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Cronaca

Messinese arrestato a Petilia (Crotone) per maltrattamenti e lesioni alla madre

Il 21 febbraio scorso è stato ricercato e rintracciato per l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare a suo carico

Agenti della Polizia di Stato della Questura di Crotone, unitamente ad agenti della Questura
di Messina, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un
uomo indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali commessi a Messina nei
confronti della madre convivente.
Il provvedimento di custodia cautelare è stato adottato dal G.I.P. di Messina, su richiesta
della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, a seguito di un intervento delle
Volanti di Messina del mese di gennaio scorso, quando una donna aveva fatto accesso al nosocomio
cittadino con evidenti ecchimosi in volto e numerosi traumi su varie parti del corpo, episodio dal
quale erano scaturiti i conseguenti accertamenti di polizia, coordinati dalla Procura di Messina.
Gli approfondimenti investigativi condotti dagli agenti, che hanno immediatamente attivato
la procedura del c.d. “codice rosso”, hanno permesso di ricostruire una serie di episodi di
maltrattamenti posti in essere da parte dell’uomo nei confronti della madre, circostanze confermate
dalle dichiarazioni della persona offesa e dall’escussione di alcuni soggetti a conoscenza dei fatti.
A seguito dei fatti, l'uomo si era poi trasferito in un comune della provincia di Crotone, dove
il 21 febbraio scorso è stato ricercato e rintracciato per l’esecuzione dell’ordinanza di custodia
cautelare a suo carico, in quanto ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e
lesioni personali previsti e puniti dal codice penale.
Lo stesso, individuato nel comune di Petilia Policastro (KR), è stato dunque tratto in arresto
dagli agenti della Squadra Mobile di Crotone, in collaborazione con gli agenti della Questura di
Messina, che dopo le formalità di rito lo hanno associato alla casa circondariale di Crotone a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel
rispetto dei diritti dell’indagato che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, è da
presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la
precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice
terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in
capo all’indagato.

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