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Cronaca

Corruzione alla Protezione Civile, arrestati funzionario e imprenditore di Messina: Le tangenti venivano chiamate “caramelle”

Al centro dell’inchiesta i lavori svolti da due società del Messinese

Siamo alle solite, nulla purtroppo cambia in Sicilia. Mazzette per velocizzare le pratiche. I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno arrestato un imprenditore e un funzionario del dipartimento Protezione civile della Regione siciliana con l’accusa di corruzione. Entrambi sono finiti ai domiciliari. Si tratta del funzionario Luigi De Luca (63 anni, di Palermo) e dell’imprenditore messinese Sebastiano Grillo (69 anni, di Castroreale).

Il provvedimento è stato emesso dal gip di Palermo, su richiesta della locale Procura, al termine di complesse indagini condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria – Gruppo Tutela mercato beni e servizi. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori delle Fiamme gialle nell’operazione denominata ‘Caramelle’ il funzionario, in qualità di addetto alle procedure di liquidazione, si sarebbe adoperato, in cambio di denaro, per velocizzare i controlli di propria competenza e sollecitare i colleghi a svolgere anche i propri adempimenti affinché venissero pagate celermente fatture per circa 130mila euro. L’imprenditore, in qualità di referente di due società del Messinese attive nel settore edile, aveva svolto lavori di pubblico interesse commissionati da Comuni delle Province di Caltanissetta e Messina.

Le mazzette erano presentate come ‘caramelle’. E’ quanto hanno scoperto i finanzieri del Comando provinciale di Palermo che hanno fatto scattare le manette ai polsi di un imprenditore referente di due società del Messinese attive nel settore edile e un funzionario del dipartimento Protezione civile della Regione siciliana. Per entrambi, finiti ai domiciliari, l’accusa è di corruzione. Durante le indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria – Gruppo Tutela mercato beni e servizi, è emerso come nel proprio ufficio, durante due incontri, il pubblico ufficiale abbia ottenuto somme di denaro, in cambio dei ‘servizi’ offerti all’imprenditore, consegnate in tre pacchetti lasciati sulla scrivania e presentati al momento della consegna come “caramelle”. “L’odierna attività testimonia la costante attenzione e il perdurante impegno profuso dalla Guardia di finanza, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura di Palermo, nel contrasto alla corruzione e alle altre gravi forme di reato contro la Pubblica amministrazione che alterano le regole della sana concorrenza e danneggiano, more solito, gli onesti, incidendo negativamente anche sulla qualità dei servizi forniti ai cittadini”, spiegano. nel comunicato per descrivere l’operazione, inviato dal Comando provinciale della Guardia di finanza di Palermo.

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