“Lo scontro politico e le future alleanze mi auguro non siano terreno di gioco a discapito dei cittadini meno fortunati, la questione “baracche” è sociale prima ancora che edilizia, servono adeguate capacità umane per proseguire nel lungo iter di risanamento e dialogo trasversale con tutte le forze politico/associative della città”.
Cosi in una nota il vicepresidente della Terza Circoscrizione Alessandro Geraci in quota 5stelle
“Al netto delle appartenenze politiche dispiace che sia stato rimosso l’Avv. Marcello Scurria come sub-commissario al risanamento della città di Messina, che nel tempo ha dimostrato empatia verso il territorio e disponibilità al dialogo.
Era il 2018 quando da presidente Arisme partecipava insieme all’Assessore Salvatore Mondello, ad un incontro da me organizzato presso la parrocchia di Bisconte per discutere proprio del futuro del villaggio.
Un’assemblea pubblica molto partecipata in cui ho cercato di spiegare insieme ai residenti, che Bisconte andava gestito diversamente rispetto agli altri ambiti di risanamento, perché appunto la struttura urbanistica e la tipologia di “casette” era diversa da altri contesti peggio degradati.
Cosi come a più riprese – prosegue il consigliere – ho esternato il diniego da parte del territorio nel vedere nuovi “palazzoni” che presto sarebbero diventati alloggi ghetto come già avvenuto con i 189 alloggi costruiti nel 2006 sempre nel medesimo villaggio, chiaro esempio di risanamento fallimentare.
Input recepiti in parte dall’amministrazione Basile ma soprattutto dall’Avv Scurria che con umiltà e capacità di ascolto ha fatto propri, arrivando all’odierno progetto Ca-Bis, che parla di rigenerazione urbana, cercando di mantenere lo status attuale di villaggio, evitando violente trasformazioni peggiorative.
Mi auguro – conclude Geraci – che il Presidente della Regione scelga adeguato sostituto che possa continuare il lavoro fatto fino adesso, in cui al centro della delicata questione ci siano le famiglie, le emergenze sociali, i soggetti fragili e non diventi invece un ruolo da dare come merce di scambio politico”.
