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Cronaca

I sindacati contestano l’operato dei vertici dell’ Atm

A detta dei vertici dell’Azienda Municipalizzata “non vi è alcun caso Atm e la gestione del personale e dei vari settori aziendali avviene nel totale rispetto della normativa vigente“

A detta dei vertici dell’Azienda Municipalizzata “non vi è alcun caso Atm e la gestione del personale e dei vari settori aziendali avviene nel totale rispetto della normativa vigente“.  Ma i sindacati replicano: “Le argomentazioni di ATM SpA in risposta alle chiare denunce sindacali sono apparse sommarie e prive di supporto documentale, l’azienda ha risposto con proprie deduzioni, opinabili, alle denunce del sindacato corredate da documentazione ufficiale che resta pubblicamente consultabile”. A detta dei sindacati “l’Azienda fino ad oggi non ha risposto sul sommario sistema disciplinare che il sindacato ha evidenziato esibendo l’esempio di una contestazione disciplinare che supera il paradosso, una multa di 6 ore comminata a un dipendente senza che gli sia mai stata comunicata la colpa ascrittagli. Un chiaro esempio che dimostra la prassi delle sanzioni a pioggia col sistema “copia incolla” per fare cassa mettendo le mani in tasca ai lavoratori. Vicenda emblematica della leggerezza con cui ATM sottrae soldi dalle tasche dei lavoratori, conclusa in tribunale con l’annullamento della sanzione e la condanna dell’azienda“. Anche  per quanto concerne i contenziosi sulla quiescenza anticipata voluta da Atm spa per alcuni lavoratori, la consigliera ha riferito: “dei 28 giudizi proposti da altrettanti lavoratori, 14 – cioè la metà – sono stati rigettati e ad Atm spa è stato anche riconosciuto anche il pagamento delle spese legali a carico della parte avversa; 10 si sono conclusi con un accordo transattivo; 1 è ancora in corso; e solo 3 sono quelli in cui Atm risulta soccombente. Contro le sentenze negative – ha detto l’esponente del Consiglio d’amministrazione – faremo appello e dimostreremo che non ci sono state irregolarità di alcun tipo”. La consigliera Grillo ha spiegato inoltre che “solo recentemente è cambiato l’orientamento giurisprudenziale che consentiva alle aziende di mandare in quiescenza un lavoratore anche senza che questi ne avesse fatto richiesta» e ha precisato che «da quando l’ orientamento è cambiato, Atm non ha più disposto pensionamenti anticipati”. “La direzione aziendale – secondo i sindacati – ha annaspato anche sulla narrazione di efficienza e sicurezza del Tram, le cui evidenti carenze dopo il restyling costato 6 milioni di euro, sono state denunciate dal sindacato allo Spresal, con allegata documentazione atta a dimostrare problemi di trazione e di frenatura che spesso viene effettuata con sistemi di emergenza Sorprende infine l’intervento di un consigliere comunale che ha chiesto di sapere se alcuni “soggetti” percepiscono premi di produttività oltre quello regolarmente stabilito nell’accordo di secondo livello. Queste OO.SS. non hanno notizia di premi ad personam e auspicano vivamente che si tratti solo di voci da piazzale senza fondamento. Sarebbe infatti intollerabile apprendere – secondo le organizzazioni sindacali –  che mentre l’azienda minaccia di sospendere il premio di produzione alla maggioranza dei lavoratori entro il mese di maggio, alcuni soggetti, individuati a giudizio insindacabile dalla direzione aziendale, hanno percepito un extra premio, pagato con soldi pubblici, senza un ordine di servizio che renda pubblica tale “elargizione” e senza un accordo sindacale volto a stabilire i livelli di produzione che detti “prescelti” dovrebbero raggiungere per percepire salari privilegiati rispetto ai loro colleghi. Siamo certi che nella prossima seduta di Commissione Consiliare l’Azienda smentirà questa notizia, in caso contrario, al netto della liceità dell’iniziativa attuata in sordina, si conclamerebbe una discriminazione fra lavoratori. Sarebbe un’offesa morale per quei dipendenti che mensilmente  vedono decurtato il loro salario da multe e sospensioni decise d’imperio dall’azienda o dalle penalizzazioni per non aver raggiunto il livello premiante stabilito con accordo sindacale. Sarebbe umiliante soprattutto per i 5 apprendisti licenziati senza motivazione che sono a casa senza reddito”.

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