Che fine faranno tutti i tirocinanti che operano nelle varie aziende una volta completato il loro periodo di lavoro nel prossimo mese di agosto?”
“Quali sono le soluzioni promesse dall’Amministrazione che consentiranno loro di proseguire un impegno che non è stato solo di natura occupazionale ma anche sociale?”
Il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, con questi due interrogativi interviene su una vicenda che preoccupa non poco decine di famiglie che avevano finalmente trovato una buona opportunità di inserimento lavorativo e si impegna a chiedere sul tema una audizione in Commissione servizi sociali dell’assessore al ramo Alessandra Calafiore.
D’altronde – ricorda Gioveni – l’obiettivo lodevole del progetto di inclusione sociale denominato “Percorsi nuovi di accompagnamento all’abitare e risanamento urbano” aveva proprio la finalità primaria di inserire nel contesto cittadino dei soggetti con un tasso di disagio abitativo e sociale elevato rispetto alla media.
Mi rendo conto delle difficoltà oggettive che aziende come MessinaServizi, ATM e Amam possano avere per garantire a un numero consistente di tirocinanti una continuità lavorativa – evidenzia il consigliere – ma è pur vero che lasciare a casa dopo mesi di attività dei lavoratori che hanno dato in ogni caso il loro contributo alle aziende a fronte di un corrispettivo di sole 600 euro al mese, mi sembra inopportuno, anche, appunto, per i riflessi sociali che da tale evenienza possano scaturire.
Una soluzione, per esempio – propone l’esponente di FdI – potrebbe essere quella di creare delle long list nelle varie aziende sulla stessa stregua di quanto fatto dalla Messina social city, dove inserire questi lavoratori in caso di necessità e/o sostituzioni di personale per ferie, malattie e assenze varie o in caso di implementazione di nuovi servizi.
Ma è certamente da approfondire anche l’annunciato progetto denominato “Fertility” dall’assessore Calafiore, sulla quale ripongo la massima fiducia per l’impegno preso in Aula qualche mese fa, ma sul quale occorrerà capire quanti dei tirocinanti saranno o potranno essere coinvolti.
Insomma, conclude Gioveni – certamente non spetta a me stabilire quale sia il percorso giuridicamente ed economicamente più sostenibile, però al punto in cui siamo e dopo gli sforzi fatti per l’inserimento lavorativo e sociale di queste persone, certamente questa Amministrazione ha il dovere adesso di trovare delle soluzioni.
