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Cultura

A Tripi riportati alla luce i resti dell’antica e storica città di Abakainon

Gli archeologi hanno portato alla luce i resti di un’imponente stoà d’epoca greco-romana

Nel ridente centro abitato di Tripi, in provincia di Messina,  vengono alla luce i resti di un antico edificio che rafforzano la tesi sull’ubicazione dell’antica città di Abakainon, citata da storici come Diodoro Siculo.  A Tripi, paesino del Messinese tra i monti Nebrodi e Peloritani, gli archeologi hanno portato alla luce i resti di un’imponente stoà d’epoca greco-romana. Blocchi di pietra e un terrazzamento identificano questo spazio nel portico che, di solito, è prospiciente la piazza, l’agorà. La scoperta conferma l’ubicazione di Abakainon, città di origini antichissime citata da Diodoro Siculo.

Il 6 aprile, dalle 9,30, nella sala conferenze dell’Hotel Rosa dei Venti, nella frazione di Campogrande, saranno presentati dagli archeologi gli esiti degli scavi condotti in Contrada Piano. Presenti, tra gli altri, gli assessori regionali ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato, e al Turismo Sport e Spettacolo, Elvira Amata,  il sindaco, Michele Lemmo, e la soprintendente di Messina, Mirella Vinci. Dimenticata per secoli, cancellata dalla storia e dalle mappe e ridotta ad agglomerati di case sparse, la greca Abakainon, Abacaenum per i romani, era, in origine, una delle più importanti e operose città della Sicilia.

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