La Freedom Flotilla Coalition, con l’imbarcazione Handala e parte dell’equipaggio internazionale, è sbarcata in Sicilia facendo tappa a Messina, accolta dalla Marina del Nettuno, che l’ha supportata già nel 2016. La Freedom Flotilla Coalition (FFC) è un movimento di solidarietà popolare internazionale, nato nel 2010, una coalizione internazionale composta da organizzazioni della società civile che supporta e sostiene iniziative provenienti da molti paesi con l’obiettivo di sfidare e porre fine all’assedio, al blocco e all’embargo attuato da Israele su Gaza.
Durante una conferenza stampa, tenutasi proprio alla Marina del Nettuno, l’equipaggio ha presentato le campagne della Freedom, quella legata agli aiuti umanitari e quella legata a contrastare la disumanizzazione delle bambine e dei bambini di Gaza, che come loro sanno bene, saranno più difficili da realizzare anche per le condizioni precarie che si vivono in quei territori. L’equipaggio ha studiato tutto e valutato tutti i rischi prima della partenza, ma questo non li rassicura, ma non li scoraggia nemmeno. Non si fermeranno finché non avranno raggiunto il loro obiettivo, aiutare e, soprattutto, far sentire viva la vicinanza di tutto il mondo. Fra di loro anche un membro dell’intelligence americana, che si occupava dei rapporti con il Medio Oriente e, anche, un’infermiera e marinaia irlandese che cercherà di constatare dal vivo la situazione sanitaria Palestinese.
A Messina è stata fatta una raccolta di farmaci, ma non é solo per questo che sono sbarcati qui, ma per dire grazie a quello che da anni gli attivisti fanno per questa causa, difendendo il messaggio di una Palestina libera.
Noi, hanno detto quelli dell’equipaggio, non lottiamo contro qualcuno, ma per qualcuno. Lottiamo, infatti, perché finisca il genocidio di un popolo che non inizia ad “ottobre”, in particolare nei confronti dei bambini, e che finalmente sia riconosciuto lo Stato palestinese.
A prendere parte all’incontro con i giornalisti, la palestinese Renè Abu Joub, che ha ringraziato per il movimento che si è creato attorno a lei e che le permette di portare avanti questa battaglia che non è solo la sua, ma una battaglia di cività. Insieme a lei anche alcuni attistivi provenienti pure dai movimenti di Palermo e il gruppo Nomuos di Niscemi, che anche loro rischiano azioni legali per difendere la causa palestinese.
Per informazioni specifiche si potrà contattare il Coordinamento Messina-Palestina alla mail messinapalestina@gmail.com o attraverso le pagine social.