L’intensa attività della Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo”, ricca fucina di eventi, grazie al duro e costante lavoro della Direttrice, avv. Tosi Siragusa e di tutto il personale, non si ferma. Nel solco delle iniziative volte a rievocare la straordinaria Mostra svoltasi nel 1953, allestita da Carlo Scarpa, e in occasione del suo 70esimo anniversario, la Biblioteca, su invito del Comune, propone una Esposizione bibliografico-documentale, tra Fondi Antichi e Libro Moderno, per ripercorrere i molteplici risvolti artistici dell’insigne “Pictor” Antonello da Messina che tanto lustro dà, ancora oggi, alla “Città dello Stretto”. Nel salone eventi dell’Istituto si è svolta, quindi, l’inaugurazione della Esposizione, che gode del Patrocinio del Comune di Messina, in collaborazione con le Associazioni “Cara Beltà-Sicilia” e “Antonello da Messina”. Dopo il taglio del nastro, hanno porto i saluti: l’assessore Vincenzo Caruso, in rappresentanza del Sindaco, le Autorità presenti e, a seguire, vi sono stati i saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice della Biblioteca, Avv. Tommasa Siragusa, la quale ha porto i suoi ringraziamenti a tutti coloro che, a vario titolo, hanno dato il loro contributo all’iniziativa e ha ribadito il grande sforzo di tutta l’organizzazione per dare vita ad una esposizione molto ricca, che vuole essere solo un input per ulteriori ricerche più approfondite che si possono svolgere in biblioteca. Sono seguiti poi, i pregevoli interventi: della dott.ssa Grazia Musolino, storica dell’Arte e già dirigente regionale di Struttura e della dott.ssa Milena Romeo, giornalista e presidente di Cara Beltà-Sicilia e dell’Associazione Nazionale “Antonello da Messina”.
Tutti loro hanno sottolineato, orgogliosamente, le origini messinesi, mai celate, dall’artista Antonio di Giovanni de Antonio, detto Antonello “da Messina”, che “dipinge” sulle sue preziose tele la firma (Antonellus Messaneus pinxit), tradizione di origine greca, come ha spiegato la dott.ssa Musolino. Un artista che, come ben ripercorso dalla stessa, ha prestato la sua opera artistica anche in altre città come Napoli e Venezia, e che sarebbe voluto morire nella sua città natale. Senza entrare nel merito della veridicità della sua tomba in città, fa sì che, con tale iscrizione, a pieno titolo si possa nominare Messina “Città di Antonello”.
L’interessante e ricca rassegna, che come ha spiegato la dott.ssa Milena Romeo, si pone a conclusione di tanti iniziative che sono state fatte in sinergia con il Comune, come mostre filateliche, convegni e molto altro, ripercorre la vita artistica del pittore. Attraverso un’analisi dello sfondo storico, si posso, infatti, vedere cartine che mostrano la Messina del ‘400, i personaggi illustri che la
hanno popolata: il patriota Giovanni Mallone – rispetto al quale si è ipotizzata la raffigurazione nella figura dolente della Pietà del Museo Correr di Venezia – e la Santa Eustochia Smeralda Calafato(1434-1485). Vi è, inoltre, un importante confronto con i Fiamminghi: Van Eyck, Van der Weyden, Memling, con gli artisti italiani del Suo tempo e i pittori antonelliani, attraverso la presentazione di testi e la comparazione di stili.
I fruitori potranno visionare rare stampe
d’epoca e, tra i volumi dei pregiati Fondi Antichi custoditi dalla Biblioteca, il manoscritto facente parte del Fondo La Corte Cailler, FN 156 “Di Giovanni, Lazzaro. 4 lettere 1818” e il testo a stampa Rari B 5 “Grano, Gaetano <1752-1828> Memorie de’ pittori messinesi. – Napoli : nella Stamperia regale, 1792”.
Di estremo interesse, poi, l’allestimento del Libro Moderno, il cui percorso si snoda tra monografie e periodici, che ben illustrano le tappe salienti dell’Artista e l’evoluzione della Sua Arte, ponendo l’accento sulle novità pittoriche che Antonello da Messina seppe introdurre nell’Arte Italiana del suo tempo, stabilendo anche un confronto di immagini di dipinti assimilabili per tematica e stile.
Bacheche sono dedicate alle mostre organizzate a Messina su Antonello e i suoi seguaci: quella
famosa del 1953, allestita da Scarpa negli spazi di Palazzo Zanca, e quella del 1981 presso il Museo Regionale, nonché la famosa esposizione presso le Scuderie del Quirinale a Roma nel 2006. I giornali e le riviste locali e nazionali tratti dalla nutrita raccolta di periodici, presenti presso l’Emeroteca d’Istituto, riporteranno infatti alla memoria queste importanti esposizioni.
Sono consultabili inoltre e fungeranno poi da ausilio per una approfondita conoscenza dell’argomento le ricche bibliografie tematiche, compilate per l’occasione dal personale bibliotecario, il cui riversamento potrà essere richiesto sul supporto digitale cd-rom.
Tante stampe, che riproducono le opere di Antonello, dalle più famose a quelle meno e perfino
l’immagine di un taccuino al cui interno si trova il bozzetto dell’Ecce Homo.
Una grossa partecipazione di pubblico vi è stata per assistere alla mostra del pittore più cercato sul web, in particolare la sua opera più vista l’Annunziata di Palazzo Abatellis, come riferisce la presidente Milena Romeo.
Oggi, si può affermare con certezza che la sua pittura non è finita, ma vive
ancora, come si può vedere ad esempio dai quadri dell’artista Pippo Crea, alcuni dei quali visibili all’interno dell’esposizione. Fra questi spicca la raffigurazione di un altro patrimonio messinese, la poetessa Maria Costa, ritratta con la stessa posa e lo stesso stile del famosissimo Ritratto d’Uomo.
Per chi volesse approfondire la conoscenza del grande artista messinese, l𝗮 𝗠𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗯𝗶𝗯𝗹𝗶𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗮̀ 𝗳𝗿𝘂𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲, 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝟮𝟵 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟰, 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗼, 𝗻𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗼𝗿𝗮𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗮𝗹 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗕𝗶𝗯𝗹𝗶𝗼𝘁𝗲𝗰𝗮 (𝗹𝘂𝗻𝗲𝗱𝗶̀-𝘃𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱𝗶̀ 𝟵-𝟭𝟯, 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗼𝗹𝗲𝗱𝗶̀ 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗼𝗺𝗲𝗿𝗶𝗴𝗴𝗶𝗼𝟭𝟱-𝟭𝟳,𝟯𝟬).