Doppia aggressione ieri in ATM. Un giovane autista è finito al pronto soccorso dopo essere stato aggredito a
colpi di stampella da un soggetto che pretendeva di salire sul Bus prima che lo stesso raggiungesse la fermata.
A poche decine di metri dalle strisce gialle che delimitano l’area ove è autorizzata l’apertura delle porte,
l’uomo che recava con se una stampella, si posizionava al centro della carreggiata intimando al conducente
di aprire le porte per salire sul Bus, al legittimo rifiuto del lavoratore reagiva con insulti di ogni genere e
raggiunta la fermata ha prima colpito le porte del mezzo pubblico con la stampella e una volta salito sul bus
ha aggredito l’autista. Solo grazie all’intervento dei passeggeri presenti che hanno bloccato lo scalmanato si
è evitato il peggio. Accompagnato al pronto soccorso il dipendente di ATM è stato giudicato guaribile in due
giorni. Il secondo episodio si è verificato al deposito dei carroattrezzi, un soggetto cui era stata rimossa l’auto
perché parcheggiata in sosta vietata, è giunto in azienda con atteggiamento minaccioso e non ha esitato a
mettere le mani addosso a un dipendente delle ditte appaltatrici, scambiandolo per l’autore della rimozione
forzata. Dopo aver strattonato il malcapitato che con fatica è riuscito a spiegare di non essere un addetto al
carroattrezzi, l’uomo, evidentemente esagitato, ha intrapreso una sorta di caccia all’uomo all’interno del
deposito, urlando minacce e insulti, tanto da costringere i dipendenti ATM presenti a richiedere l’intervento
delle forze dell’ordine. La vicenda si è conclusa nel migliore dei modi solo grazie alla professionalità degli
addetti alla Sala Operativa che, mantenendo la calma, sono riusciti a rasserenare l’uomo evitando anche
l’intervento dei carabinieri.
Sono solo due esempi che descrivono l’ambiente di lavoro cui sono costretti a operare i dipendenti di ATM
che ormai, rassegnati, il più delle volte evitano di denunciare le costanti aggressioni. Filt CGIL, UILT, Faisa
Cisal, UGL e ORSA denunciano l’allarmante escalation di aggressioni, alimentata e incoraggiata dalla costante
denigrazione mediatica dei lavoratori, descritti pubblicamente dalla direzione aziendale come privilegiati con
lo stipendio fisso, nostalgici del passato, furbetti del cartellino, fannulloni indisciplinati che lasciano a piedi
l’utenza. Sono ancora in rete le recenti interviste rilasciate dal presidente Campagna che con orgoglio
presenta ai cittadini il sistema AVM con il quale riesce a individuare gli autisti, puntualmente sanzionati, che
a suo dire transitano con qualche minuto di anticipo ma non spiega ai cittadini che il sistema informatico il
più delle volte non è sincronizzato con i tabellini di marcia ed emette segnalazioni errate. Il presidente sottace
altresì che i percorsi, così come male organizzati dalla direzione aziendale, costringono gli autisti a superare
i limiti di velocità per non accumulare ritardi e/o rallentare la marcia a passo d’uomo per evitare anticipi.
Questa volta non si è registrato il comunicato di rito di ATM S.p.A. in solidarietà ai lavoratori aggrediti, è
molto meglio così, sarebbe stato un paradosso leggere la solidarietà dell’azienda che ha trascorso l’ultima
settimana ad aizzare l’utenza contro i propri dipendenti.
La replica della direzione aziendale
Non possiamo, però nel contempo, non stigmatizzare quanto scritto dalle organizzazioni sindacali che, come fanno da molto tempo, cercano solo di aumentare il livello di tensione col solo evidente fine di enfatizzare un inesistente scontro tra le direzioni aziendali e i lavoratori.