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Lettera del presidente del Consiglio comunale Pergolizzi sul Ponte. Giandomenico La Fauci (Ora Sicilia) e Mirko Cantello (Lega): il presidente parli a titolo personale.La replica 

La Presidenza sottoporre all’attenzione del Governo e della Società Stretto di Messina l’importante questione relativa alla calendarizzazione dei lavori e alla loro scansione temporale

A seguire la lettera inviata dal presidente del Consiglio comunale Nello Pergolizzi al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e all’amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci relativa al Ponte dello Stretto di Messina:

Egregio Signor Ministro,

Egregio Amministratore delegato della Società Stretto di Messina,

formulo la presente in vista del previsto avvio dei lavori per la realizzazione del ponte sullo Stretto, a seguito della accelerazione impressa dal Governo finalizzata alla realizzazione dell’opera.

In primo luogo, è interesse dello scrivente, nella qualità di rappresentante di questo Civico Consesso, assicurare alla cittadinanza messinese che l’intero iter di esecuzione dell’opera non presenti alcun possibile profilo di rischio dal punto di vista della sicurezza tecnica e strutturale e che pertanto, prima di avviare i cantieri, siano completamente assolti i passaggi propedeutici e ulteriori rispetto alle previsioni progettuali che sono stati messi in evidenza dagli organismi competenti, come il comitato scientifico della Società Stretto di Messina, la commissione VIA del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e non per ultimo, il Dipartimento Regionale di Protezione Civile della Regione Sicilia, con nota prot. n. 16802 del 23.04.2024 ed assunta in pari data dal Comune di Messina al protocollo n. 150380.

E’ parere dello scrivente, infatti, che prima di porre in essere le attività di cantiere, le possibili difficoltà tecniche e strutturali dell’opera, così come le altrettanto rilevanti perplessità relative alle mitigazioni ambientali di un’area così delicata dal punto di vista dell’equilibrio ecologico – per questo tutelata a livello internazionale e comunitario – vengano risolte e definite in maniera esaustiva e non contestabile, al fine di rassicurare la popolazione circa la complessiva effettiva sicurezza dell’opera sul nostro territorio.

In secondo luogo, una volta risolti in maniera efficace gli spunti di osservazione emersi in queste settimane, preme a questa Presidenza sottoporre all’attenzione del Governo e della Società Stretto di Messina l’importante questione relativa alla calendarizzazione dei lavori e alla loro scansione temporale. In particolar modo, in piena sintonia con quanto già espresso dal nostro Sindaco, si ritiene prioritario, per il nostro territorio, avviare i cantieri dell’opera dando precedenza alle opere c.d. “complementari”, ossia quelle che rivestirebbero grande utilità per la nostra Città e che pertanto già dalla fase di avvio dell’opera potrebbero alleviare le previste e notevoli sofferenze che essa si troverà a dover affrontare. Queste opere, che pure sono necessarie alla realizzazione del ponte, assumono una rilevanza che per la città è certamente prioritaria, poiché ne potenzierebbero le infrastrutture, ne agevolerebbero la vivibilità e compenserebbero da subito il nostro territorio dai disagi che inevitabilmente i cantieri porteranno.

Ritengo anche rilevante, porre all’attenzione delle SS.LL. la necessità di rassicurare la nostra Cittadinanza, dell’esclusione del rischio potenziale di carenza o insufficienza idrica durante i lavori di realizzazione dell’opera. Come correttamente già sollevato dal nostro Sindaco, è indispensabile che l’utilizzo di acqua necessaria per la realizzazione dell’opera e di quelle connesse, non sia un costo aggiuntivo per la città, soprattutto in un periodo che climaticamente si avvia ad essere molto complesso. E’ per tale motivo,ritengo fondamentale che vengano assunti formali impegni in merito alla realizzazione di un dissalatore ad uso dei cantieri, per poi – a fine lavori – essere reso disponibile alla Città. Per quanto sopra, risulta fondamentale ottenere rassicurazioni certe da parte delle SS.LL. medesime, sulla concreta realizzazione di questa importante opera complementare prima che l’iter del cantiere sia avviato.

Sulla base di quanto sopra esposto, egregio signor Ministro, è interesse del Civico Consesso di Messina sottoporre alla Sua attenzione la necessità di un intervento congiunto con la Società Stretto di Messina e con il Contraente Generale al fine di poter stabilire consensualmente una calendarizzazione dei lavori dell’opera che preveda come prime fasi di lavorazione proprio le opere “complementari”, stabilendone la tempistica di realizzazione e le varie fasi di cantierizzazione, per poi procedere all’avvio del cantiere principale dell’opera – ponte. Tale previsione dei lavori, infatti, contribuirebbe a rassicurare la Città circa le positive ricadute dell’opera sul territorio, sgomberando i dubbi circa la loro efficacia per la complessiva vivibilità della nostra comunità.

Giandomenico La Fauci (Ora Sicilia) e Mirko Cantello (Lega): il presidente parli a titolo personale

«Un chiarimento è d’obbligo. In riferimento alla lettera inviata dal presidente del Consiglio Comunale, Sebastiano Pergolizzi, al ministero delle Infrastrutture e alla società “Stretto di Messina” in merito ai possibili imminenti lavori per la costruzione del ponte sullo Stretto, va assolutamente specificato che il presidente Pergolizzi scriva a titolo del tutto personale e che non abbia sentito la necessità di un confronto né con i vice presidenti – redattori di questa nota – né con il membri del consiglio stesso. Stessa sorte per il presidente della “Commissione Ponte”, Trischitta. Insomma, nessun partito politico presente nel civico consesso è stato interpellato e ha sottoscritto o approvato la lettera formale con cui il presidente Pergolizzi si rivolge al ministro Salvini.

Il contenuto della stessa, tra l’altro, riflette esclusivamente le visioni personali dell’autore e non rappresentano la posizione ufficiale o collettiva del consiglio comunale. Mentre riconosciamo l’importanza del dibattito e della discussione su un progetto di tale rilevanza, è essenziale che ogni comunicazione che pretende di rappresentare la voce di un ente collettivo sia il risultato di un accordo condiviso e formale. 

Invitiamo, quindi, il presidente Pergolizzi a fare chiarezza su questa distinzione nelle future comunicazioni, assicurando che le sue dichiarazioni siano esplicitamente riconosciute come personali e non come espressioni ufficiali. Il suo ruolo pretende massima attenzione e terzietà politica, almeno quando si opera a nome dell’intero consiglio. 

Siamo tutti consapevoli delle nuove posizione sul tema “ponte” di Cateno De Luca e del sindaco Basile – i leader del movimento di cui Pergolizzi fa parte -, cosa che non fa che aggravare il comportamento del presidente che avrebbe dovuto muoversi con delicatezza istituzionale e rilasciare note e comunicazioni ufficiali da semplice consigliere e non da portavoce, dato che tale è stato inteso da tanti. 

L’integrità del dibattito pubblico su progetti di tale impatto è cruciale. È imperativo che le informazioni siano trasparenti e chiaramente attribuite per evitare malintesi e per garantire che il dialogo rimanga costruttivo e informato.

Dobbiamo tutti impegnarci a mantenere un dialogo aperto e fruttuoso con tutte le parti interessate per garantire che tutti i punti di vista siano considerati attentamente durante la fase di pianificazione e realizzazione di infrastrutture così vitali per il nostro territorio».

La replica 

Apprendo con stupore che due rappresentanti del consiglio comunale della nostra città, Mirko Cantello e Giandomenico La Fauci, abbiano dedicato il loro tempo prezioso a disquisire e a prendere le distanze dallo scrivente in merito alla nota inviata al Ministro Salvini e al Dott. Ciucci, in vista del previsto avvio dei lavori per la realizzazione del ponte sullo Stretto, specificando:“che il Presidente Pergolizzi scrive a titolo del tutto personale” e che non avrei sentito la necessità di un confronto con i Vicepresidenti.

In merito a queste affermazioni, confermo di non avere sentito questa necessità, non solo perché non se ne sentiva il bisogno ma soprattutto alla luce dell’art. 14 del Regolamento del Consiglio comunale e dell’art. 46 dello Statuto del Comune,che prevedono come ivice-presidenti coadiuvano il presidente e lo sostituiscono in caso di assenza o di impedimento. E certamente, non era questo il caso, vorrei ricordarlo ai due colleghi.

Lo scrivente, nella qualità di rappresentante di questo Civico Consesso, attraverso i contenuti della nota sopracitata, ha svolto con terzietà ed equilibrio il proprio ruolo, che mira ad assicurare alla cittadinanza messinese che l’intero iter di esecuzione dell’opera non presenti alcun possibile profilo di rischio dal punto di vista della sicurezza tecnica e strutturale e che pertanto, prima di avviare i cantieri, siano completamente assolti i passaggi propedeutici e ulteriori rispetto alle previsioni progettuali che sono stati messi in evidenza dagli organismi competenti; che punti quindi adavviare i cantieri dell’opera dando precedenza alle opere c.d. “complementari”, ossia quelle che rivestirebbero grande utilità per la nostra Città e che pertanto già dalla fase di avvio dell’opera potrebbero alleviare le previste e notevoli sofferenze che essa si troverà a dover affrontare e, infine, rappresentando la necessità di rassicurare la nostra Cittadinanza sulla esclusione del rischio potenziale di carenza o insufficienza idrica durante i lavori di realizzazione dell’opera, con la richiesta di formali impegni in merito alla realizzazione di un dissalatore ad uso dei cantieri, per poi – a fine lavori – da rendere disponibile alla Città.

Sulla base di queste semplici e abbastanza ragionevoli considerazioni formulate a sola difesa della comunità messinese, rilevo come i due consiglieri, piuttosto che sollevare questioni regolamentari di poco interesse per la città se non per i pochi addetti ai lavori dei partiti e della politica, sarebbero dovuti entrare nel merito delle questioni sollevate, eventualmente contestando i temi e le proposte di quella nota, ribattendo nel merito e spiegando alla città le ragioni per le quali loro non ritengano prioritarie quelle richieste: forse non vogliono che sia fatto un calendario di lavori che rispetti le esigenze della città, o forse ritengono si debbano iniziare i lavori dell’opera senza prima aver fugato ogni dubbio tecnico, strutturale e ambientale emerso da parte di organi terzi,  o non ritengono necessario un dissalatore per mettere in sicurezza idrica la città, oppure, infine,  non sono d’accordo a che siano realizzate prioritariamente le opere “complementari” che sono effettivamente utili alla città?  Su questi spunti, però, il silenzio…

 

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