti franchi. Ogni vero porto aspira a diventare franco, ad acquisire e ottenere tutto ciò che serve per tale scopo. I saggi cittadini costruivano accanto ai porti i lazzaretti e stabilivano i periodi di quarantena”: Predrag Matvejević, “Breviario mediterraneo” (Milano 1987).

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