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I rischi del ponte? Comitato “Invece del ponte”:  tutti a carico pubblico

Ha ragione ANAC: il Decreto-Salvini sembra proprio un regalo ai privati

A seguire la nota del Comitato “Invece del ponte – Cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto”

Ha ragione ANAC: il Decreto-Salvini sembra proprio un regalo ai privati.Proviamo a capire perché.

Dopo la cancellazione del ponte nel 2012, il consorzio Eurolink,attiva una causachiedendorisarcimenti e penali. IlTribunale dàtorto ai querelanti e ragione allo Stato,negando ogni pretesa ai privati, che ricorrono in appello. Il giudizio è ancora in corso. Oggi, 2023,il Ministro Salvini decide che il ponte a campata unica è priorità nazionale, risuscita i contratti caducati e restituisce al consorzio guidato da WeBulid il compito di progettare e costruire l’opera, a condizione che le imprese rinuncino alla causa. Come è ovvio (come chiede il Presidente dell’Autorità Anti Corruzione)la transazionesi dovrebbechiudere prima della riattivazione dei contratti. Invece il 15 maggio scorso, all’udienza di appello del processo la società Stretto di Messina, presenta istanza di rinuncia al contenzioso, mentre i privatirifiutano(!) e l’udienza viene rinviata al 10 ottobre 2024.

È una follia: l’impresa pubblica, che ha vinto in primo grado, vuole rinunciare al contenzioso e offre al querelante la riassegnazione (senza gara)dell’appalto, mentre i privati (che avevano perso) dicono di no, pretendendo di ricominciare la progettazione e tenendosi in tasca il jolly del contenzioso!

Ci si attenderebbe che il Governosi imbestialisse e che, tutelando l’interesse pubblico,dicesse: se non rinunciate al contenzioso il contratto non può ripartire. Inveceil Ministero si allinea ai privatie replica ad ANAC affermando: “La ripresa del rapporto contrattuale, condizionata alla rinuncia al contenzioso, è chiaramente collegata alla approvazione del progetto … da parte del CIPESS, che avviene a valle e non a monte della definizione tecnica ed economica del progetto aggiornato”. La risposta è sconcertante, irricevibile e contradittoria con lo stesso DL Salvini:

  • Con questa interpretazione, i privati non rischiano niente (rinunceranno al contenzioso solo se e quando avranno in tasca il risultato che vogliono), mentre lo Stato mette sul piatto ben 13,5 miliardi per un progetto che ne costava in origine meno di 4 e rinuncia a un contenzioso vintoin primo grado.Il privato ha tutte le opzioni aperte elo Stato assume su di sé tutti i rischi e i costi della controversia. Non è una “transazione”, ma una cessione unilaterale in favore dei privati.
  • Dire che il privato può rinunciare al contenzioso solo dopo che il(nuovo) progetto è stato approvato, significa dire che fino a quel momento il contratto non è attivo. Ma allora, come può il General Contractor,senza un contratto, aggiornare il progetto einvadere proprietà private per completare carotaggi e saggi geologici? E come possono lo Stato e l’U.E. pagare imprese private per la progettazione o gli studi sull’impatto ambientale?

I casi sono due: o il contratto non è attivo fino all’approvazione del nuovo progetto (e in questo caso il General Contractor non può lavorare sul progetto, Stato e U.E. non possono pagare nulla ed è tutto bloccato, paralizzato), o il contratto è attivo in forza della legge (e in questo caso il privato DEVE rinunciare al contenzioso, come la legge stessa prevede).

Il Decreto Salvini è contraddittorio e inapplicabile; tecnicamente nullo. O, più semplicemente, sembra un enorme favore fatto ai privati, che hanno tutto da guadagnaree niente da perdere.

 

 

 

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