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Cronaca

Dopo trentanni di latitanza, arrestato il “Boss dei Boss” Matteo Messina Denaro

Un’operazione investigativa coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido

ll latitante è stato arrestato dai Carabinieri del ROS grazie a un’operazione investigativa coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Il boss si trovava  nella clinica Maddalena di Palermo per un ciclo di chemioterapia., spiega il comandante del Ros dei carabinieri, Pasquale Angelosanto.“Le più vive congratulazioni all’Arma dei Carabinieri, al Reparto operativo speciale e al suo comandante generale Pasquale Angelosanto ed alla procura distrettuale Antimafia di Palermo per la brillante operazione che ha portato all’arresto del capomafia, latitante da trent’anni, Matteo Messina Denaro. Si chiude così una pagina triste per la recente storia italiana che ha visto perire sotto il fuoco e il tritolo di cosa nostra servitori dello Stato che hanno lottato per estirpare il cancro mafioso. I nostri complimenti vanno anche al signor ministro dell’Interno, prefetto Matteo Piantedosi e tramite lui all’apparato di intelligence ed inquirente che ha portato a termine questa operazione”. Lo afferma Marianna Caronia, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana, assieme ai deputati Pippo Laccoto e Vincenzo Figuccia, e agli assessori Luca Sammartino e Mimmo Turano.

MATASSO, CATTURA DI MESSINA DENARO RASSICURA E RISCATTA LE VITTIME.

«La cattura di Matteo Messina Denaro rassicura e riscatta tutte le vittime di decenni di violenza, sopraffazione ed anche terrorismo, con cui Cosa nostra ha ammorbato la Sicilia ed il mondo». A commentare così l’arresto del boss mafioso, latitante dall’estate del 1993, è Antonio Matasso, segretario regionale siciliano dei Socialdemocratici e presidente della Fondazione socialista antimafia “Carmelo Battaglia”. L’esponente del Sole nascente sottolinea come «i socialisti democratici e riformisti, da sempre in prima linea nella lotta alla mafia e nel pagare il relativo tributo di sangue per questo, come avvenuto dai Fasci siciliani ad oggi, non possono che rallegrarsi di quanto accaduto a Palermo. Va un sentito ringraziamento – evidenzia Matasso – a quei silenziosi servitori dello Stato che hanno permesso a tanti oppressi di avere giustizia. La data di oggi, per la comunità dei socialisti democratici siciliani, assume un significato particolare: 101 anni fa la mafia trapanese uccideva a Paceco il militante socialista Domenico Spatola e i suoi nipoti Mario e Pietro Paolo, figli del fratello Giacomo, un compagno in prima linea nelle lotte contadine e socialiste. Tutti loro avevano la “colpa” di avversare quella Cosa nostra della provincia di Trapani che ha prodotto una serie di criminali violenti ed efferati, tra cui Matteo Messina Denaro e suo padre Francesco, al vertice del mandamento mafioso di Castelvetrano. I nostri compagni martiri saranno contenti di questa giornata».

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