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Giovedì 20 giugno, il Coordinamento Messina-Palestina, dedica la Giornata internazionale del Rifugiato alla popolazione palestinese

In piazza Immacolata di Marmo, sotto la torre del Duomo

Locandina A3_PACE 2020_Layout 1

Giovedì 20 giugno, il Coordinamento Messina-Palestina, dedica la Giornata internazionale del
Rifugiato alla popolazione palestinese che vive da 75 anni in campi profughi in Libano, Siria, Giordania,
ma anche a Gaza e in Cisgiordania. Si tratta di milioni di persone per lo più senza cittadinanza, senza
accesso alle protezioni derivanti dallo status di rifugiato, con limitazioni fortissime alla libertà di
movimento, all’accesso all’istruzione, alla sanità, al diritto all’abitare. Nei campi profughi vi è una
violazione sistematica dei diritti umani, a queste persone, vittime della Nakba, è negato il diritto al
ritorno a casa, una casa che non esiste più o è stata requisita dallo Stato israeliano.
Il diritto d’asilo vale anche per le persone palestinesi? I diritti umanisono di tutte le persone che abitano
la Terra? Di questo parleremo giovedì 20 giugno in piazza Immacolata di Marmo, sotto la torre del
Duomo, alle 21:00. A seguire il gruppo Abbalamu inviterà i presenti a sperimentare alcuni passi di
danza della tradizione palestinese, passi che ripeteremo sabato 22, a conclusione del corteo cittadino
per il cessate il fuoco. Giovedì il Coordinamento sarà presente dalle 19:00 con un banchetto informativo
e la campagna di raccolta fondi per la popolazione di Gaza.
Invitiamo, infine, la città a prendere parte al corteo disabato, appuntamento alle 17:30 in piazza del
popolo. Itinerario: Largo Seggiola, via Cesare Battisti, via Tommaso Cannizzaro con sosta all’Università,
via Cesare Battisti, via Giuseppe Garibaldi, Piazza Unione Europea.
Di fronte al Municipio ci collegheremo in diretta con Gaza.

Il Coordinamento Messina – Palestina, nato a giugno 2020 per contrastare l’annessione illegale dello
Stato di Israele di parte dei territori palestinesi è un gruppo informale composto da persone,
organizzazioni e collettivi che si riconoscono nell’opposizione all’occupazione e all’apartheid israeliana
in Palestina. Lavora con l’obiettivo di un immediato cessate il fuoco, organizza iniziative e campagne di
contro-informazione basate su fonti dirette ed autorevoli al fine di contrastare la propaganda sionista,
opera il boicottaggio e sostiene il BDS, porta avanti azioni di supporto materiale per all popolazione
palestinese.
messinapalestina@gmail.com

FERMARE LE ARMI! STOP OCCUPAZIONE! STOP APARTHEID! PACE GIUSTA IN
PALESTINA

stop al genocidio! cessate il fuoco ora! corteo per la Palestina
sabato 22 giugno 2023 • 17:30 • piazza del popolo, Messina
Più di 36.000 morti e oltre 81.000 feriti dal 7 ottobre: questi sono i numeri diramati di
recente dal Ministero della Sanità palestinese. Tra i decessi, più di 13.000 sono bambini, e
sono cifre in costante aumento a causa dei bombardamenti dell’esercito israeliano.
Gli aiuti umanitari non vengono bloccati solo dai militari, ma anche dagli stessi cittadini
israeliani al varco. Da tempo non c’è acqua né per bere né per lavarsi, e le preoccupazioni
per la salute pubblica sono allarmanti.
Continuiamo a sentire di scuole e ospedali bombardati e distrutti, colpiti dagli stessi che
festeggiano la liberazione di 4 ostaggi minimizzando il massacro di “vittime collaterali”
compiuto nel campo profughi di Nuseirat.
Quello che Israele sta mettendo in atto è un vero e proprio GENOCIDIO, come ha ammesso
anche la Corte internazionale di giustizia a gennaio 2024.
Scendiamo in piazza per chiedere:
• Il cessate il fuoco immediato e incondizionato;
• L’ingresso senza alcuna limitazione degli aiuti umanitari;
• Il ritiro IMMEDIATO dell’esercito israeliano e la fine del sistema coloniale e
dell’apartheid in tutto il territorio palestinese;
• L’applicazione del diritto internazionale e l’adozione immediata delle misure
emanate dalla Corte Internazionale di Giustizia;
• L’applicazione del diritto al ritorno;
• La fine immediata dell’accordo stipulato tra l’Università di Messina e la Hebrew
University of Jerusalem, direttamente coinvolta nell’avanzamento tecnologico
dell’esercito israeliano, nella repressione del dissenso, e nelle violenze sulla
striscia di Gaza;
• Che l’Italia e le sue istituzioni interrompano i rapporti di compravendita di armi
con l’industria bellica israeliana (ad esempio la Israel Aerospace Industries e la
Elbit Systems, aziende che fanno profitti sulla morte di innocenti). Chiediamo
inoltre lo stop all’esplorazione delle zone ricche di gas a largo di Gaza sotto
mandato israeliano da parte di ENI Spa; ed infine, la fine della partecipazione
dello Stato italiano con la fabbrica di morte Leonardo Spa.
• Lo STOP all’invio di armi e a qualunque tipo di cooperazione politica, economica,
e sociale con lo Stato e le aziende israeliane.

Per la fine dell’occupazione sionista in Palestina
al fianco del popolo palestinese che resiste
per la libertà di tutti i popoli oppressi

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