A seguire la nota del Comitato No ponte Capo Peoloro:
Riteniamo offensiva la cartina pubblicata dalla Gazzetta del Sud all’interno dell’articolo “Il ponte sullo Stretto stravolge Capo Peloro? Assolutamente no”, non solo nei confronti delle/degli abitanti Peloro ma anche di tutta la città. Una cartina che fa un cattivo servizio ai vostri lettori/lettrici che avevano apprezzato il recente vostro impegno – sia pure tardivo – di fare conoscere il progetto ponte attingendo da fonti ufficiali.
La cartina non è di fonte ufficiale ma è stata elaborata, come scrivete nell’articolo, da un cittadino che non dite sia in realtà un siponte e quindi tutt’altro che neutrale in questa vicenda. Piuttosto si può dire il contrario: è interessato a sminuire le posizioni nopontiste. È veramente assurdo – e ripetiamo offensivo – ridurre ad una striscetta rossa un ponte con torre alta 399 metri, con un altezza di 65 metri dal livello del mare e largo quasi altrettanto, con un viadotto Pantano con 6 coppie di pilastri, con basamenti del ponte e dei tiranti di dimensioni ciclopiche.
Sono persino gli stessi progettisti ad evidenziare i gravi impatti che l’opera avrà sul territorio sia nella fase di costruzione che dopo, mentre la vostra cartina vorrebbe suggerire che in fondo stiamo parlando di una linea che non disturba nessuno e che quindi sarebbero fuori di luogo i no al Ponte, figuriamoci un comitato che si chiama addirittura No ponte Capo Peloro. Se vogliamo discutere seriamente del progetto del ponte nell’interesse di tutta la cittadinanza e del futuro del nostro territorio, a cui diamo per scontato tengano tutte/i coloro che sono in buona fede pro o contro la grande opera, facciamolo ma nel rispetto reciproco e senza diffondere bufale.
Per questo Sabato 15 Aprile alle ore 17.00 in via circuito continuiamo con le periodiche assemblee pubbliche d’informazione sui veri impatti del ponte sul territorio e sulle nostre vite, dando anche informazioni precise alle/ai cittadine/i su abitazioni, terreni ed attività produttive che ad oggi rientrano nel piano espropri/servitù.
C’è in gioco il futuro della nostra città e dei nostri figli, non possiamo permettere che il dibattito degeneri in tifo da stadio.
