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Il Contemporaneo incontra l’identità siciliana: a Messina aIl via un progetto di Residenze d’Artista annuale che si interroga sui concetti di appartenenza, identità, territorio, ecoarte e difesa dell’ambiente

L’iniziativa nasce da un’idea di Mariateresa Zagone e di Francesco Reitano della Tenuta Rasocolmo

Messina, 29 aprile – Al via nella Tenuta Rasocolmo un progetto di Residenze d’Artista denominato “Il Contemporaneo incontra l’identità siciliana”.

Per questa prima Residenza sono pervenute 19 domande da varie regioni italiane e da qualche paese straniero. La Giuria composta da Francesco Reitano (proprietario della Tenuta), Mariateresa Zagone (curatrice del progetto di Residenze) e Roberta Guarnera (gallerista), dopo aver esaminato i progetti pervenuti, ha scelto i vincitori del Bando per l’anno 2024.

Il vincitore è l’artista palermitano Giovanni Lo Verso, primo residente e vincitore insieme allo scultore cileno Flavio Parra Ortiz, che parte da una serie di interrogativi: “E giusto vivere di rapina nei confronti della terra e, in generale, in ogni forma di rapporto? Qual è il valore dello scambio?”

L’opera di Lo Verso, dal titolo “Thalat” (nome di origine araba che significa “rinascita”), dedicata alla madre Clara, è una installazione site specific pensata e costruita appositamente per il luogo che l’accoglie. L’impianto concettuale, articolato su tre elementi verticali (altezza cm 200, cm. 180, cm. 100), richiama i vertici stessi della Sicilia.

Le resine plastiche fibrorinforzate, trattate con velature di ossidi minerali naturali, risultano così estremamente materiche, scabrose e porose. Ciò fa sì che elementi di vita quali i muschi possano attaccarsi nel tempo dando vita ad un dialogo e ad una trasformazione continui.

I tre elementi inoltre sono stati progettati per ospitare alla sommità dei piccoli pannelli solari che, accumulata l’energia della luce, prepotente a queste latitudini, la restituiscano dalle fenditure verticali al calar della sera. Come sentinelle silenti e imperiture sembra si prendano cura della terra con la quale vivono in simbiosi e della cui sostanza sembrano fatte, natura nella natura, luce nella luce.

Un segno forte nel nostro territorio, un segno che ribadisce, se mai ce ne fosse stato bisogno, come il ruolo dell’arte e degli artisti diventi essenziale al fine di creare una coscienza collettiva che rifletta sulle radici e sull’appartenenza ma anche sulla necessità di uno scambio e un dialogo sano con l’ambiente che ci circonda.

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