A seguire la nota con le riflessioni dell’ex direttore generale del Comune Emilio Fragale sul Patto per la Falce tris
Con tutta probabilità, quest’oggi, presso la Presidenza della Regione, si riproporranno questioni e azioni ineluttabili. Ineluttabili quanto: scontate. Bonifica, recupero storico e architettonico, riqualificazione e caratterizzazione ambientale. Occorrerà stanziare ed impiegare risorse economiche. Ok. Tutto ciò, ancorché auspicabile (anzi doveroso), non esaurisce la mission. Direi, piuttosto, che nonostante uno sforzo economico straordinario è di dozzinale ordinaria impostazione ed intesa. Una intesa che certamente Regione, Comune, Soprintendenza, Autorità di Sistema portuale e quant’altri (demanio marittimo, ferroviario, militare) troveranno. Trattasi, tuttavia, di investimenti preliminari. Ciò esaurisce la visione? No. Personalmente, pur non dimenticando che nell’area si sviluppò quella cantieristica che diede opportunità e lustro – ne esalterei la immensa potenzialità di produzione di beni immateriali.
Quali? Quelli che dovrebbero connotare e conformare nella pianificazione Messina e l’area dello Stretto guardando simbioticamente alla altra sponda in conurbazione sostanziale (Università e Camere di Commercio in primis). Siamo porta e crocevia! Siamo geograficamente strategici! Il progetto strategico, che non può non essere partecipato e condiviso, declina da Zancle.
Per me, nella zona falcata occorrerebbe insidiare, a più livelli, dal culturale allo spirituale, ciò che può generare spazio diffuso e permanente di studio, scambio e preghiera. Per me la zona falcata dovrebbe ospitare logisticamente e strutturalmente la sede più naturale della accoglienza e dell’incontro dei plenipotenziari politici, economici, religiosi del Medio Oriente, del Nord Africa, dei Balcani e dell’Europa. Bellezza e ricchezza che si coniugano nella ricerca e nel dialogo forieri di memoria e novità, tradizione e innovazione, sosta e ripartenza, punto e porto franco almeno di idee e ideali. Falce: la forma del porto che plasma la nostra identità. Messina potrà rinascere solo se posta al centro della attenzione del mondo. Qui la capitale della civiltà del Mediterraneo che costruisce ponti e orizzonti di pace feconda, commerci floridi, intraprese sicure.