L’Unità Operativa di Neurochirurgia, diretta dal professor Massimo Cardali( foto), ha eseguito con successo l’innovativa procedura, caratterizzata da un approccio mini-invasivo che ha consentito di preservare le strutture anatomiche del paziente e di ridurre significativamente i tempi di recupero. L’intervento, interamente assistito dalla piattaforma robotica, si è articolato in due fasi:
- Fase laterale: con l’inserimento di una cage intersomatica ad espansione.
- Fase posteriore: con il posizionamento delle viti peduncolari.
La paziente, una donna di circa 60 anni, ha potuto beneficiare di un decorso post-operatorio più rapido e meno doloroso, grazie alla precisione della chirurgia robotica.
L’ARTRODESI LATERALE LOMBARE: DI COSA SI TRATTA?
L’artrodesi laterale lombare è un intervento chirurgico finalizzato a stabilizzare la colonna vertebrale nei casi di instabilità o di degenerazione discale severa. La tecnica prevede l’inserimento di una cage intersomatica, un dispositivo posizionato tra due vertebre per favorire la fusione ossea e ristabilire l’equilibrio della colonna.
L’impiego della tecnologia robotica consente di eseguire l’intervento con estrema precisione, riducendo il rischio di complicanze e garantendo un recupero post-operatorio più rapido e meno doloroso per il paziente.
IL VALORE DELLA NAVIGAZIONE CHIRURGICA
Uno degli elementi chiave di questa tecnica è la navigazione chirurgica, un sistema avanzato che, attraverso immagini tridimensionali e tracciamento in tempo reale, guida il chirurgo con estrema precisione durante l’intervento. Questo consente di visualizzare con accuratezza le strutture anatomiche, migliorando così la sicurezza e l’efficacia dell’operazione.
LA NEUROCHIRURGIA DEL PAPARDO
Questo traguardo rappresenta un passo significativo per la neurochirurgia e la chirurgia vertebrale in Italia, confermando il Papardo tra i centri europei all’avanguardia nel trattamento delle patologie vertebrali complesse.
Oltre a garantire cure di eccellenza per i pazienti, questo risultato si traduce in un’importante opportunità di formazione per i medici in formazione, che possono acquisire esperienza su tecniche innovative e riconosciute a livello internazionale, contribuendo così al futuro della neurochirurgia in Italia.
