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Incontro degli studenti di Barcellona Pozzo di Gotto con Papa Francesco

A Papa Francesco gli studenti di Barcellona Pozzo di Gotto hanno portato i sogni, le idee, le proposte e le preoccupazioni che sono dei giovani di oggi

La strada per trasformare il futuro è costruire la pace. E’ con questo desiderio nel cuore che le delegazioni degli istituti scolastici di Barcellona Pozzo di Gotto hanno partecipato all’incontro con Papa Francesco con rappresentanti delle scuole di tutta Italia che si è tenuto ieri nell’Aula Paolo VI in Vaticano. L’emozionante giornata è stata possibile grazie alla collaborazione tra l’amministrazione Calabrò ed in particolare l’assessore alla Pubblica Istruzione Viviana Dottore e il Coordinamento nazionale Enti locali per la pace ed i diritti umani. All’incontro con il Papa che più di ogni altro si è fatto difensore e portavoce del bisogno di pace, dignità e diritti nel mondo, hanno partecipato studenti in rappresentanza degli istituti comprensivi Capuana e Militi e dell’istituto superiore Fermi. Al centro della manifestazione nazionale la volontà di trovare le strade per trasformare il futuro che oggi è minacciato, così come il presente, da guerre, ingiustizie e disuguaglianze. A Papa Francesco gli studenti di Barcellona Pozzo di Gotto hanno portato i sogni, le idee, le proposte e le preoccupazioni che sono dei giovani di oggi per un mondo migliore donando anche il loro impegno per costruire la pace. ( Fonte: Fb.)

Le considerazioni del Papa
Francesco riceve i membri del Pontificio Comitato di Scienze storiche a settant’anni dalla sua istituzione per volontà di Pio XII nel 1954. A loro il mandato di “espandere le relazioni scientifiche e umane”, evitando tentazioni ideologiche e ogni forma di “chiusura mentale e istituzionale”. Poi l’invito ad alimentare la “civiltà dell’incontro” e contrastare “l’inciviltà dello scontro” 
(Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano).
Nel mezzo di un “pericoloso conflitto globale a pezzi in atto, al quale non possiamo assistere inerti”, ciò che serve, anzi, che si rende urgente e necessaria è una “diplomazia della cultura”, alimentata da incontro e collaborazione tra i ricercatori di ogni cultura e religione e dal dialogo tra la Chiesa e il mondo, sempre rispettoso della verità e libero dalle ideologie “che uccidono”. Francesco condivide con i membri del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, ricevuti oggi in Vaticano a settant’anni dalla sua istituzione, la possibile strada per intravedere spiragli di luce in quest’epoca buia della storia. Vi invito a proseguire nel lavoro di ricerca storica aprendo orizzonti di dialogo, dove portare la luce della speranza del Vangelo, quella speranza che non delude.(Fonte: Vatican News)
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