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Ponte, avviato l’esproprio per 450 abitazioni. Attivati gli “Sportelli informativi” e i numeri telefonici per gli appuntamenti. Nota e presidio Noponte Capo Peloro al Palacultura

“La pubblicazione è un atto conseguente all’approvazione da parte del cda della società dell’aggiornamento del progetto definitivo dell’opera

 

Avviato l’esproprio per 450 abitazioni

In attesa che vi sia un progetto definitivo vero approvato da un organo dello Stato, ministero Ambiente e Cipess per lo meno, il ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini, che sul Ponte si gioca un pezzo importante della campagna elettorale in vista delle Europee, ha fretta.  Intanto avviata a tempo di record la procedura per l’esproprio di 450 abitazioni tra Messina e Villa San Giovanni per fare spazio al futuro cantiere del Ponte sullo Stretto. L’amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci ha firmato l’avviso pubblico che rimette in moto la macchina degli espropri avviata nel lontano 2011. I residenti delle due sponde, Sicilia e Calabria, coinvolti dalla grande opera annunciano ricorsi e denunce.

Pubblicato sui quotidiani nazionali e territoriali di Sicilia e Calabria l’avviso di avvio del procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e alla dichiarazione di pubblica utilità, che sarà sancita con l’approvazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina da parte del Cipess. Lo si legge in una nota della Stretto di Messina, riportata dall’Ansa.

“La pubblicazione è un atto conseguente all’approvazione da parte del cda della società dell’aggiornamento del progetto definitivo dell’opera, alla consegna degli elaborati progettuali ai ministeri e alle autorità e all’avvio della conferenza di servizi”, scrive l’agenzia.

Per 60 giorni, a partire dal prossimo 8 aprile, i soggetti i cui beni sono interessati dalle procedure espropriative per il ponte sullo Stretto, potranno rivolgersi per l’assistenza con personale tecnico, previo appuntamento telefonico e fare le proprie osservazioni.

Lo scrive la società Stretto di Messina annunciando la pubblicazione domani dell’avviso diretto a chi sarà espropriato.

I cittadini interessati dovranno prenotare un appuntamento ai numeri: 06.85826210 – 06.85826230 – 06.85826270, ai seguenti “Sportelli informativi”:

– Messina presso il Palacultura Sala Rappazzo (piano terra) sito in Viale Boccetta 373, lunedì dalle 15.00 alle 17.00; martedì e mercoledì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00 ad esclusione dei giorni festivi.

– Villa San Giovanni presso la ex sede della Pretura sita in via Nazionale Bolano 541, giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00, venerdì dalle 9.00 alle 13.00, ad esclusione dei giorni festivi.

“Al fine di garantire la più ampia diffusione delle informazioni, – spiega inoltre la società – l’avviso, corredato del piano particellare e dell’elenco ditte proprietarie, sarà pubblicato anche sui siti Internet istituzionali della Regione Calabria, della Regione Siciliana, della Stretto di Messina nonché affisso agli albi pretori dei comuni interessati dalla realizzazione dell’intervento.

Questa fase intermedia, legata alla pubblicazione dell’avviso, consentirà a tutti gli interessati di prendere visione della documentazione relativa al piano espropri e formulare eventuali osservazioni. In tale contesto la società Stretto di Messina aprirà “Sportelli informativi” sia a Messina che a Villa San Giovanni, in spazi dedicati messi a disposizione dai rispettivi comuni, per fornire il supporto necessario per l’analisi della documentazione”.

“Non me ne vado, ma nemmeno per idea”: Mariolina De Francesco, che sarà espropriata della casa nella quale con marito e figlie ha vissuto per 23 anni sulla sponda messinese dove dovrebbe sorgere un pilone del ponte sullo Stretto è battagliera e ribadisce: “se la mia casa la dovessi cedere per un ospedale oncologico per i bambini la cederei, ma non per una cosa inutile come questa”.

E se il ponte si dovesse comunque fare? “Vivremmo per anni in mezzo ai cantieri in Calabria e in Sicilia. Ma non solo: lo Stretto di Messina non si deve toccare; come ha detto il National Geographic nel settembre del 2022 la spiaggia di capo Peloro è la più bella spiaggia italiana dal punto di vista naturalistico. L’articolo 9 della Costituzione dice che le zone ricche di biodiversità e pregio naturalistico sono intoccabili. E la regione Sicilia nel 2001 ha fatto decreto nel quale dice che la zona di capo Peloro è zona di pregio che va salvaguardata. La stessa regione che ora gli da i miliardi…”.

Fatti i conti dunque prima degli espropri dovranno passare 2 mesi e quindi se ne parla a giugno. Protesta intanto il comitato cittadino messinese ‘Invece del ponte’: “Uno sportello informativo, aperto un paio d’ore al giorno per tre giorni la settimana, con un appuntamento da concordare telefonando a Roma, è il massimo che Ciucci concede alle famiglie che temono per il loro futuro. L’amministrazione messinese invece di tutelare i cittadini si mette al servizio di una società privata: non può funzionare così, avete fatto male i vostri conti”. La società Stretto di Messina punta intanto chiaramente ad un accordo bonario con i proprietari. Ma, nel caso non si fosse d’accordo, ad esempio con la cifra proposta, ci si potrà rivolgere anche ad un tribunale.

“Per 60 giorni, a partire dal prossimo 8 aprile, – scrive la società – i soggetti i cui beni sono interessati dalle procedure espropriative per il ponte sullo Stretto, potranno rivolgersi per l’assistenza con personale tecnico, previo appuntamento telefonico e fare le proprie osservazioni”. Ecco come funziona l’iter dalle slides fornite dalla Stretto spa: Stretto di Messina pubblica l’avviso di avvio del procedimento. Per 60 giorni i soggetti interessati possono prendere visione degli elaborati e presentare osservazioni. Il Cipess approva il progetto definitivo e viene dichiarata la pubblica utilità. Arriva la comunicazione diretta ai soggetti coinvolti dall’attività di esproprio. A questo punto si parte con l’avvio della fase espropriativa. I soggetti coinvolti possono fornire ogni elemento utile per determinare il valore del bene. Stretto di Messina promuove la procedura bonaria con l’obiettivo di salvaguardare l’interesse delle parti. Per i terreni, entro 60 giorni dall’accordo bonario sarà corrisposto l’80% dell’indennità. Il restante 20% sarà erogato al rogito. Al versamento dell’80% si ha l’immissione in possesso. Il trasferimento della proprietà avviene al rogito notarile. Per i soli terreni, in caso di non condivisione dell’indennità, potrà essere avviata la procedura di occupazione anticipata anche prima dell’accordo bonario. Per i fabbricati l’indennità terrà conto anche di tutti gli oneri necessari al rilascio. In caso di non accordo, – conclude la società – l’espropriato può chiedere la determinazione dell’indennità in via amministrativa o giudiziale.

Nota e presidio Noponte Capo Peloro al Palacultura

“Uno sportello informativo, aperto un paio d’ore al giorno per tre giorni la settimana, con un appuntamento da concordare telefonando a Roma, e’ il massimo che Ciucci concede alle famiglie che temono per il loro futuro.

Sportello che sarà aperto in una struttura comunale, messa a disposizione (gratuitamente ?) dall’amministrazione messinese che invece di tutelare i cittadini si mette al servizio di una società privata: non può funzionare così, avete fatto male i vostri conti”.

Così si esprime S. A., settantenne espropriando di Torre Faro, dopo avere letto l’odierno comunicato che detterebbe i tempi per l’avvio del procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato agli espropri.

La strategia comunicativa della “Stretto di Messina” aggiunge così un’altra perla alla propaganda, cercando di convincere i meno attenti che ormai il dado è tratto e non si potrà più tornare indietro.

La “pubblicazione di un avviso” è l’ennesimo tentativo di distrazione di massa.

La verità è che non c’è nessun progetto approvato, che arriveranno invece in tempo utile montagne di osservazioni, che partiranno innumerevoli ricorsi, anche per colmare l’incomprensibile e assurdo silenzio delle istituzioni locali.

Gli espropri potrebbero essere avviati solo dopo la “Dichiarazione di Pubblica Utilità”, che seguirà l’eventuale approvazione del CIPESS. Prima di allora nessun avviso “privato” può avviare nessun esproprio.

E i cittadini, con ancora più impegno, lavorano per impedire l’approvazione di un progetto vecchio, inutile, dannoso e che sembra riproposto solo per fare “un grosso favore ai privati” (parola di ANAC).

Di questo ed altro il Comitato Invece del ponte parlerà nel corso della conferenza stampa organizzata giovedì 4 aprile alle 11 al salone delle Bandiere del Municipio di Messina.

La notizia della pubblicazione dell’ “avviso per l’avvio del procedimento per vincolo preordinato all’esproprio e dichiarazione di pubblica utilità” della Stretto di Messina non ci coglie impreparati.
Il comitato Noponte Capo Peloro aveva già indicato un percorso da seguire insieme con gli espropriandi, in vista proprio della pubblicazione dell’avviso d’esproprio, in occasione dell’assemblea ‘Siamo tutti espropriandi” del 16 Marzo scorso.
Saremo pertanto presenti a partire da  lunedì 8 aprile alle ore 15.00 davanti al Palacultura sul viale Boccetta (dove si accinge ad aprire uno sportello informativo la Stretto di Messina),  per fare controinformazione, supportare i cittadini e le cittadine che  si rivolgeranno agli sportelli della Società e contrastare l’ennesimo inganno a danno del territorio. Sarà l’occasione per coordinare la futura offensiva legale con la quale intendiamo sommergere di ricorsi la Stretto di Messina e denunciare ogni violazione di legge.
Al riguardo evidenziamo che la legge n.58/2023 prevedeva all’art.3 bis che entro il mese di giugno 2023 doveva essere adottato un decreto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che prevedesse,  riguardo alle procedure espropriative, un cassetto virtuale ed un fascicolo virtuale per favorire l’accesso agli atti degli interessati e garantire pubblicità e trasparenza delle procedure. Ebbene di tutto questo non c’è traccia aggiungendo  l’ennesima violazione della stessa legge che loro  si sono dati.
Basta con le comunicazioni ingannevoli, fuorvianti e non trasparenti sul progetto ponte, basta con le violazioni della Costituzione e della normativa vigente, lo Stretto non si tocca e lo difenderemo con la lotta.
comitato NOPONTE CAPO PELORO

Avviato l’esproprio per 450 abitazioni

In attesa che vi sia un progetto definitivo vero approvato da un organo dello Stato, ministero Ambiente e Cipess per lo meno, il ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini, che sul Ponte si gioca un pezzo importante della campagna elettorale in vista delle Europee, ha fretta.  Intanto avviata a tempo di record la procedura per l’esproprio di 450 abitazioni tra Messina e Villa San Giovanni per fare spazio al futuro cantiere del Ponte sullo Stretto. L’amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci ha firmato l’avviso pubblico che rimette in moto la macchina degli espropri avviata nel lontano 2011. I residenti delle due sponde, Sicilia e Calabria, coinvolti dalla grande opera annunciano ricorsi e denunce.

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