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Giovedì 4 Aprile presso il Palaculturasarà presentato il Libro “L’Indagine Camiola”, romanzo storico siciliano di Amedeo Finocchiaro, editore Città del sole (RC),

Nella sala “Giovanni Molonia  della BIBLIOTECA “Tommaso Cannizzaro”, 

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Giovedì 4 Aprile, alle ore 17, presso il PALACULTURA, nella sala “Giovanni Molonia  della BIBLIOTECA “Tommaso Cannizzaro”, sarà presentato il LIBRO “L’Indagine Camiola”, romanzo storico siciliano di Amedeo Finocchiaro, editore CITTA’ DEL SOLE (RC), con il patrocinio del Comune di Messina. 10 anni di studi e ricerche, oltre 40 riferimenti bibliografici, 450 pagine di un volume che racconta la storia di Cameola Turinga e Orlando Aragona.
Breve nota tratta dal sito CITTA’ DEL SOLE Edizioni
“L’Indagine Camiola” è l’approfondimento romanzato di una storia eclatante accaduta a Messina a metà del XIV sec., la cui prima fonte fu il Boccaccio (De Mulieribus Claris 1363), circa venticinque anni dopo i fatti.
Il racconto si snoda nel finale della lunga guerra civile tra i baroni di Sicilia, quando l’esercito di Re Federico IV viene attirato in una imboscata dei baroni ribelli che hanno tradito un patto di non aggressione e dove cade l’eroe del regno, il conte Orlando Aragona, più volte difensore decisivo della Corona sia contro i baroni che contro gli Angioini, nemici antiqui.
Orlando ha nel suo passato una macchia di slealtà nei confronti di una dama che venti anni prima lo ha riscattato dalla prigionia. Incuriosito dal fatto che tratti salienti di quei lontani avvenimenti mancano dalla cronaca ufficiale del Regno – disponibile anche ai giorni nostri – il giovane barone protagonista del romanzo, investito dell’incarico di provvedere al recupero dell’eredità di Orlando, intraprende un’indagine in tutta la Sicilia allo scopo di fugare quell’antico sospetto di fellonia che sommessamente grava ancora sulla memoria del conte. L’inchiesta finisce per essere la ricerca di elementi significativi sulla dama in questione, Camiola appunto, che sembra apparire e sparire tra le pieghe dei racconti che il barone strappa a vari testimoni enigmatici e sfuggenti di prima o seconda mano, richiamando avvenimenti realmente accaduti. Nel dubbio che l’occultamento della vicenda fosse stato eretto a difesa di verità compromettenti più che dell’onore del conte, giunge infine alla scoperta della vera identità della donna.
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