MESSINA- A chiusura della settimana “Europea per la Riduzione dei
Rifiuti”, venerdì 24 novembre, l’istituto Catalfamo ha ospitato una
mattinata di incontri e attività dedicate all’economia creativa,
dedicando un particolare focus sul riuso delle fibre tessili.
L’iniziativa ha visto il coinvolgimento di studenti, insegnanti e
operatori esterni.
“Abbiamo accolto la sfida di “Rigenart”, un progetto che ha come mission
la promozione di un’economia circolare per la creazione di filiere
eco-sostenibili”, ha illustrato il dirigente scolastico Prof. Angelo
Cavallaro.
Negli spazi della scuola sono stati allestiti diversi punti creativi: un
atelier espositivo dedicato ai lavori a tema realizzati dagli studenti
delle classi primarie e secondarie di primo grado; due laboratori
guidati da Mary Serah Koroma, stilista e sarta impegnata nel progetto
Benefit e da Marzia Villari, imprenditrice agricola responsabile
dell’azienda Villarè. I ragazzi si sono cimentati in attività manuali,
partendo dal riuso di materiali semplici ai quali hanno dato nuova vita
e nuova energia.
Un momento a sè è stato riservato alla presentazione dei progetti sul
Container Lab, un vero e proprio spazio creativo, fisicamente ospitato
da un box che sarà ubicato nel cortile esterno dell’istituto scolastico
e che rappresenterà per i giovani scolari una fucina d’idee da mettere
in pratica.
“È stato un momento importante in occasione del quale i nostri ragazzi
hanno sperimentato attività nuove, conosciuto dettagli e regole legate
ad un’economia etica e sostenibile, e si sono messi in gioco facendo da
speaker di progetti che hanno ideato e illustrato ai presenti”, prosegue
Cavallaro.
L’iniziativa ha visto, tra gli altri, impegnati in prima linea Cristina
Puglisi Rossitto -Presidente
della cooperativa sociale Benefit-, Davide Blandina -Presidente giovani
imprenditori Sicindustria Messina-, Alberto Puglisi -Vicepresidente
Benefit- Roy Orlando -Project manager Rigenart- e Mariagrazia
Interdonato -Presidente di Messina Servizi-.
“Una scuola adeguata al momento storico e alle esigenze di formazione
che i tempi necessitano non può prescindere dalla trasmissione di
concetti quali la sostenibilità- sostiene Cavallaro-. A noi educatori
spetta il compito veicolare speranza, ottimismo, coraggio e gioia nel
trovare nuove
soluzioni e nuovi percorsi. La scuola deve accendere le luci laddove
sono spente. Oggi dobbiamo forgiare gli strumenti con cui i nostri
ragazzi affrontano e affronteranno il mondo facendo delle scelte precise
su quali sono gli ambiti che riteniamo necessitino di particolare
attenzione. E quella rivolta alle nuove povertà e la preparazione
all’ignoto diventa per questo fondamentale; sebbene la complessità di
discriminare comportamenti e stili di vita sostenibili, spesso
condizioni non poco il ruolo e le scelte della scuola”, conclude
Cavallaro.