Nell’ambito dell’ordinaria attività di controllo del territorio, agenti della Polizia di Stato di Messina hanno proceduto all’arresto di un messinese di 41 anni, colto nella flagranza del reato di lesioni personali poste in essere nei confronti di un dirigente medico in servizio presso l’Ospedale Policlinico, oltre che deferito alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di violenza o minaccia a pubblico ufficiale ed interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità.
In particolare, nella mattinata del 9 giugno scorso, personale del Posto Fisso di Polizia è intervenuto per una persona in escandescenza presso quel presidio ospedaliero. Gli agenti delle Volanti, giunti immediatamente in ausilio, sono riusciti a fermare l’uomo.
A seguito dell’immediata ricostruzione dei fatti, gli agenti hanno appurato che il quarantunenne, in palese stato di agitazione, aveva minacciato il dirigente medico in servizio presso un reparto dell’Ospedale Policlinico al fine di ottenere una prescrizione medica e, mantenendo un atteggiamento aggressivo, aveva successivamente colpito il medesimo medico al volto, cagionandogli lesioni giudicate guaribili in sette giorni.
Attesa la flagranza di reato, gli operatori delle Volanti e del Posto Fisso di Polizia hanno tratto in arresto il quarantunenne messinese e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, lo hanno sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo.
Si precisa che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che, in ossequio al principio di presunzione di non colpevolezza e fino a sentenza di condanna passata in giudicato, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse dell’indagato.
La solidarietà della Rettrice Giovanna Spatari
Nell’esprimere piena solidarietà, a nome di tutta la Comunità accademica, al collega vittima dell’aggressione avvenuta al Policlinico universitario “G. Martino” e a tutto il personale medico e sanitario che è stato coinvolto in simili episodi, ritengo necessario che si avvii un momento di riflessione collettiva di fronte a un fenomeno che sta assumendo i caratteri di una vera e propria emergenza sociale.
Alle forze dell’ordine va il più sentito ringraziamento per le azioni di prevenzione e repressione che, come in questo caso, portano all’individuazione dei colpevoli. Più in generale, occorrono segnali forti, affinché sia chiaro che non è assolutamente tollerabile alcuna forma di aggressione – fisica, ma anche verbale – nei confronti di chi presta la propria opera per la comunità. Ospedali e presidi sanitari sono luoghi di cura, in cui il rispetto e la reciproca collaborazione tra pazienti e personale non può che essere l’unico e solo riferimento.
L’Università è pronta a implementare azioni e collaborazioni per mettere un freno a una degenerazione di fronte alla quale non è accettabile alcuna forma di silenzio.
